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Autore: Riccardo Cesari

Membro del Consiglio dell'IVASS dal 1° gennaio 2013. Dal 2001 è professore ordinario di Metodi Matematici per l'Economia e le Scienze Attuariali e Finanziarie dell'Università di Bologna.
Nel 1994, dopo aver conseguito il D.Phil all'Università di Oxford, è professore associato dell'Università di Lecce e, dal 1996, dell'Università di Bologna. Dal 1984 al 1994, dopo aver vinto la Borsa di studio "Giorgio Mortara", opera in Banca d'Italia prima presso il Servizio Studi e poi presso le sedi di Bologna e Trieste.
È laureato in Scienze Statistiche ed Economiche presso l'Alma Mater - Università di Bologna (1983). Ha diretto un Corso di Alta Formazione in Economia e Diritto della Previdenza Complementare ed è stato responsabile scientifico di un Master universitario di II livello e di una Laurea Magistrale in Quantitative Finance.
Ha svolto attività di ricerca nel campo finanziario e assicurativo, con particolare riferimento alla struttura per scadenza dei tassi d'interesse, alla valutazione dei titoli strutturati, all'analisi dei fondi comuni e dei fondi pensione, ai modelli previsivi dei mercati finanziari e di allocazione finanziaria ottimale strategica e tattica, alle garanzie implicite nei contratti assicurativi e ai problemi di solvibilità nelle assicurazioni.

Lavoratori al quadrivio

Sotto ipotesi ragionevoli, la scelta migliore sembra essere l’adesione con contribuzione al fondo pensione, che permette di sfruttare il contributo del datore di lavoro, i vantaggi fiscali e l’eventuale maggior rendimento rispetto alla rivalutazione del Tfr. In termini di tasso di rendimento conviene aderire con la più bassa aliquota contributiva e la più alta quota di Tfr. Mentre una più elevata aliquota contributiva consente di coprire il gap previdenziale con maggiore facilità e in minor tempo. Avversione al rischio e liquidabilità.

Dove andrà il tfr maturando

Quanto andrà al Tesoro, quanto ai fondi pensione e quanto rimarrà alle (piccole) imprese del Tfr maturando? Le disposizioni introdotte dalla Finanziaria sono entrate in vigore da pochi giorni e si può fare una valida stima sulla destinazione che prenderanno i flussi di Tfr nei prossimi due anni. Ma molto dipende dalla campagna informativa a favore della previdenza complementare: se dovesse risultare particolarmente efficace (passaparola e canali sindacali), la quota intercettata dai fondi pensione potrebbe essere più elevata, soprattutto a scapito del Tesoro.

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