Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 97 di 188

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

La condanna in primo grado di Cimoli e altri tre amministratori colpisce i manager ritenuti responsabili del dissesto di Alitalia. Non i mandanti della sua scellerata gestione. Da individuare tra chi – nella politica e nel sindacato – ha utilizzato la società per interessi ben lontani da quelli aziendali.
A volte ritornano! È il caso del progetto faraonico del ponte sullo Stretto di Messina. Finito in soffitta, viene ora riproposto (in versione solo ferroviaria) dall’Ncd di Angelino Alfano “per far ripartire il Mezzogiorno”. Meno male che il ministro Delrio ha congelato il progetto: “Ci sono altre priorità”. Davvero.
Aumentare la produttività: è il mantra recitato da tutti. Serve a far crescere l’economia, si ripete. Ma, alla fine di una lunga recessione, vale esattamente il contrario: è la crescita della produzione alimentata dal rinnovato impulso di consumi e investimenti a favorire – almeno per un po’ – l’aumento della produttività.
Impietoso, l’algoritmo di Google suggerisce la parola “scandalo” quando si digita Volkswagen. È solo uno dei pesanti effetti collaterali che ricadono sulla casa automobilistica dopo i suoi imbrogli. La casa del maggiolone ha di fronte una strada tutta in salita per recuperare la fiducia di consumatori e investitori.
L’Europa è in ritardo nell’attuazione dell’accordo per la ripartizione dei rifugiati. Nel frattempo ha dichiarato guerra agli scafisti e concesso consistenti aiuti ai paesi vicini alla Siria che accolgono masse di profughi. È una Ue globale nella coltivazione dei suoi interessi ma che torna molto locale quando si tratta di diritti umani. Fermo restando che con i vari aspetti della globalizzazione bisogna fare i conti. Anche in Italia. Dobbiamo provare a integrare i nuovi arrivati con regole condivise. Ma non possiamo aspettarci che diventino “come noi” con uno schiocco delle dita. Cultura e religione d’origine contano. Per esempio, nella scelta delle donne se lavorare o curare la casa.
Una risposta di Giulio Formoso e Anna Maria Marata, autori di “Epatite C: quando la speranza ha un costo alto”, al commento di Alberto Donzelli
Come ogni anno, qualche avvicendamento negli incarichi de lavoce.info. Quest’anno le new entry sono tutte donne. Nel comitato di redazione Michele Pellizzari passa il testimone a Maria De Paola che va ad affiancare Angelo Baglioni, Massimo Bordignon, Francesco Daveri e Michele Polo. Alessandra Casarico assume la funzione di tesoriera.

Una precisazione sul congedo parentale *

Dobbiamo segnalare una importante inesattezza apparsa nell’articolo sui congedi parentali di Vitalba Azzolini. In quell’articolo l’autrice afferma, a margine della sua analisi, che il decreto legislativo. n. 80/2015 che prevede l’estensione e il potenziamento del congedo parentale “introduce misure a carattere sperimentale, la cui prosecuzione oltre il 2015 è condizionata all’individuazione di adeguate coperture finanziarie: è dubbio, tuttavia, che in pochi mesi possano essere testate sufficientemente.”
Questo è inesatto e un po’ sorprendente perché, sin dall’11 giugno 2015, data dell’approvazione in via preliminare da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo di riforma degli ammortizzatori sociali, il Governo ha ripetutamente chiarito che le disposizioni a cui la Azzolini fa riferimento sarebbero state rese strutturali, cioè estese anche oltre il 2015.
L’impegno del governo ha avuto infatti puntuale riscontro con l’entrata in vigore, il 24 settembre 2015, del dlgs n. 148 del 14 settembre 2015, recante disposizioni di riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali (il cosidetto “decreto CIG”). Questo decreto infatti assicura il finanziamento strutturale. In conclusione, per la massima trasparenza su un tema di questa importanza, vogliamo chiarire che le misure di conciliazione lavoro famiglia discusse nell’articolo non sono sperimentali, bensì strutturali. Alla comunità scientifica, oltre che a tutti noi, rimane il compito di valutare in modo rigoroso l’impatto di misure che speriamo abbiamo effetti rilevanti per le opportunità di vita e il benessere di molte famiglie italiane.
* Stefano Sacchi – Consigliere Economico del Ministero del Lavoro
Filippo Taddei – Responsabile Economia e Lavoro, Partito Democratico
La risposta di Vitalba Azzollini
L’articolo “Non bastano i congedi per avere più mamme al lavoro” è stato pubblicato in data 23 settembre, dunque il giorno precedente l’entrata in vigore del decreto n. 148/2015. Peraltro, l’osservazione relativa alla strutturalità “condizionata” dello strumento in discorso è una mera nota a margine dell’esame condotto nell’articolo, vale a dire lo scarso impatto della misura sull’occupazione femminile sulla base delle risultanze di studi condotti al riguardo: quindi, non incide sulle conclusioni.
Quanto all’affermazione di Stefano Sacchi e Filippo Taddei, secondo i quali “rimane il compito di valutare in modo rigoroso l’impatto di misure che speriamo abbiamo effetti rilevanti per le opportunità di vita e il benessere di molte famiglie italiane”, si osserva che tale impatto avrebbe potuto essere valutato: ex ante, avvalendosi delle conclusioni di appositi studi – alcuni citati nell’articolo – in base a cui vi sono misure di conciliazione aventi un effetto più rilevante; ex post, a seguito di un adeguato periodo di sperimentazione, atto a dimostrare la concreta efficacia della misura in relazione ai fini per i quali era stata prevista. Dunque, oltre alle conclusioni degli studi sul tema, si è reputato non fossero necessari neanche i dati empirici rivenienti dalla sperimentazione inizialmente prevista nel decreto n. 80/2015, al fine di verificare l’impatto del congedo parentale sulla conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Nota della redazione. L’articolo è stato sottoposto a lavoce.info a fine luglio ed è stato pubblicato con un certo ritardo – risultando non perfettamente aggiornato – a causa dei molti articoli in giacenza. Ce ne scusiamo con gli interessati.

Il Punto

Quel che pensa la Fed è diventato un rebus. A inizio 2015 prometteva un rialzo dei tassi d’interesse entro fine anno, il che per ora non è successo. Ora la sua presidente Janet Yellen ribadisce l’impegno aggiungendo un “probabilmente”. Molti sospettano che stia cambiando idea. Non per la disoccupazione – che in Usa è già ai minimi – ma perché la preoccupa la crescita anemica dell’economia mondiale.
È a rischio la sopravvivenza della Volkswagen imbrogliona. Gli Stati Uniti la puniranno senza fare sconti. In Europa, accertate le frodi, la scelta sarà tra sanzionare un’impresa con manager senza scrupoli e preservare migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Dalla gestione di questo scandalo si capirà meglio come la Germania mette in pratica la morale del “chi sbaglia paga” quando il problema è nel cortile di casa. Per capire questa vicenda bisogna anche tener conto della forte diversità di regole in materia di emissioni tra Usa e Ue, più strette o più lasche a seconda del tipo di gas inquinante e del tipo di carburante. Conta poi la responsabilità del costruttore sull’inquinamento: anche dopo la vendita del veicolo in America, fino alla porta dell’autosalone in Europa. Le differenze verranno forse meno quando si concluderà il negoziato per la zona di libero scambio Ue-Usa (Ttip, Transatlantic trade and investment partnership). Tra le materie da armonizzare proprio i test di sicurezza, oltre a prevenzione sanitaria, investimenti e riconoscimento degli standard.
Il Fondo monetario ora usa il Pima – una combinazione di indicatori – per valutare la qualità degli investimenti pubblici. Uno strumento così servirebbe anche da noi dove i progetti infrastrutturali sono scelti secondo logiche politiche, con il correlato di lungaggini di realizzazione, corruzione e incremento dei costi in corso d’opera. Esempio di qualità trascurata, la gestione delle autostrade. Dove continuano le proroghe delle concessioni senza gara. Nel caso di quelle del Brennero e della Serenissima legittimo sospettare un mercanteggiamento con le regioni interessate per far passare il progetto della Valdastico Nord. Di incerta utilità e con effetti minimi sull’occupazione.
Una precisazione di Stefano Sacchi e Filippo Taddei all’articolo di Vitalba Azzollini sui congedi parentali
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. Si parlerà di riforme, agenda digitale, stagnazione secolare, disuguaglianze di genere e valutazione delle politiche. Vi aspettiamo!

Vocecomics del 22 Settembre

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Enti inutili e dannosi balzelli

Sono una imprenditrice, stanca di pagare inutili balzelli e di alimentare l’esistenza di una pubblica amministrazione, che non serve proprio a niente.
Credo che la vera riforma della pubblica amministrazione, che manca in questo Paese e che non si ha in realtà il coraggio di fare, è quella di riuscire finalmente a far a meno di tutti, proprio tutti, gli enti inutili.

Il Punto

Dopo il flop della proposta di assegnare quote di profughi da accogliere a ogni paese Ue, il presidente della Commissione Juncker ci riprova aggiungendo l’opzione di rifiutare a pagamento l’accoglienza. Un prezzo “di mercato” mascherato da sanzione con varie controindicazioni, morali e politiche. Una soluzione non tampone al problema va pur trovata, però.
Fin dall’inizio l’Unione monetaria europea si è basata sull’idea di convergenza tra le politiche e la struttura economica dei paesi membri. La crisi degli ultimi anni ha poi evidenziato le insufficienze di questo processo. Che può ora essere riavviato, completando l’Unione bancaria e finanziaria dell’euro zona.
Eliminare i faldoni stipati negli uffici dei giudici civili e nelle cancellerie è una delle riforme in corso nei palazzi di giustizia. Eppure capita che usare in un processo solo documentazione digitale complichi il lavoro del magistrato. Qualche volta la vecchia carta può integrare il computer in modo efficiente.
Ci risiamo – stavolta con Renzi – con la promessa di abolire le tasse sulla casa. Elettoralmente efficace ma sbagliata in un paese in cui troppi redditi e consumi sfuggono al fisco. Sarebbe bene, anziché sopprimerla, riformare la Tasi rendendola meno pesante per i redditi più bassi.
La nuova ondata di aggregazioni bancarie in arrivo è – come molti ritengono – una buona notizia per i loro azionisti e per il sistema finanziario? No, se si guarda a quanto è successo con le fusioni e acquisizioni europee prima del 2008: le grandi banche non hanno davvero brillato rispetto alle medio-piccole né in borsa né per redditività ed efficienza.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. SAVE THE DATE, dunque, vi aspettiamo!

Il Punto

Montagne russe sui mercati finanziari di tutto il mondo, con un’alternanza di giornate nere e rimbalzi. Stavolta l’origine è in Cina, dove i dirigenti di Pechino stanno sperimentando l’introduzione di strumenti di libero mercato nella loro economia. Il tutto accompagnato dal tradizionale dirigismo del regime.
Con un eccesso retorico Barack Obama definisce le sue misure contro il cambiamento climatico come il passo più importante mai compiuto dagli Usa in questa direzione. In realtà si vuole ridurre l’energia generata dal carbone, assecondando cambiamenti già indotti dalla crisi e dalla tecnologia. Bene, comunque, questo piano in vista della prossima conferenza sul clima di Parigi.
Se i voti all’esame di maturità sono stati molto migliori nelle scuole del Sud rispetto a quelle del Centro-Nord, vuol dire che gli studenti delle prime sono più preparati e gli altri più somari? Di sicuro, incrociando i dati con quelli dei test Invalsi e Pisa, saltano fuori rilevanti differenze nel metro di giudizio.
In Italia serve introdurre il salario minimo legale. Ma facciamo che la fissazione del suo livello sia sottratta agli umori della politica. Meglio che il compito sia affidato a una commissione indipendente che tenga conto di vari elementi: dall’effetto disincentivo sulle assunzioni alla sua decurtazione causa tasse e contributi. Comunque utile guardare alla Germania, dove il salario minimo di 8,50 euro all’ora è stato introdotto otto mesi fa. Tra gli effetti certi – sinora – il crollo del numero dei mini-job, i contratti precari tedeschi.
Le politiche del lavoro dei paesi europei nell’ultimo ventennio hanno aumentato la flessibilità sperando che crescesse l’occupazione. Ma ciò non è avvenuto perché la deregulation ha toccato solo qualche settore del mercato del lavoro. Lasciando alcuni super-garantiti e altri nel far west della precarietà.
Un commento di Marcello Esposito a “Droghe leggere: la legalizzazione è un buon affare” di Piero David e Ferdinando Ofria. E la risposta degli autori.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. SAVE THE DATE, dunque, vi aspettiamo!

Il Punto

Nel secondo trimestre 2015 in Italia si consolida la crescita del Pil. Più lenta e graduale che in passato anche perché lo scenario internazionale – seppure positivo – non è favorevole come allora. Per spingere la ripresa urge approvare e attuare speditamente le riforme in cantiere da troppi mesi.
Anche se inaspettatamente è tornata a crescere, la Grecia sta sicuramente peggio di noi. Il nuovo piano di aiuti in approvazione nei parlamenti europei non risolve i problemi del paese, ma almeno ne evita l’insolvenza. Fra tre anni saremo punto e a capo, in attesa del prossimo salvataggio.
A seguito della proposta di 218 parlamentari si parla di legalizzare la cannabis. Anche sulla base del caso del Colorado, tra le conseguenze ci si potrebbe aspettare un risparmio delle spese per reprimere una diminuita criminalità e introiti fiscali per 5-8 miliardi. Difficile da calcolare il possibile aumento del consumo di droghe leggere.
Risparmi, semplificazione, spoil system, digitalizzazione: sono i (soliti) cardini della riforma della pubblica amministrazione presentata dal ministro Madia. Sarà efficace e – come dichiarato – potrà contribuire al contenimento della spesa pubblica? Lo sapremo una volta emanate le tante deleghe legislative previste.
Sul mercato del lavoro l’esperienza conta. Per capirlo si possono studiare le carriere di coppie di giocatori di calcio (di cui domenica comincia il campionato) nati nello stesso anno, uno all’inizio e l’altro alla fine. Dai dati viene fuori che i giocatori con più esperienza hanno maggiori probabilità di giocare in Serie A rispetto ai loro coetanei meno fortunati.
Sono sempre più i laureati in materia scientifiche nei paesi in via di sviluppo. Per quanto la distribuzione geografica non implichi l’eccellenza accademica, dobbiamo stare attenti a non perdere uno dei punti di forza dei paesi ricchi: la migliore istruzione, spesso punto di forza della capacità di un paese di adottare le tecnologie. Importante quindi la valutazione della qualità della ricerca (Vqr) operata dal ministero dell’Università. Una riflessione su come è stata organizzata la Vqr 2004-2010 consente, ora che ne inizia la seconda fase, di avanzare alcune proposte per un suo ridisegno migliorativo.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. SAVE THE DATE, dunque, vi aspettiamo!

Pil: prosegue la ripresa

pilripresa

Il Punto

Un film già visto alla Rai. Il Cda dell’era renziana mette al governo dell’emittente pubblica un discutibile mix di persone competenti e lottizzati della politica. Il nuovo per avanzare davvero richiede una riforma.
In tanti si chiedono come finanziare il bilancio della Ue. Alcuni pensano di cedere una parte dei proventi Iva, altri vogliono una tassa sulle transazioni finanziarie. Ma forse la fiscalità federale potrebbe cominciare con un prelievo sui redditi d’impresa. Con aliquota minima comune a tutti gli stati.
Sul bilancio del comune di Milano pesano gli impegni per la realizzazione della quarta e quinta linea di metropolitana. Non basta adeguare le tariffe e ridurre i mezzi di superficie, ci sarà da metter mano ai costi. Dall’Europa si potrebbe importare la pratica di gare competitive e affidamenti per piccoli lotti di servizio.
Solo cinque mesi per usare i fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2007-2013 mentre le nostre amministrazioni continuano a far fatica per spendere i soldi a disposizione. Ma se anche tutto andasse liscio, quale sarebbe l’impatto dei fondi sull’economia locale? A conti fatti, zero o poco più.
Viaggia su due binari diversi il diritto societario per le imprese tradizionali e per le Pmi innovative. Queste ultime – stimabili fino a 150 mila – si avvalgono di varie deroghe non sempre chiare e fatte su misura. È venuta l’ora di dare maggiore coerenza e generalità a tutto il diritto d’impresa.
Estate torrida e siccità in Val Padana: soffre l’agricoltura e soffrono i consumatori che pagano il rincaro dei prodotti alimentari. Positiva la gestione dell’emergenza idrica del bacino del Po da parte dell’apposita Cabina di regia, che però funziona con regole di 12 anni fa. Il dilemma è sempre: nuove infrastrutture o imparare a gestire l’emergenza?
Convegno de lavoce.info
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