Programmi svolti durante i mesi estivi e basati su attività di gruppo, giochi e tutoring personalizzati possono essere una risposta alle perdite di apprendimento, in particolare per gli studenti più fragili. I risultati di una sperimentazione.
Autore: Martina Bazzoli
Martina Bazzoli è Ricercatrice presso FBK-IRVAPP. Ha conseguito nel 2008 la laurea specialistica in Scienze statistiche demografiche e sociali presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Padova. In precedenza ha lavorato presso dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale di Trento e presso l’Osservatorio per il Lavoro, l’Economia e la Valutazione della domanda sociale (OPES).
La Camera ha approvato l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni. Non si conosce ancora quale sarà il suo ammontare. Alcune simulazioni mostrano i possibili effetti redistributivi della misura e quelli sul reddito disponibile delle famiglie.
La proposta del ministro Bonetti di allargare a tutti i figli fino a 14 anni l’assegno di natalità mira a riunire in un’unica misura tutti gli interventi previsti a favore delle famiglie. Richiede risorse ingenti, ma ridurrebbe povertà e disuguaglianze.
L’analisi di due diversi corsi di formazione organizzati dalla provincia di Trento mostra che i costi superano, e non di poco, la somma dei benefici monetari che ne sono derivati. Per migliorarne l’efficacia, bisogna intervenire per ridurre le spese.
Se il bonus di 80 euro ai pensionati sarà disegnato come quello dei lavoratori dipendenti, finirà che ne beneficeranno i non indigenti. Meglio sarebbe fare riferimento al reddito familiare. Effetto nullo sugli indicatori di povertà e di disuguaglianza.
Come è cambiata la distribuzione del reddito negli anni della crisi? Un’analisi su dati amministrativi per la provincia di Trento ci dice che la quota di reddito totale del gruppo più povero è scesa, così come quella dei più ricchi. Ma tra questi ultimi sono aumentati i pensionati.