Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 62 di 188

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Il nuovo segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha tante sfide da affrontare. Peso dei contratti nazionali e aziendali, rappresentanza dei lavoratori precari, riequilibrio tra legge e contrattazione collettiva. Il sindacato del XXI secolo è al bivio tra pragmatismo e arrocco a difesa di un esistente che sta scomparendo.
L’austerità è una medicina necessaria al malato (l’economia) con effetti collaterali (recessivi) da ridurre al minimo. La malattia, nel nostro caso, è l’alto debito pubblico. La cura – dice un libro fresco di stampa – funziona meglio con riduzioni della spesa pubblica che con aumenti di entrate.
Per dare più risorse economiche – e autonomia – a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna si è trovato l’accordo che ammette di offrire ai cittadini maggiori e migliori servizi essenziali come scuola e salute in regioni dove il reddito regionale è più alto. Sarà a prova di Corte costituzionale?
Sperando che la situazione non degeneri e in attesa di una presa di posizione italiana, ci vorrà una cura da cavallo nel Venezuela stremato dalle politiche di Chavez prima e di Maduro poi. Dove – potere della moneta sovrana – la nuova valuta è passata dal cambio di 60 a 2084 per 1 dollaro Usa, mentre l’inflazione è a 2,5 milioni per cento (!). Proprio per stabilizzare economicamente aree in via di sviluppo, alcuni paesi africani hanno adottato il franco Cfa, prima ancorato alla moneta francese e oggi all’euro. Nel tempo ha garantito stabilità e afflusso di capitali. Ora si pone il problema dei modi e dei tempi di un suo eventuale abbandono.
I Cara – Centri di accoglienza per richiedenti asilo – sono inadeguati e superati come tipo di struttura ma ciò non significa che sia giusto deportare i rifugiati verso destinazioni sconosciute e lontane. Perché comunque possono esserci forme di integrazione nelle comunità locali, come a Castelnuovo di Porto. Ecco i numeri che aiutano a capire il problema.

Paolo Beria, Alfredo Drufuca, Marco Ponti, Riccardo Parolin e Francesco Ramella – membri della commissione per le analisi costi-benefici presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti – commentano l’articolo di Massimo Tavoni e Marco Percoco “Costi e benefici delle nuove linee ferroviarie: che ha ragione?”. Con la la replica degli autori.

Perché facciamo così l’analisi costi-benefici*

Il Punto

Sono sempre poche le donne al World economic forum (Wef) di Davos: quest’anno solo il 22 per cento dei partecipanti. Un riflesso della loro assenza dalle stanze dei bottoni del mondo. Vale anche in Italia, dove aumenta la percentuale di donne nei Cda delle quotate ma meno gli amministratori delegati. Al Wef si è parlato anche di disuguaglianza economica: 3,8 miliardi dei più poveri al mondo hanno tutti insieme un patrimonio pari alle 26 persone più ricche. Si può discutere dei numeri precisi ma il quadro è quello.
Tim soffre di una governance instabile, incapace di esprimere una visione. In realtà la società è paralizzata da poco trasparenti lotte tra azionisti sul tema dello scorporo della rete. E così il titolo soffre in borsa mentre si ricomincia a sentire odore di intervento statale.
Il suo presidente Mario Draghi – ammettendo il rallentamento dell’economia Ue – ha confermato che la Bce non toccherà i tassi fino a dopo l’estate e che continuerà a reinvestire i titoli pubblici in scadenza. Da Francoforte una politica “accomodante” ma anche un atteggiamento severo verso le banche che dovrebbero disfarsi dei loro crediti in sofferenza. Lo stesso rigore, accompagnato da richieste di trasparenza, andrebbe applicato agli strumenti finanziari illiquidi che riempiono i conti delle banche, specie francesi e tedesche.
Arriva la stagione delle analisi costi-benefici delle grandi opere pubbliche. Vediamo come è stata fatta quella del Terzo valico ferroviario (verso la Liguria), risultata negativa. Con valutazioni discutibili, a partire dalla riduzione delle accise sul carburante (meno trasporto su gomma) considerata stranamente un costo.
Le rotte migratorie si aprono e si chiudono secondo le politiche dei paesi di transito e di arrivo. Come mostra la storia dei nostri rapporti con la Libia. Ci sarà sempre qualche percorso verso l’Europa e nessun paese può illudersi di contrastare da solo gli ingressi irregolari. Serve istituire vie legali e corridoi umanitari.

Il Punto

Con quota 100 potrebbero andare in pensione fino a 475 mila lavoratori nei prossimi tre anni. Senza le penalizzazioni richieste per mantenere l’equilibrio del sistema. Un altro regalo da oltre 20 miliardi ai baby boomer (per lo più maschi). A spese dei più giovani.
Secondo il Fondo monetario, nel 2019 il Pil del mondo crescerà del 3,5 per cento. Un po’ meno del previsto, anche se non è in vista una nuova recessione mondiale. Il rallentamento viene dall’Europa (soprattutto Germania e Italia) e dai paesi emergenti. A evitare il peggio rimangono le banche centrali. Intanto la Cina accorcia il passo (al +6,4 per cento, il dato più basso dal 1990). Non tanto a causa della guerra commerciale con Trump, ma soprattutto per la contrazione del credito che ha penalizzato soprattutto l’industria (auto in testa). Si profila un ritorno in grande stile dello stato nel capitale delle imprese cinesi.
Bravo Di Battista che ha svelato a tutti il legame tra mancata decolonizzazione e migrazione? No. Il politico a 5 stelle ha fatto un pasticcio tra franco Cfa (Comunità finanziaria africana), stampa delle banconote di 14 paesi a Lione e riserve valutarie. Tanto complottismo, zero sostanza, come documenta il fact-checking de lavoce.info.
L’Intelligenza artificiale fa funzionare gli smartphone, influenza i processi di produzione e trasporto, la difesa e la medicina. Con opportunità e rischi, ad esempio quello che Usa e Cina rafforzino il loro strapotere. Di sicuro la Ue deve fare la sua parte. Intanto l’Italia riunisce tavoli affollati al Mise ma ci mette solo una briciola: 15 milioni annui da qui al 2021. Quanto agli algoritmi,sono ormai pane quotidiano sia che entriamo in un social network o facciamo un acquisto on-line. Se opportunamente valutati, potrebbero anche aiutarci a indirizzare meglio i trasferimenti pubblici. Tra le tecnologie che stanno conquistando pezzi di mercato, Netflix e le altre piattaforme di cinema in streaming fanno passi da gigante, dando filo da torcere ai box office delle sale. Come mostrano i dati di un rapporto sul settore e dell’Istat.

Il Punto

Il reddito non-di-cittadinanza uscito dal Consiglio dei ministri è una misura non universale riservata a italiani e alcuni non italiani poveri che soddisfacevano tanti requisiti. Nel tentativo di onorare una promessa elettorale del M5s, la fretta ha partorito un provvedimento confuso con costi ed effetti impossibili da valutare.
Nel Regno Unito, invece, non è stata la mancanza di tempo (ci hanno messo più di due anni!) a rendere la Brexit una frittata politica indigeribile dal Parlamento britannico. Cerchiamo di capire quali sono le possibili vie di uscita dallo stallo e quali le loro conseguenze, dall’abbandono della Ue senza un accordo (“no deal”) al “contrordine, abbiamo scherzato”. Tanto criticata dai sovranisti di tutti i paesi, l’Ue ha però – tra le altre cose – la forza di contrastare l’elusione fiscale delle multinazionali. L’ultimo caso riguarda la Nike, ma vediamo quali sono i numeri aggiornati su questo fronte.
Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna avevano raggiunto una pre-intesa con il precedente governo per una maggiore autonomia gestionale. Ora il governatore Zaia vuole trattenere in Veneto il 90 per cento delle entrate fiscali e riservarsi competenze legislative su ben 23 materie. Ma la Lega non è più la Lega Nord.
La Bce ha sollecitato le banche vigilate a rafforzare le riserve a copertura dei crediti deteriorati. Troppi Npl appesantiscono di sicuro i bilanci bancari. Ma imporre e comunicare di punto in bianco la necessità di azzerarli è una mossa controversa. E così l’intervento non è piaciuto né ai mercati né alla politica.

Un commento di Antonio Traino e Lapo Trapelicino all’articolo di Francesco Daveri “L’effetto Salvini sugli sbarchi conta metà dell’effetto Minniti”. E la replica dell’autore.

Il Punto

Con i dati di novembre arriva una gelata sulla produzione di auto in Europa. Per il cambio nelle preferenze dei consumatori e dei modelli di mobilità, per il calo dell’export verso paesi (come la Cina) divenuti produttori e poi – forse – per l’evoluzione delle guerre commerciali Usa-Cina. Brutti numeri anche per l’Italia, dove l’automotive rimane un settore di peso in termini di Pil e occupazione.
Non ci sono – nonostante allarmi bellicosi – nuove trivelle davanti alle coste italiane. Eppure lo sfruttamento degli idrocarburi ridurrebbe la nostra dipendenza energetica dall’estero e creerebbe posti di lavoro. Nel Piano per l’energia presentato alla Ue il governo ne tiene conto ma ne parla poco in pubblico.
Intanto il M5s vuole abolire il quorum – il minimo di votanti necessario per la validità di un referendum -perché distorsivo della volontà popolare. Il rischio percepito dai padri costituenti è che si lancino referendum irrilevanti usati dalle lobby per colorare di democrazia quesiti di scarso interesse generale. I numeri dicono che in passato solo una volta il quorum ha penalizzato una “quasi maggioranza”.
Per l’integrazione di studenti con disabilità, difficoltà di apprendimento e bisogni educativi speciali l’Italia è stata finora all’avanguardia. Ma nascono dubbi sull’efficacia odierna di quel modello e sulla sua sostenibilità economica. Una sperimentazione nella provincia di Trento indica una possibile alternativa.
Dall’Antitrust multa a Enel e Acea di 110 milioni complessivi per abuso di posizione dominante. Il caso nasce dalla commistione tra attività di distribuzione e di vendita di energia – separate formalmente ma non nei fatti – e da una regolazione che andrebbe rafforzata nell’interesse dei consumatori.

Il Punto

Siamo il primo paese Ue ad applicare la web tax – da noi chiamata Isd, imposta sui servizi digitali (“prima l’italiano”, che diamine!). Si tassano i giganti di internet che fatturano grazie a utenti italiani. Ma serve un decreto attuativo perché le norme non diventino vessatorie per soggetti meno potenti e globali.
Nel maldestro tentativo di differenziare il primo salvataggio bancario del Governo del cambiamento da quelli del passato, il vicepremier Di Maio ha esposto tante idee confuse sul caso Carige. Che abbiamo sottoposto al fact-checking de lavoce.info. E con i gilet gialli francesi, riuscirà il capo politico del M5s a costruire un’alleanza in vista delle elezioni europee? Abbiamo messo a confronto i programmi dei due movimenti. Molti i punti in comune, però anche differenze rilevanti.
Alzare muri all’ingresso di lavoratori stranieri ha i suoi costi economici. Se ne sono accorti Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia (il gruppo Visegrád): mancano braccia e l’inverno demografico che si prospetta aggraverà il problema nei prossimi anni. Da noi è in via di soluzione il caso della Sea Watch, 49 profughi identificati dal ministro dell’Interno Salvini come pericoli per la sicurezza. Mentre la società civile ha supplito alle esibizioni muscolari di cattivismo politico e umano.
La bassa produttività, problema dei problemi del sistema italiano da oltre 20 anni, è stata sempre più marcata al Sud. Poi, spiega una ricerca, dall’inizio della Grande crisi (2008) il differenziale rispetto al Nord si è ridotto di circa un terzo. Soprattutto a causa dell’uscita dal mercato delle aziende meno efficienti.
In un anno la valutazione del bitcoin è crollata da 17mila a 3.600 dollari, dimostrandosi un asset molto rischioso. A deprimere il suo valore c’è anche la concorrenza delle altre criptovalute che abbassa il prezzo medio di tutte ma aiuta gli investitori a capire meglio se ci sia un prezzo giusto di ciascuna.

Il Punto

Facendo da cassa di risonanza distorta a un pezzo del Wall Street Journal, una parte dei media italiani enfatizza la rilevanza dell’effetto Salvini sul calo degli sbarchi di migranti dal Mediterraneo. I dati dicono però che tale riduzione è da attribuire molto più al suo predecessore Minniti che all’attuale ministro dell’Interno.
Per gli istituti di credito il 2019 è iniziato con il botto del commissariamento di Carige da parte della Bce. Una procedura mai attuata che sfocerà nella cessione a un’altra banca italiana. Prima una ricapitalizzazione con soldi pubblici: alla faccia dell’impegno del governo di non mettere più neanche un euro nelle banche.
La flat tax per le famiglie promessa in campagna elettorale è rinviata a un futuro imprecisato. Meglio così perché l’esperienza di altri paesi mostra che una tassazione bassa con una o due aliquote è sostenibile solo in paesi con poca spesa sociale come quelli dell’Europa orientale.
Il nuovo anno doveva essere quello del ritorno dell’indicizzazione delle pensioni. Invece, con un virtuosismo contabile, dalla finanziaria arriva un taglio – nascosto – nella dinamica di oltre 5 milioni di pensioni (molte più delle 24 mila “d’oro”) per più di 3,6 miliardi in tre anni. Nella legge di bilancio niente di nuovo neanche per le politiche per la famiglia. Il governo sembra rassegnato a un rapido declino demografico dell’Italia che vanta – si fa per dire – il più basso tasso di fecondità in Europa. Eppure ci sarebbero esempi in controtendenza da cui imparare. Come la provincia di Bolzano.
Anche senza consultare l’oroscopo si può prevedere che il 2019 non sarà un anno di svolta positiva in tema di lavoro. Nel migliore dei casi la disoccupazione continuerà a scendere solo marginalmente. In calendario cambi della guardia in istituzioni e associazioni, a partire dai vertici Inps e Cgil. Intanto il mondo del lavoro globale va avanti. Proprio in questi giorni si è svolto ad Atlanta il “mercato dei PhD” dove i dottorandi in economia hanno incontrato università, banche centrali e altre istituzioni che potrebbero assumerli. Attraverso una selezione rigorosa.

Tra Natale e l’Epifania lavoce.info ha aggiornato quotidianamente il sito con nuovi articoli. Parlando di e-commerce, disinformazione, terzo settore, lotta alla povertà, lavoro via piattaforma.
Buon 2019 a lettori e autori!

Il Punto

Il reddito di cittadinanza – incluso nella manovra senza dettagli – dovrebbe accompagnare i disoccupati a trovare un lavoro e così “abolire la povertà”. Non sarà così, anche nella migliore delle ipotesi. Perché quasi metà dei membri di famiglie povere ha un’occupazione che però non basta per farli uscire dall’indigenza.
Previsioni di crescita per il 2019 peggiori (all’1 per cento) e perciò meno entrate fiscali hanno convinto il governo ad accettare la riduzione del deficit chiesta dall’Europa. Cioè, al di là della retorica dei “numerini” che non cambiano nulla, ci sono 10 miliardi di meno, per metà tolti a reddito di cittadinanza e “quota cento”. In cambio, niente sanzioni da Bruxelles. Solo una tregua natalizia. Di cruciale importanza per rassicurare la Ue è il ritorno delle clausole di salvaguardia, aumenti automatici di Iva per far quadrare i conti nel 2020 e 2021. Dall’opposizione sembravano lo sterco del diavolo, ora non più.
Panico a capodanno tra partite Iva, piccole imprese, professionisti e commercianti per l’entrata in vigore della fattura elettronica. Il costo e lo stress per queste categorie di cittadini non sono trascurabili. Tutto sta a vedere se il gioco vale la candela: il fisco saprà utilizzare il nuovo strumento per una tassazione più equa?
Nuova sfida per le banche sono le inadempienze probabili di crediti alle imprese che possono essere temporanee o permanenti (e quindi diventare Npl). Nei fatti – mostra la Banca d’Italia – due terzi di queste situazioni rimane nel limbo di un’infinita ristrutturazione.
Per aumentare il numero degli immobili commerciali in locazione, nella manovra si estende ai negozi la cedolare secca. Lo scopo potrebbe essere meglio centrato, però, con uno sconto sull’Imu.
Paghiamo l’assicurazione Rc auto più cara in Europa. E nemmeno il “governo del cambiamento” è riuscito a toglierci questo sgradito primato. Con due provvedimenti contraddittori. Insomma, nulla di nuovo rispetto al passato.

Come di consueto, durante il periodo festivo lavoce.info interrompe l’invio della newsletter. Continueremo ad aggiornare il sito con nuovi articoli. Ai lettori e ai collaboratori la redazione augura buone feste e un felice 2019!

Dove pesca il governo per ridurre il deficit

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