I dati documentano che nella stagione in corso il settore turistico è ripartito ed è stato in grado di attivare un volume di lavoro perfettamente in linea con gli anni migliori. Ma qualcosa è comunque cambiato nell’incontro tra domanda e offerta.
Autore: Maurizio Rasera
Si occupa di analisi del mercato del lavoro. Lavora dal 1994 all’Osservatorio sul mercato del lavoro regionale di Veneto Lavoro. Dal 2000 al 2006 ha collaborato con il Gruppo nazionale di monitoraggio delle politiche del lavoro istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Dal 2002 e fino al 2005 ha fatto parte del gruppo di ricercatori che ha redatto i Rapporti sul mercato del lavoro per conto del Cnel. Nel 2012-2013 ha collaborato con la Fondazione Gorrieri nell’ambito della redazione del 4° Rapporto sulle diseguaglianze Sociali. Tra il 2014 ed il 2015 ha diretto il progetto di ricerca sulla presenza cinese in Veneto in collaborazione con le Università di Padova e Venezia.
L’aumento delle dimissioni è consistente, trasversale a settori e professioni e non appare episodico. È un segnale di riattivazione della mobilità nel mercato del lavoro. Rivela però tensioni quantitative e qualitative tra domanda e offerta di lavoro.
I dati delle comunicazioni obbligatorie del Veneto offrono prime indicazioni sugli effetti della crisi sanitaria sul mercato del lavoro. Rispetto al 2019, peggiorano tutte le componenti della domanda di lavoro. Fermi i licenziamenti, bloccati per decreto.