Esistono riviste scientifiche che millantano standard accademici, ma che a pagamento pubblicano qualsiasi articolo. Sono un pericolo perché a volte queste pubblicazioni sono considerate nelle valutazioni della qualità della ricerca. Un problema anche in Italia. I suggerimenti per risolverlo.
Autore: Natalia Zinovyeva
Natalia Zinovyeva è ricercatrice alla Università Aalto di Helsinki; ha conseguito un dottorato in Economia e Management presso la Scuola Superiore Sant'Anna. Fa ricerca nel campo dell’economia del lavoro.
Da tempo si preannunciano nuove regole per l’abilitazione scientifica nazionale dei docenti universitari. Ma prima di costringere l’università a un nuovo periodo di incertezza, sarebbe stato utile valutare se l’Asn avesse raggiunto i suoi obiettivi. E uno dei principali era ridurre i favoritismi.
Tante donne fra gli studenti universitari e fra i dottori di ricerca, poche nella carriera accademica. Forse perché nelle commissioni dei concorsi la presenza femminile è scarsa? Servono dunque le quote rosa? Alla luce dei risultati dell’abilitazione scientifica nazionale sarebbero un passo falso.
Il problema di migliorare la qualità delle università non riguarda solo l’Italia. Diversi altri paesi europei sono alle prese con la mancanza di meritocrazia nei processi di promozione e assunzione dei docenti. La Spagna ha pensato di risolvere la questione con concorsi centralizzati e l’estrazione a sorte dei membri delle commissioni. Ma la casualità nella formazione delle commissioni non ha eliminato i fenomeni di favoritismo. Le probabilità di promozione di un candidato aumentano notevolmente se ha forti connessioni con un esaminatore. L’effetto positivo di legami più deboli.