Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 78 di 188

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

“Il rapporto debito-Pil – scriveva Padoan alla Ue – si è di fatto stabilizzato con un prolungato sforzo di bilancio senza confronti nell’eurozona”. Non proprio. Il debito cresce meno e abbiamo ridotto il deficit. Ma dal 2009 gli altri paesi dell’area euro hanno fatto ben di più. Per questo Bruxelles mette il naso nei nostri conti.
Oltre alla flat tax al 25 per cento, la proposta dell’Ibl, di cui abbiamo già discusso, vuole fare piazza pulita delle varie forme di assistenza e introdurre invece una misura di contrasto della povertà denominata minimo vitale. Per curare le tante povertà, al posto dell’Isee un solo strumento basato sul reddito dichiarato.
Del voucher per retribuire i lavoretti, messo da parte sotto la pressione del referendum Cgil, era apprezzata la semplicità di attivazione e l’assenza di burocrazia. Con il contratto di lavoro occasionale che lo ha sostituito torna la complessità amministrativa. Non vincono i precari ma i nemici della semplificazione.
Si chiama Reggio Emilia Approach la filosofia educativa prescolare che ha ispirato un gran numero di scuole in Italia e nel mondo. Una ricerca recente mostra che, malgrado la difficoltà di isolare l’effetto di tale approccio da altri condizionamenti sociali, l’istruzione prescolare è associata a migliori risultati individuali.
Aiutiamoli a casa loro”: anche Renzi, parlando di immigrati, si è lasciato andare a questo slogan accattivante e di apparente buon senso. Ma superficiale. Spesso lo sviluppo nei paesi d’origine fa aumentare la propensione ad andar via. E anche noi abbiamo bisogno di lavoratori dall’estero.
Sul sistema elettorale, sospeso l’inconcludente confronto politico, si ricomincia da capo. Si può così tornare a parlare del maggioritario, in uso da anni nelle amministrative. Tra i suoi difetti, il rischio della discriminazione delle candidate donne. Forse superabile con i “collegi binominali di genere”.

Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin rispondono ai commenti ai loro articoli “Ius soli, una strada per l’integrazione” e “Cittadinanza: non dimentichiamo gli adulti

Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici/donatori de lavoce si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di Brexit e banche italiane. Presto, su questo sito, il programma dell’incontro. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!

Il Punto

Ritorniamo sulla proposta di flat tax al 25 per cento con una lettera di uno dei suoi autori a commento del nostro primo articolo. E vediamo in maggiore dettaglio cosa succederebbe alla progressività del sistema. Ci guadagnerebbero i poveri (grazie all’“imposta negativa”) e i più ricchi. Per la classe media – già tartassata dal fisco e dalla crisi – cambierebbe poco, se non l’aggravio potenzialmente associato al nuovo metodo di finanziamento della spesa sanitaria.
Matteo Renzi propone di porre il veto all’integrazione del fiscal compact nei trattati Ue. Un gesto politico per sottolineare l’importanza di riformare la governance europea. Con scarse conseguenze pratiche sul processo di monitoraggio delle finanze pubbliche nazionali che incorpora da tempo le nuove regole. In base alle quali è arrivata sull’Europa una temporanea austerity peraltro finita da due anni e mezzo. Quella di ridurre il debito con politiche fiscali espansive rimane una pericolosa illusione (oltre che un bisticcio logico).
A fine ottobre si vota in Lombardia e in Veneto per due referendum identici. Promossi dai governatori leghisti, chiedono ai cittadini se vogliono più autonomia, senza entrare nel dettaglio e senza specificare i possibili costi. Esperimenti di marketing politico a spese dei contribuenti. Marketing di prodotto, invece, in casa Volvo dove – con l’aria di un annuncio epocale – è stato lanciato il programma “un motore elettrico su ogni automobile”. Un sistema esteso a tutta la gamma delle ibride che, lungi dall’affossare il motore a combustibile, ne ottimizza l’uso.
La condanna per corruzione dell’ex presidente Lula inchioda ancora una volta il Brasile e l’intero Sud America ai suoi eterni problemi irrisolti. Una ciclica instabilità politica che trova origine in enormi disuguaglianze tra paesi e tra classi sociali all’interno dei paesi.

Raffaele Lungarella risponde ai commenti al suo articolo “Piano casa per rilanciare l’Italia

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Flat tax al 25 per cento

Proposta dell’Istituto Bruno Leoni

Il Punto

Il Ddl concorrenza è una legge “annuale” che dovrebbe promuovere le liberalizzazioni e invece rimbalza – potere delle lobby – tra Senato e Camera da 900 giorni. Dentro c’è un po’ di tutto. Dei rinvii beneficiano, tra gli altri, le Poste che mantengono il monopolio sulla consegna degli atti giudiziari (una torta da 200 milioni).
Il progetto sulla flat tax al 25 per cento lanciato dall’Istituto Bruno Leoni è un salutare sasso nello stagno. Ma non è – come fanno credere i proponenti – un progetto di riforma fiscale e del welfare articolato e organico. Mancano troppi dettagli importanti, almeno per ora. Utile discuterne. Lo faremo.
Il nuovo rapporto Invalsi conferma le differenze Nord-Sud nell’apprendimento degli studenti. E mostra divari geografici correlati con grandi disparità di esiti all’interno delle singole classi. Contano le condizioni di partenza ma anche l’incapacità delle scuole di garantire classi equilibrate per condizioni socio-economiche e abilità.
Il Regno Unito – ora paradiso della ricerca accademica con il 16 per cento dei ricercatori che viene da altri stati Ue – rischia di non esserlo più con la Brexit. I 5 mila italiani, impegnati nelle scienze fisiche e ingegneristiche, biomediche, sociali e umane, cercano di capire cosa sarà delle loro carriere.
Con il decreto legge su Veneto banca e Popolare di Vicenza il governo ha salvato depositanti, obbligazionisti senior e dipendenti, ma non gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate danneggiati dalle condotte colpose e dolose tenute dalle due banche. Evitati gli effetti sistemici, non le ingiustizie.

Fausto Panunzi risponde ai commenti al suo articolo “Dove crescono i populismi

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Il Punto

Il salvataggio delle banche italiane ha messo in luce problemi europei. Troppa confusione tra le procedure Ue di risoluzione e la liquidazione nazionale degli istituti in crisi. Troppe istituzioni dicono la loro sulle potenziali insolvenze e su quanto “sistemici” siano i problemi. I risparmiatori (alcuni più di altri) pagano.
Di destra o di sinistra, i populismi sono frutti della globalizzazione. Nascono dal rancore di categorie sociali penalizzate dalla liberalizzazione degli scambi, che gli stati dovrebbero cercare di indennizzare redistribuendo i benefici. Ma non ci sono paesi che ci riescano davvero. Meno che mai l’Italia, dove la scure retorica del leghista Matteo Salvini ha già cominciato ad abbattersi sul Ceta (il trattato di libero scambio Ue-Canada). Il fact-checking de lavoce.info evidenzia le sue false affermazioni sugli effetti negativi dell’accordo.
In Svezia hanno proibito di vendere armi a paesi che violano i diritti umani. Si può fare anche da noi, grazie a una legge del 1990 e a un trattato Onu. Ma chi dovrebbe controllare (lo stato) è anche primo azionista della maggiore società che produce armamenti. Ci vorrebbe un’agenzia indipendente, meglio se Ue.
Mentre i Grandi parlano al G20, l’Italia resta la peggiore per crescita della produttività. Anche l’Europa non brilla. Bruxelles raccomanda che ogni paese abbia una struttura dedicata. Noi ce l’avremmo già: il Cnel – restaurato e con nuove competenze – di cui gli italiani hanno bocciato l’abolizione nel referendum di dicembre. Chi indubbiamente frena la crescita sono i burocrati, grandi sacerdoti del cavillo e depositari di uno spropositato potere d’interdizione sulle scelte della politica. Come sa bene Matteo Renzi, uscito perdente dal confronto con loro. Un libro suggerisce alcune ricette per ridimensionarne la forza.
Molti insegnanti abusano della legge 104 che permette il trasferimento vicino a un familiare disabile con precedenza sulle altre richieste. L’incidenza è del 53 per cento nei trasferimenti verso il Sud, mentre al Nord è nell’ordine dell’1 per cento. Servirebbero dati più completi ma già così viene da pensar male.

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Il Punto

Mentre per i minori si va verso lo ius soli temperato, per l’acquisizione della cittadinanza degli adulti l’Italia ha una normativa tra le più restrittive d’Europa. Il boom delle naturalizzazioni (da 35 a 200 mila in dieci anni) suggerisce cautela. Ma il tempo di evasione delle domande dei richiedenti non può essere di tre-quattro anni come oggi. Parlando di diritti sociali degli immigrati, il comune di Genova ha negato a una ecuadoregna residente l’assegno per le famiglie numerose. Ora la Corte di giustizia europea, investita del caso, ha dato torto all’ente locale. Con implicazioni finanziarie, per il governo e per l’Inps.
La sottosegretaria Maria Elena Boschi  ha sostenuto che il bonus 80 euro, l’aumento della quattordicesima per i pensionati e il sostegno di inclusione attiva hanno avuto effetti positivi nella redistribuzione dei redditi. Nel complesso ha ragione, come indicato dal fact-checking de lavoce.info. Ma esagera nelle implicazioni.
La legge sulle quote rosa prescrive che la componente femminile nei Cda delle società quotate sia almeno del 30 per cento. Con l’autoregolamentazione la stessa proporzione dovrebbe valere anche nei comitati interni, come quello per le remunerazioni o per la governance.
Uber fornisce un servizio della società dell’informazione? In punta di diritto, l’avvocatura generale della Corte di giustizia europea pensa di no. Perché la messa in contatto di autisti e clienti sarebbe priva di valore economico senza la piattaforma. Un parere che potrebbe frenare lo sviluppo della sharing economy.
Per risolvere l’emergenza abitativa bisogna rilanciare l’edilizia popolare. Perché non trarre ispirazione dal “piano Fanfani” che nel dopoguerra diede un tetto a milioni di italiani e aiutò anche a diminuire la disoccupazione?
La morte non guarda in faccia nessuno? Dipende. L’età media dei decessi nelle diverse fasce di età è molto diversa a seconda delle regioni italiane. Si vive più a lungo in quelle centrali, un po’ meno in quelle del Nord, decisamente meno a Sud e nelle isole. Un po’ anche a causa del sistema sanitario.

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Il Punto

Il favore con cui i mercati hanno accolto Donald Trump ripropone una vecchia domanda: quanto dell’andamento delle borse riflette l’economia reale? Risposte: il valore dell’indice S&P500 è vicino a quello dei fondamentali, il Nasdaq è sopravvalutato del 20 per cento. Ci sarà una correzione. Forse già in atto.
Terza e ultima puntata dell’introduzione all’e-book sull’eurozona di Giavazzi e  Bénassy-Quéré. Scordiamoci l’unione fiscale, meglio correggere le storture dell’unione bancaria. Rafforzando il fondo di risoluzione delle crisi bancarie e predisponendo un’eventuale bad bank comunitaria per finire con la (controversa) creazione di un bond europeo. Intanto, da noi, sulle due banche venete abbiamo seguito la via nazionale (in minuscolo). Ecco una scheda che spiega le differenze tra il bail-in europeo e la liquidazione coatta all’italiana.
Tra Brexit e protezionismo americano acquista grande importanza la decisione della Corte di giustizia europea su chi – stati membri o Unione – è competente a concludere accordi libero scambio. In questo caso la controparte è Singapore. Ma il tema si estende a qualsiasi paese. Ed è complicato, come per il Ceta (Ue-Canada), ora in fase di ratifica nel nostro Parlamento.
È tempo di bilanci per la Tav Torino-Napoli, inaugurata nel 2009, con la concorrenza dei treni Italo arrivata tre anni dopo. I benefici sono riscontrabili ma, paradossalmente, non tanto grazie all’alta velocità. Contano di più la riduzione dei tempi di attesa e delle tariffe. Effetto concorrenza.
Il governo ha stanziato 750 milioni in tre anni per la gestione amministrativa del Rei, il Reddito d’inclusione. Sono soldi ben spesi? Sì se servono per selezionare correttamente la platea di chi ha diritto al sussidio.

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Il Punto

Per le banche venete niente bail-in. Arriva invece la liquidazione coatta con regole nazionali più aiuti e garanzie di stato per 17 miliardi. Forse a questo punto, rinvio dopo rinvio, non c’era alternativa. Di sicuro la politica italiana ha messo in soffitta come non indispensabile l’armonizzazione Ue del diritto fallimentare in materia bancaria. Mentre diventa cruciale che la Commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche appena istituita produca risultati. Con poco tempo a disposizione, sarà bene che si concentri su pochi temi di peso, come accertare le responsabilità degli amministratori.
Assomiglierà ben poco al vero ius soli il compromesso che verrà approvato dal Parlamento. L’acquisizione della cittadinanza italiana dei minori sarà possibile con tre procedure (ius soli temperato, ius culturae, discrezionale). Almeno non saremo più il paese europeo occidentale più restrittivo insieme al Lussemburgo.
Nella distrazione generale, il Documento di economia e finanza 2017 ha introdotto alcuni indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes): il reddito medio disponibile, un indice di disuguaglianza, le emissioni di CO2 e il tasso di mancata partecipazione al lavoro. Ci dicono qualcosa di nuovo. Specie l’ultimo. In un campo affine, gli investimenti in infrastrutture, un altro indicatore sta diventando finalmente importante. È l’Acb (analisi costi-benefici) che misura gli incrementi di surplus sociale. Utile per capire se questi investimenti – che generano crescita più dei tagli di tasse o dell’“helicopter money” – sono anche qualitativamente validi.
Colpiscono le oscillazioni del valore del bitcoin, oggi esploso a 2700 dollari, partendo dal livello di 750 dollari di inizio anno (e di 250 del 2015). Difficile capire se l’aumento vertiginoso di oggi sia una bolla destinata a sgonfiarsi o la scommessa di investitori che ne apprezzano un’accresciuta stabilità di valore.

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Il Punto

Soltanto Intesa si candida a rilevare le banche venete dissestate. Offrendo il prezzo simbolico di un euro. Secondo il piano, ogni onere sarà a carico di azionisti e detentori di obbligazioni subordinate dei due istituti e dello stato. Ma il salvataggio pubblico è soggetto all’approvazione non scontata delle tante autorità Ue. Nell’eurozona, intanto, si continua discutere della possibile emissione di Esbies (European safe bond) che facciano concorrenza ai bund tedeschi. Rimane che imporre alle banche un massimale sui titoli di stato sarebbe un provvedimento dirigistico. Vento di deregulation, invece, nella finanza Usa: Trump vuole una profonda revisione del Dodd-Frank act di Obama, smantellando la protezione dei risparmiatori più deboli. Un regalo a Wall Street e alle banche che registrano i profitti più alti della loro storia.
Approvato il decreto attuativo della legge delega che introduce dal 2018 il Reddito d’inclusione (Rei). Le famiglie beneficiarie saranno circa 500mila, arrivando al 45 per cento dei minori in povertà assoluta. Per una misura davvero universale servirebbero più soldi. Ma è un primo passo nella lotta alla povertà. Sulla quale continua a pesare il tasso di occupazione sbilanciato tra aree del paese. Contro gli squilibri territoriali ci sono due possibilità, comunque positive: lavoratori che si spostano dove c’è il lavoro oppure imprese che portano il lavoro vicino ai lavoratori delle zone depresse.
Continua a mancare il bilancio 2016 di Alitalia. Così rimangono senza risposta tante domande: a quanto ammontano le perdite? A cosa sono dovute? A un calo del traffico? A una caduta dei prezzi medi, a causa della concorrenza? O sono esplosi i costi?

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Il Punto

La legge in discussione sullo “ius soli temperato” – l’attribuzione del diritto di cittadinanza a figli minori di stranieri residenti da lungo tempo in Italia – fa riflettere sui princìpi mentre risveglia paure e pregiudizi incendiari. In concreto, circa 800 mila ragazzi figli di stranieri residenti potrebbero subito diventare cittadini italiani (più 55-62 mila ogni anno successivo). Crescerà il numero di coloro che rimangono nel nostro paese ma anche la loro integrazione a scuola e sul lavoro. Con una probabile riduzione dei loro tassi di criminalità come solitamente avviene per gli immigrati che regolarizzino la loro posizione.
Il ballottaggio è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta ma solo nel contesto dell’Italicum. Per questo alle comunali continuiamo legittimamente a votare in due tornate. E nulla vieterebbe l’adozione di un sistema elettorale uninominale a doppio turno. Quello che in Francia porta Macron a conquistare una maggioranza di due terzi dei seggi con un terzo dei voti al primo turno.
Mentre in Italia falliva la gara per i diritti della serie A con offerte giudicate troppo basse dalla Lega calcio, la Uefa ha assegnato a Sky i diritti tv della Champions (ed Europa) league per – si dice – 300 milioni di euro. Due gare con esiti molto diversi, tutti da spiegare.
È pacifico che si dovrà arrivare ad una nuova ristrutturazione del debito greco. Ma fino alle elezioni tedesche di settembre si andrà avanti a colpi di accordi parziali, come quello recente tra Atene e la Troika. Perdendo tempo, denaro e prolungando l’incertezza.
Ci sono voluti sei anni, battaglie legali e sanzioni europee ma ora, il comparto dell’acqua – oggetto del controverso referendum del 2011 – sembra ripartire (dopo una sentenza del Consiglio di stato) con investimenti che in un quadriennio dovrebbero quasi raddoppiare e aumentare ancora fino al 2023.

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