È possibile aumentare il sostegno pubblico alle famiglie con figli senza disincentivare l’offerta di lavoro, soprattutto quella femminile? Alcune simulazioni dicono di sì. Ed è un risultato importante per un paese con tassi di occupazione bassi.
Autore: Marco Savegnago
Lavora nella Divisione Finanza pubblica della Banca d'Italia. Dopo gli studi in scienze politiche ed economia all'Università di Bologna, ha conseguito il dottorato di ricerca in Econometria ed Economia Empirica all'Università di Roma "Tor Vergata". I suoi principali interessi di ricerca riguardano l'analisi degli effetti economici delle politiche di bilancio.
In media per ogni 100 euro in più guadagnati in un anno, 40 se ne vanno in imposte e contributi, disincentivando spesso l’offerta di lavoro. A parità di reddito si registrano poi grandi differenze. Regime forfettario e bonus Irpef i primi responsabili.
L’Irpef contribuisce in modo netto a ridurre la disuguaglianza dei redditi. Lo fa attraverso la struttura delle aliquote e, in parte, delle detrazioni. Ma la definizione della base imponibile ha un ruolo limitato: sotto accusa sono i regimi speciali.
Nella maggior parte dei comuni, il prelievo per finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani agisce come un’imposta patrimoniale. Il sistema non incentiva l’efficienza del servizio e ha pesanti ricadute anche sul piano redistributivo.