Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 99 di 195

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Dalle previsioni economiche della Ue esce il quadro della crescita e delle politiche fiscali in Europa. Nell’Eurozona i “piccoli” non se la passano tanto male mentre c’è sempre un nocciolo duro intorno alla Germania. Le economie in difficoltà sono le solite note: Grecia, Cipro, Portogallo e anche Italia.
Solo qualche zero virgola della Popolare di Vicenza è rimasto ai suoi azionisti precedenti a 10 cent per azione (un millesimo del valore di un anno fa). Meno male che il fondo Atlante si è caricato sulle spalle oltre il 99 per cento dell’aumento di capitale scongiurando una crisi sistemica. Casca a fagiolo, lunedì, la relazione della Consob che spiegherà cosa intende fare per governare un mercato finanziario piccolo, fatto di banche sottocapitalizzate e società con forme di governance che non tutelano gli investitori.
Il Leicester City di Ranieri ha vinto la Premier league inglese contro ogni previsione. Ma a Leicester oltre il calcio c’è di più: un caso da manuale di integrazione dove i britannici sono minoranza e gli originari di paesi lontani si trovano ai posti alti delle professioni e della politica. Lo racconta una “Lettera da Leicester”.
Perdiamo terreno nell’export verso la Cina e importiamo di più. A causa dei consumi e dei beni e servizi incorporati nelle filiere industriali. Per restringere la forbice occorre puntare sui settori giusti: i cavalli di battaglia moda e l’interior design, ma anche farmaceutica e servizi sanitari, ambiente, finanza, tlc.
Dalla giungla di acronimi dei trattati internazionali esce un Ttip (il trattato Ue-Usa per il commercio e gli investimenti) che non scalda i cuori dei leader politici su nessuna delle due sponde dell’Atlantico. Tanto che Hollande lo vorrebbe azzerare. Servirebbero meccanismi per compensare gli eventuali perdenti.

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Previsioni di primavera 2016

Previsioni commissione

Il Punto

Cosa accade se, andando oltre alle oscillazioni mensili che appassionano le opposte tifoserie, innestiamo i dati Istat sul lavoro del primo trimestre 2016 sulle dinamiche degli ultimi 12 anni? Semplice: si vede che siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi ma anche che gli occupati crescono e cala la disoccupazione.
È una giungla la legislazione per le indennità ai disabili. Date ad alcuni e negate ad altri, differenti importi per uguali invalidità oppure stessa somma a chi ha diverse necessità. Il Consiglio di stato aggrava l’iniquità stabilendo che questi aiuti non rientrano nel calcolo dell’Isee: un vantaggio per chi già riceve di più. Un’altra foresta normativa è il nuovo codice degli appalti. Sulla carta, uno strumento contro la corruzione e per migliorare i progetti di opere pubbliche. In pratica ci vorranno più o meno 50 decreti attuativi perché funzioni.
A sei mesi da elezioni che hanno prodotto un quadro politico frantumato, gli spagnoli torneranno al voto. È l’effetto di un sistema elettorale senza doppio turno né premio di maggioranza che rischia lo stallo e l’ingovernabilità. Almeno da questo esito l’Italicum ci dovrebbe preservare.
Il sovraffollamento delle carceri è un problema dei sistemi di detenzione in molti paesi europei. Da noi ci sono quasi 110 detenuti per ogni 100 posti. Meno che in passato. Non perché si sono fatte nuove strutture ma grazie a condanne alternative, sconti di pena e depenalizzazione dei reati lievi.

Un commento di Francesco Giubileo all’articolo di Daniele Fano “Salviamo la Garanzia giovani dai manichei

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Il Punto

I dettagli del rapporto annuale sull’attività di supervisione della Bce mostrano che finora tale impegno si è concentrato sui rischi di credito alla clientela e molto meno su quelli associati al trading. Se davvero fosse così, la vigilanza unica finirebbe per favorire le banche tedesche e francesi rispetto a quelle italiane.
Il matrimonio Vivendi-Mediaset è un altro tassello dell’inarrestabile processo di consolidamento e convergenza in atto tra gruppi di tlc, internet company e operatori tv. Al centro, i contenuti audiovisivi per lo sviluppo delle reti a banda larga e ultra-larga. Parola d’ordine: tutti contro Netflix.
Mentre al Brennero e su altri confini si alzano vergognose barriere, la Ue con il Migration compact cerca di spostare fuori dalle proprie frontiere controlli e concessione dei permessi per i profughi. Puntando sugli aiuti allo sviluppo. Che rischiano di finanziare governi autoritari e non fermano i flussi migratori.
Si è stabilizzato il prezzo del petrolio. Da un alto, i consumi di greggio sono in ripresa duratura. Ma dall’altro l’abbondanza di scorte, il ritorno dell’Iran sul mercato e l’aumento della produzione russa rimandano la sua risalita almeno a inizio 2018.
A breve il Brasile deciderà sull’impeachment (messa in stato d’accusa) della presidente Dilma Rousseff. Il rischio concreto è che il paese cada dalla padella di una guida malferma nella brace della fine delle riforme sociali e dell’aggravarsi della peggiore recessione degli ultimi 25 anni.
Il voto nell’urna è segreto ma chi non va ai seggi lascia traccia della sua decisione. Il che lo espone a ritorsioni o discriminazioni. Per questo l’invito del premier all’astensione nel referendum no-triv è stato visto da molti come una scorrettezza. Meglio sarebbe abolire il quorum. E fare referendum utili.

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Il Punto

Dopo fiumi di parole, ecco finalmente un’analisi statistica del voto al referendum no-triv. Domanda: si è votato sulla sostanza dei quesiti o per dare un sì/no al governo? Risposta (dai dati comunali): la maggioranza di chi è andato ai seggi ha voluto bocciare Renzi. Un sondaggetto da 400 milioni di euro.
In crescita gli immatricolati alle 11 università telematiche. Spesso studenti usciti dalle superiori con voti bassi o quarantenni. Che pagano rette salate per un corpo docente non tra i più brillanti. Un decreto avvantaggia questi atenei così come sono, invece di farli competere alla pari con quelli tradizionali.
Forse è la volta buona per una seria valutazione dei progetti delle opere pubbliche. Riconsiderando anche scelte già fatte. È una novità dell’allegato Infrastrutture al Def 2016. Sfuggono però al calcolo costi-benefici i grandi lavori ferroviari e quelli programmati per la mobilità sostenibile.
Anche se tutti lo fanno, è troppo presto per valutare l’impatto dell’eventuale Brexit su Italia ed Europa. Di sicuro si può dire che le interdipendenze (import-export, investimenti e interessi multinazionali, mobilità studentesca) non mancano e sono cresciute nel tempo.

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Il Punto

È stato inutile il referendum no-triv che ha mancato il raggiungimento del quorum? In pratica sì, dato che tutto resta come prima. Ma grazie al voto sulle trivelle è tornata l’attenzione sulla politica energetica e ambientale del paese. Che va aggiornata per allinearla agli impegni dell’accordo Cop21.
Presto la prova del fuoco del fondo Atlante, con la ricapitalizzazione della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. A seguire, lo smaltimento di 83 miliardi di sofferenze. La Ue per una volta osserva benigna: banche italiane più sane aprirebbero la strada a un’assicurazione comune dei depositi.
Dopo che anche il laburista Corbyn si è espresso contro la Brexit, vediamo qual è la situazione degli schieramenti pro e contro a due mesi dal referendum. Il fronte divide i partiti e le generazioni. I giovani sono in maggioranza per rimanere nella Ue, gli over 55 sono per l’uscita. Su tutti, però, prevale il disinteresse.
Siamo il paese Ue con più poveri (11,5 per cento della popolazione) e tra questi sono in aumento gli stranieri. Beneficiari, di conseguenza, della fetta più grande degli aiuti contro l’indigenza. Qui c’è la miccia che può innescare una guerra tra poveri. Eppure c’è il modo di non farla esplodere. Di norma parliamo di disuguaglianza all’interno di un paese. Ma c’è anche la disuguaglianza tra i popoli del mondo, che segue dinamiche diverse. La rivoluzione informatica e la globalizzazione l’hanno ridotta per i paesi emergenti (Cina e India in prima fila) mentre i paesi più sviluppati che hanno delocalizzato le produzioni l’hanno vista salire.

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Verso la fine del bicameralismo perfetto

Il 20 gennaio 2016 il Senato della Repubblica ha approvato in seconda lettura il ddl costituzionale Boschi (che prende il nome dal ministro Maria Elena Boschi, prima firmataria del testo) con 180 voti a favore. La legge apporta modifiche consistenti all’assetto istituzionale italiano ed è da sempre uno dei capisaldi del governo Renzi. Il 12 aprile la legge è passata alla Camera in seconda lettura ed è stata approvata con 361 voti a favore. A questo punto, l’ultimo passo per l’approvazione finale della legge è il referendum confermativo, che è stato richiesto da un numero di parlamentari maggiore rispetto al quorum necessario per l’indizione della consultazione popolare su una riforma costituzionale (un quinto dei membri di ciascuna Camera). Il referendum, che si terrà a fine anno, non prevede quorum e la legge passerà se l’opzione più votata sarà il sì. Saranno quindi i cittadini a decidere se la legge potrà considerarsi approvata. L’iter di approvazione della riforma è descritto nella figura qui sotto.

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(A cura di Vincenzo Baldassarre e Mariasole Lisciandro)

Referendum no-triv: affluenza e risultati per regione

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Fonte: Ministero dell’Interno

Il Punto

Venerdì 22 aprile si firma a New York l’accordo sul clima raggiunto a Parigi (Cop21) da 196 paesi. Un segno che è possibile fare accordi su clima e ambiente. Temi spinosi che richiedono compromessi e attenzione ai dettagli. L’esatto contrario di ciò che è avvenuto nella campagna del referendum no-triv.
Creato per ricapitalizzare le banche e smaltirne i crediti inesigibili, il fondo Atlante farà da compratore di ultima istanza. Come fosse una banca centrale, ma non lo è. L’alternativa (lasciare alle banche la gestione delle sofferenze) ha tempi di liquidazione ben più lunghi e da negoziare con la Bce. Tra l’altro, l’eccessivo peso delle banche nel finanziamento delle aziende è l’altra faccia dello scarso sviluppo del mercato dei capitali in Europa. Per accelerare il quale la proposta di Capital markets union della Ue identifica 36 barriere da superare.
Il Migration compact proposto da Renzi alla Ue distingue i profughi dai migranti economici. Per i primi, reinsediamento in Europa. Per i secondi, se irregolari, rimpatrio immediato. Ma se i regolari ammessi sono pochi rispetto a quanti fanno domanda, bisognerà rimpatriare decine di migliaia di persone.
Passata l’indignazione per ciò che si è visto dai Panama papers, rimangono le direttive Ue sul contrasto all’elusione delle tasse. Una di queste fa un primo tentativo di superare la segmentazione delle legislazioni nazionali. E per una volta – udite udite – l’Italia sarebbe avanti nell’applicazione delle nuova normativa.
Arrivano i vantaggi fiscali sui premi di produttività ai lavoratori. E benefici per le imprese se hanno piani di welfare aziendale per questo scopo. A condizione che i bonus siano fissati da contratti collettivi di secondo livello. Chissà se sindacati e (piccole) aziende sono pronti per questa nuova stagione negoziale.

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Referendum no-triv. Istruzioni per l’uso

 

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