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Autore: Massimo Bordignon Pagina 8 di 25

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Si è laureato in Filosofia a Firenze e ha svolto studi di economia nel Regno Unito (MA, Essex; PhD, Warwick). Si occupa prevalentemente di temi di economia pubblica. Ha insegnato nelle Università di Birmingham, Bergamo, Brescia, Venezia e come visiting professor negli USA, in Svezia, Germania e Cina. Attualmente è professore ordinario di Scienza delle Finanze presso l'università Cattolica di Milano, dove ha diretto anche il Dipartimento di Economia e Finanza e la Doctoral School in Public Economics. Ha svolto e svolge tuttora attività di consulenza per enti pubblici nazionali e internazionali ed è stato membro di numerose commissioni governative, compresa la Commissione sulla Finanza Pubblica presso il Ministero del Tesoro nel 2007-8. È attualmente membro dell'European Fiscal Board, un comitato di consulenza del Presidente della Commissione Europea e Vicepresidente esecutivo dell'Osservatorio sui conti pubblici dell'Università Cattolica.

Quella patrimoniale virtuale che pochi vedono*

Borsa in caduta e prezzi delle obbligazioni in discesa: una patrimoniale nascosta, che influenza negativamente tutta l’economia italiana. Ma in pochi se ne accorgono perché questi investimenti riguardano una fascia ristretta di risparmiatori.

Così il governo prova a riaprire la partita con la Commissione*

Dopo la bocciatura della manovra di bilancio, il governo propone alla Commissione alcuni correttivi. Probabilmente la procedura di infrazione scatterà comunque. Ma la buona volontà dimostrata potrebbe portare a un’applicazione meno severa delle regole.

Un documento programmatico pieno di incertezza*

Il documento programmatico di bilancio conferma i numeri della Nadef su maggior disavanzo e stime di crescita. Un aumento delle risorse arriva dall’inasprimento del prelievo sulle imprese. Mentre del reddito di cittadinanza si sa ancora ben poco.

Ma così l’Italia diventa un’isola*

Nella Nadef 22 miliardi in più di deficit. Per disinnescare l’aumento dell’Iva e cominciare a rispettare le promesse della maggioranza. Ma la spesa in più arriva a 40 miliardi. E ciò presuppone una rapida crescita del Pil.  Sostenibile? I dubbi dei mercati. E dell’Europa.

Ma il bilancio dello stato non è teatro dell’arte*

Nessuno impedisce al governo di realizzare tutto ciò che ha promesso in campagna elettorale. Basta ridurre altre spese o aumentare altre imposte. L’idea del finanziamento in deficit è invece pessima. E un conflitto con l’Europa avrebbe gravi conseguenze.

Come cambia la spesa della Ue*

La proposta della Commissione è appena arrivata e già si scontra con le levate di scudi dei governi nazionali. Eppure, il nuovo bilancio europeo finanzia beni pubblici europei fondamentali, ma finora negletti, come immigrazione, sicurezza e difesa.

Euro e bilancio Ue: qui si gioca il futuro dell’Unione*

Continuano in Europa le trattative su bilancio europeo e stabilizzazione dell’Eurozona. Se sul primo tema un compromesso è possibile, più difficile un accordo sul secondo. Per l’Italia potrebbe non essere un male, anche se i rischi non mancano.

L’Europa dei cittadini, antidoto al sovranismo*

I partiti che hanno vinto le ultime elezioni hanno una soluzione semplice per il problema della sovranità: rinnegare le politiche europee. Ma è una soluzione illusoria. Una maggiore democraticità si ritrova solo ampliando il dibattito politico in Europa.

Non lasciamo l’euro all’asse franco-tedesco*

Un documento di economisti francesi e tedeschi prefigura un compromesso sulla riforma dell’area dell’euro. L’Italia deve partecipare al dibattito, per tutelare i suoi interessi. Ma per farlo deve essere credibile sulla riduzione del debito pubblico.

Voto tedesco, campanello d’allarme per l’Europa*

Le conseguenze del voto tedesco non saranno limitate alla sola Germania. C’è il rischio serio che i risultati elettorali danneggino il processo di riforma dell’unione monetaria e di conseguenza i paesi più deboli dell’area, a cominciare dall’Italia.

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