Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 55 di 188

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Mentre era in corso la Conferenza Onu sul clima, il ministro dell’ambiente Costa partoriva un pacchetto frettoloso di misure green prive di coperture. Con “incentivi” a rottamare auto inquinanti in forma di abbonamenti ai mezzi pubblici e tagli a sussidi dannosi per l’ambiente con pesanti ricadute economiche su cittadini e imprese. Provvedimenti da ripensare. Più meditata la rivoluzione per l’ambiente da 54 miliardi di Angela Merkel: in sintonia con i piani della nuova Commissione Ue e presentata – non a caso – con l’economia tedesca in rallentamento. Controversa, ma potrà dare un impulso all’economia.
La convenzione stipulata da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con l’Inps assegna a questo istituto la raccolta dei dati sulla rappresentatività dei sindacati. Un possibile passo avanti per ridurre i disagi causati da scioperi dei “comitati di base” nei servizi pubblici. Ma è dubbio che porti a una più compiuta attuazione dell’articolo 39 della Costituzione sull’efficacia “erga omnes” dei contratti collettivi di lavoro.
Con l’accordo di Malta, si sono messe le premesse per la redistribuzione nella Ue dei richiedenti asilo. L’Italia esce dall’auto-isolamento e si parla di cambiare le regole europee sull’accoglienza. Per una svolta servirebbe il coraggio di rimborsare i paesi più accoglienti e dare ai rifugiati la possibilità di progettare la loro nuova vita.
Incentivare i pagamenti elettronici per scovare evasori fiscali non serve. Sia perché la profilazione dei cittadini è osteggiata da una pronuncia del Garante della privacy sia perché l’Agenzia delle entrate non ha risorse tecniche e umane per usare con profitto big data di questo genere. Solo cambiando le cose parte l’offensiva anti-evasione.

Il Punto

In una settimana difficile la Fed ha immesso un oceano di 203 miliardi di dollari di liquidità per mantenere i tassi sui prestiti a brevissima scadenza entro il corridoio prestabilito. Proprio mentre il suo presidente Powell tagliava il tasso di riferimento per rimediare – dice lui, facendo saltare la mosca al naso a Trump – ai rischi di recessione causati dalla guerra dei dazi Usa-Cina. La quale – dicono i dati – sarebbe oggi un freno alla normalizzazione dei conti con l’estero della Cina. I grandi surplus commerciali di Pechino verso i paesi europei e asiatici ma anche quello verso l’America sono infatti ormai molto ridotti.
Mentre Greta Thunberg diventa sempre più popolare anche negli Usa, a New York si tiene il summit dell’Onu sul clima. Dove i capi di stato e di governo si impegneranno a far salire le temperature meno di due gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Ripercorriamo la genesi e lo sviluppo di questa parola d’ordine.
Dal mercato che aggiusta tutto all’intervento dei poteri pubblici – con priorità ora alla politica fiscale ora a quella monetaria – chiamati a mettere pezze su crisi e recessioni: teoria e politica economica segnano la storia con ondate che vanno e vengono sempre in queste due direzioni. Un nuovo libro ne spiega il senso.
Anche nell’università e nella ricerca la maternità è il momento più critico nella carriera delle donne. Nel cammino verso la parità di genere, dunque, è obiettivo prioritario abbattere il “muro della maternità”. Le istituzioni accademiche possono dare un contributo per realizzare tale traguardo.

Il Punto

Destra e sinistra, tutti in Italia vogliono cambiare le regole fiscali europee. Con la neanche tanto segreta speranza di far ripartire la spesa pubblica senza freni. Peccato che comunque ci sarà il macigno del debito pubblico da ridurre. La qual cosa è ben presente nelle proposte di riforma delle regole sul tavolo dell’Unione.
Appena insediato, il ministro della Salute Roberto Speranza propone di abolire il super-ticket di 10 euro sulle prestazioni, al costo di 350 milioni. Vuole anche un aumento della spesa di 4 miliardi per assumere personale. Bisognerà però spiegare bene come tutto ciò si traduca in migliori servizi sanitari. Non basta dire – come fa il governo nel suo programma – “niente nuove concessioni per le trivelle”. Rimane da stabilire quanta parte della domanda di idrocarburi sarà soddisfatta con produzione nazionale e quanta con importazioni. Cioè da quali fonti arriverà l’energia che consumiamo. Domani ma anche oggi.
Quota 100 non costerà 63 miliardi fino al 2036, come autorevoli giornali hanno annunciato. In realtà le stime del ministero dell’Economia e della Ragioneria generale arrivano a quella cifra sommando gli effetti delle varie misure della legge 26 del 2019, compreso il blocco dell’adeguamento automatico delle condizioni di anzianità contributiva fino al 2026. Certo, i giovani non ci guadagnano.
Lunedì 16 settembre, il convegno annuale de lavoce.info ha visto la presenza di numerosi lettori, donatori e collaboratori che ringraziamo per la partecipazione. Ecco le slide che hanno accompagnato alcuni degli interventi.

Un commento di Francesco Giavazzi all’articolo di Franco Bruni “Ma ogni arma monetaria è a doppio taglio”. Lorenzo Bini Smaghi commenta la politica monetaria della Bce. Replica di Franco Bruni.

Il Punto

Mario Draghi passa a Christine Lagarde un bazooka caricato con politica monetaria ultra-espansiva. Ha fatto tutto quello che poteva per sostenere l’economia dell’area euro. Adesso tocca ai governi e alle politiche espansive di quelli di loro che già oggi possono fare deficit, in attesa della revisione del Fiscal compact. Da soli, gli stimoli monetari della Bce provocano anche effetti collaterali ben conosciuti a Francoforte ma che non vanno trascurati. Si va dal peso dei tassi negativi sui bilanci bancari ai rischi di instabilità finanziaria causati da troppa liquidità, dalla perdita di credibilità degli interventi monetari alla loro inefficacia per paesi troppo indebitati, come il nostro.
In Italia sempre meno bambini ma negli asili nido non c’è posto per un milione di loro, tre su quattro. Famiglie che non ce la fanno a pagare strutture private e necessità per le madri lavoratrici sono le ricadute che il premier Conte ha citato nel suo programma. Ora bisogna cominciare a intervenire. Sulle riforme istituzionali il nuovo governo conferma il taglio dei parlamentari (da sottoporre eventualmente a referendum) ma integrato a una riforma elettorale orientata al sistema proporzionale. E pare vada avanti anche l’autonomia differenziata, da realizzare valorizzando sia le regioni del Nord che quelle del Sud.
Dove ci sono più stranieri i reati non aumentano. Mentre cresce la spesa in sicurezza: paradosso apparente perché parliamo di immigrati regolari. La loro percezione da parte degli italiani autoctoni si mischia con quella degli irregolari che destano più inquietudini.

Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Ormai ci siamo!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.

Il Punto

Il rinominato premier Giuseppe Conte ha presentato un programma di sinistra populista tutto incentrato sull’estensione dei diritti individuali e sociali. Bene, ma prima o poi ci sarà anche da passare ai doveri che per un esecutivo prevedono di adottare misure coerenti con gli obiettivi proposti. Intanto dagli Usa all’Europa i mercati vedono nei dati il rischio di una crisi globale. Nella quale sarebbero spuntate le armi delle banche centrali (visto che i tassi sono già molto bassi) ma non quelle degli stati. Lo dice anche Christine Lagarde.
Il programma del nuovo governo promette una legge per la parità uomo-donna nelle retribuzioni: obiettivo molto serio e complesso che non deve rimanere un annuncio a effetto. Negli intenti del Conte bis è stato anche inserito il diritto di accesso alla rete. In effetti, mentre il paese è completamente coperto dalla banda larga fissa, solo il 60 per cento delle famiglie vi accede, in grave ritardo rispetto alla Ue. Per vari motivi, tra cui le tariffe. Varrebbe la pena semplificarle facendo evolvere il servizio universale alla banda larga veloce da 30 Mega. Tra le buone intenzioni del nuovo governo (come di tutti i precedenti) c’è la lotta all’evasione fiscale. Un ruolo significativo può giocarlo il rilancio della collaborazione e dello scambio d’informazioni tra Agenzia delle entrate e comuni, partita sette anni fa e poi progressivamente scomparsa.
Ferrovie dello stato abusa di posizione dominante e favorisce Trenitalia attraverso i lavori strutturali assegnati nel Veneto a Rete ferroviaria italiana, due sue controllate. È quanto dice l’autorità Antitrust che condanna Fs a una “multona” di mille euro. Simbolica. Come la protesta del governatore Zaia che, alla fine, ha abbozzato.

Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Save the date!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.

Il Punto

C’è davvero discontinuità nel governo Conte bis? Guardando ai ministri, sì. Avere un politico all’Economia obbliga il governo a farsi carico delle scelte di bilancio. E la prefetta Lamorgese agli Interni chiude l’epoca degli insulti di Salvini. Ma ora arriva il difficile: marcare la discontinuità nelle scelte politiche senza scassare il bilancio. Per esempio, nella lotta all’evasione fiscale invece di urlare slogan giustizialisti si può andare avanti attivando o potenziando gli strumenti (come fattura elettronica e anagrafe dei conti correnti) che aumentano il gettito ma non le tasse. E su taglio del cuneo fiscale e salario minimo, si devono studiare meccanismi che favoriscano i redditi più bassi senza incentivare l’assunzione soltanto di lavoratori non qualificati e mal pagati. Un esempio da tenere ben presente – almeno in parte – si trova in Francia. Altro tema delicato e urgente è quello degli sbarchi di profughi. Il governo è chiamato a decidere se e come intervenire sui decreti sicurezza del precedente esecutivo, approvati da Conte e Di Maio ma soggetti a osservazioni di peso da parte del Quirinale.
Spunto non convenzionale per Elena Bonetti, la nuova ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità: per rendere la politica più attenta alle esigenze dei nuclei familiari, si potrebbe estendere il diritto di voto anche ai bambini, attraverso i genitori. Con eventuale precedenza al più responsabile della coppia: la madre.

Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Save the date!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.

Il Punto

Un’occasione per ridurre il nostro debito pubblico e riavviare la crescita può presentarsi nel caso in cui il governo Conte 2 (se nasce) si troverà in sintonia con la Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, il cui programma presenta elementi di convergenza su riforma delle regole europee e ambiente. Chi invece non perde occasione per esibire incoscienza è Boris Johnson che, con espedienti definiti “oltraggiosi per la democrazia”, impedisce l’attività del Parlamento e minaccia nuove elezioni alla vigilia dell’uscita dalla Ue. Con alte probabilità di successo a causa delle divisioni nell’opposizione.
Dopo il luglio più caldo della storia, l’Amazzonia è andata a fuoco e poco prima Siberia, Alaska, Canarie, Groenlandia. Ma nel caso della foresta brasiliana, hanno messo del loro coltivatori e allevatori, protetti dal governo. Con danni ambientali per il resto della Terra. Mentre in Argentina a bruciare è il valore del peso che in pochi giorni si è svalutato del 25 per cento. Per allontanare il default, il governo Macri ha messo controlli sui movimenti di capitale. Ma incombe la vittoria peronista alle elezioni di ottobre.
Il ministro del lavoro Di Maio voleva la fine del lavoro precario. Per questo un anno fa varò il decreto “dignità” di cui oggi si può vedere l’effetto. Vicino allo zero. I dati di dettaglio mostrano l’aumento delle trasformazioni dei contratti in tempo indeterminato e in parallelo il blocco delle nuove assunzioni a termine.
Per voltare pagina sulla politica di Salvini verso gli stranieri, il nuovo governo avrà due strade: una vasta riforma che disciplini l’immigrazione per motivi economici e l’acquisizione della cittadinanza in virtù dello “ius culturae” oppure mettere pezze al problema con misure amministrative a partire dalla legislazione esistente.

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Il Punto

Nemmeno entrato in servizio, il nuovo governo ha subito beneficiato di netta riduzione dei rendimenti sui Btp, scesi all’1 per cento. Ai mercati per ora basta che i no-euro siano stati messi alla porta. Ma poi bisognerà governare. Oltre a fare una manovra che eviti l’aumento dell’Iva il “Conte 2” dovrà aggiustare i tanti dossier lasciati incompiuti o pasticciati dal “Conte 1”. Uno di questi è l’indennizzo dei risparmiatori danneggiati dai crac bancari. Complice l’adozione di criteri discutibili, parte dei rimborsi finirà anche a chi non è in stato di bisogno.
Nelle trattative sul nuovo governo, scuola e università figurano ai primi posti. Necessario concentrarsi almeno su selezione e formazione dei docenti, carriere (senza aumenti di stipendio a pioggia), tempo prolungato, lauree a indirizzo professionale. Perché l’istruzione è centrale per lo sviluppo economico e sociale. La discontinuità rivendicata dal neo-vecchio premier si dovrebbe vedere anzitutto nelle politiche verso gli stranieri. La furia mediatica di Salvini contro i profughi ha oscurato il crollo del numero degli arrivi di migranti economici. Di cui le imprese hanno gran bisogno. Urgono misure per governare i flussi.
La protesta che da cinque mesi porta in piazza a Hong Kong fino a 1,5 milioni di cittadini non è solo per respingere una legge sull’estradizione. È la rivolta di una popolazione che, forte della propria capacità economica, sa che una destabilizzazione di questa “regione speciale” danneggerebbe molto tutta la Cina.

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Il Punto

Dal circo mediatico del Papeete è arrivata una vera crisi di governo, proprio mentre arrivano le scadenze della legge di bilancio. Servirebbe un esecutivo capace di decidere, per evitare il salasso da 23 miliardi di aumento dell’Iva e altri punti di domanda in un mosaico internazionale già incerto di suo. Un governo alternativo a quello gialloverde sarebbe peraltro del tutto legittimo, dato che la Costituzione prevede le elezioni anticipate solo come soluzione di ultima istanza. E non come unica ed esclusiva manifestazione democratica della volontà popolare.
Se effettivamente nascerà un nuovo governo (giallorosso o gialloverde), il Movimento 5 stelle ha posto tra le priorità la riduzione del numero dei parlamentari. Meno poltrone ma al rischio di minore possibilità di rappresentare gli elettori. Una proposta di compromesso vedrebbe un minore taglio degli eletti per mantenere una dimensione adeguata dei collegi. Altro tema decisamente prioritario per il nuovo esecutivo riguarda la direzione da dare alle politiche migratorie, oggetto di propaganda costante del governo uscente. Dopo gli slogan sarebbe bene ripartire da fatti e dati, come quelli riportati nel Rapporto annuale sugli stranieri nel mercato del lavoro. E sempre parlando di mercato del lavoro, l’Italia ha recuperato i 900 mila occupati persi durante la crisi iniziata nel 2008. Ma è decisamente cambiata in termini di età la composizione dei lavoratori. Ci sono molti più over 50 e meno nella fascia 15-49 anni. Perché comunque l’occupazione deve pur sempre fare i conti con la (de)crescita demografica.

Nelle scorse settimane di agosto, come di consueto, lavoce.info ha sospeso l’invio della newsletter. Abbiamo però aggiornato costantemente il sito con nuovi articoli su: divertimenti degli italiani, autonomia regionale e ambiente, razzismo, autonomia differenziata, occupazione al Sud.

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Il Punto

Zero: l’Italia non cresce da quattro trimestri. Il governo spera in un’accelerazione del Pil di qualche decimale per arrivare allo 0,2 su tutto il 2019. Ma domanda estera e interna non promettono tanto. E a nulla servirebbe nel prossimo autunno una legge di bilancio in deficit che sfidi Europa e mercati.
Sulle “neutrali” pagelle delle agenzie di rating ai titoli delle imprese sembra pesare l’orientamento politico degli analisti che – lo prova una recente ricerca su dati Usa – danno valutazioni diverse sulle prospettive dell’economia a seconda che l’amministrazione sia democratica e repubblicana. Finora, peraltro, la guerra commerciale tra Trump e Xi Jin Ping non ha frenato in modo marcato l’economia cinese che nel secondo trimestre 2019 ha fatto segnare un +6,2 per cento. È il dato peggiore negli ultimi 27 anni, ma in linea con le attese. Mentre all’interno prospera il poco efficiente mix gestionale di pubblico e privato.
C’è il diritto del cittadino alle cure mediche e c’è il diritto-dovere del Servizio sanitario di utilizzare – a parità di efficacia – i farmaci meno cari per non farli mancare a nessuno. Lo hanno stabilito le massime corti italiane ed europee sul caso che ha coinvolto la regione Emilia-Romagna e due big del farmaco, Novartis e Roche.
Un aspetto della massiccia emigrazione dei giovani italiani finora è stato sottovalutato: tra loro (che per lo più non rientrano in patria) molti avrebbero potuto diventare nuovi imprenditori. Uno studio, infatti, documenta la correlazione tra fuga dei cervelli e bassa creazione di imprese.
Con la crescita economica al palo, l’aumento dell’occupazione è un’illusione ottica. In realtà a spingere insù il tasso è anche il fatto che dal 2012 ci sono molti più over 65 ancora al lavoro. Un effetto della riforma Fornero delle pensioni.
L’Italia è sempre una meta turistica top ma siamo indietro nelle infrastrutture, soprattutto i trasporti. E cresce il turismo “mordi e fuggi”, qualitativamente deprecabile, tipicamente rappresentato dalla folla che ogni giorno invade le Cinque Terre in Liguria. Per uno sviluppo ordinato la grande assente è la politica.

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