Se è troppo alto, il salario minimo può causare disoccupazione, ma allo stesso tempo sostiene il potere d’acquisto dei lavoratori con retribuzioni basse. Che effetto avrebbe in Italia? Un calcolo su dati del periodo 1993-2012 dice che l’aumento della diseguaguaglianza sarebbe stato molto inferiore.
Autore: Marco Leonardi Pagina 3 di 5
È professore ordinario di Economia dell'Università degli studi di Milano. Phd. in economia alla London School of Economics, è stato visiting scholar presso il Massachussetts Institute of Technology di Boston e l'Università di Berkeley. I suoi principali interessi scientifici riguardano l'economia del lavoro e in particolare temi legati a disoccupazione, disuguaglianza e redistribuzione. È stato, durante il governo guidato da Paolo Gentiloni, consigliere economico del presidente del Consiglio.
L’attuazione del Jobs act mira all’abolizione -a partire da gennaio 2016- delle finte partite Iva e dei contratti a progetto che ingrossano le fila del precariato. Facciamo il conto di quanti sono i collaboratori che possono diventare lavoratori subordinati.
Anche senza articolo 18, il contratto a tempo indeterminato resta ben diverso da quello a tempo determinato. Per i lavoratori a termine l’instabilità dei salari è decisamente superiore. Perché solo l’investimento reciproco e duraturo di impresa e lavoratore produce stabilità. Il decreto Poletti.
Per i neo-assunti di oggi, l’abolizione del reintegro avrà effetti anche sulla struttura del salario. In particolare sulla sua crescita con l’età del lavoratore e sul rapporto con la produttività. Con l’indennizzo certo, i più anziani saranno più facilmente sostituibili con lavoratori giovani.
La maggiore facilità di instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato prevista dal decreto Poletti porterà a un aumento della precarietà? Il dato da guardare è quello delle trasformazioni in contratti a tempo indeterminato, che finora in Italia è rimasto alto. Gli incentivi che servono.
Forse perché la Garanzia giovani si profila come un insuccesso annunciato, il Governo sembra volerla trasformare in una forma di servizio civile per giovani disoccupati. Le esperienze internazionali non sono però incoraggianti. Centri per l’impiego e necessità di servizi diversi per target diversi.
Il tasso di occupazione femminile in Italia è di dieci punti sotto la media europea. Il fenomeno non è solo un retaggio di altri tempi e riguarda tutte le Regioni, anche le più sviluppate. Un sostegno al lavoro femminile può arrivare sostituendo la detrazione per il coniuge con un trasferimento.
Il primo rapporto di monitoraggio sulla legge Fornero offre indicazioni interessanti. Ma per stabilire l’effetto della riforma sul mercato del lavoro mancano ancora informazioni rilevanti, non sempre semplici da trovare. Servirebbe una vera e propria valutazione, come in Spagna.
Perché calano le assunzioni
Di Marco Leonardi e Massimo Pallini
il 19/04/2013
in Commenti e repliche, Lavoro, Rubriche
I dati mostrano un calo di assunzioni con contratti parasubordinati dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero. Ma ne evidenziano anche l’aumento nel semestre precedente. E uno degli obiettivi era rendere più difficile il ricorso al lavoro precario. Il peso dell’incertezza sulle sorti della legge.
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