La guerra commerciale tra Usa e Cina fa sì che Huawei non possa più utilizzare Android, sistema operativo di Google. La società cinese sarà dunque costretta a svilupparne uno nuovo. Ma in vista dell’Internet delle cose ciò potrebbe rivelarsi un vantaggio.
Autore: Riccardo Puglisi Pagina 2 di 8
Alunno del Collegio Ghislieri, ha studiato all'Università di Pavia (dottorato in finanza pubblica) e alla LSE (PhD in economia). Professore ordinario di scienza delle finanze all'Università di Pavia, si occupa principalmente di political economy, ed in particolare del ruolo politico dei mass media. Redattore de lavoce.info.
Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sul copyright. Le norme più controverse sono ora più blande. E i produttori di contenuti online ottengono una migliore tutela dei loro diritti di proprietà intellettuale rispetto alle grandi piattaforme.
L’Autorità francese per la protezione dei dati personali ha imposto a Google una multa di 50 milioni di euro. Per la violazione dei principi di trasparenza, informazione e consenso degli utenti, applicando così per la prima volta la direttiva Gdpr.
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Tra picchi e crolli, dove arriverà il prezzo di Bitcoin e compagni? Difficile fare previsioni. Ma la concorrenza tra criptovalute ne abbassa il prezzo medio e permette a investitori e risparmiatori di capire quale sia il prezzo giusto di ciascuna.
Il Parlamento europeo ha finalmente approvato la nuova direttiva sul copyright. Segna un punto a favore dei produttori di contenuti online rispetto alle grandi piattaforme che li distribuiscono. Ed è una buona notizia. Come neutralizzare il rischio censura.
Una migrazione biblica (ma virtuale) sta avvenendo sul web: Facebook sposta un miliardo e mezzo di utenti dalla legislazione Ue a quella Usa. Perché la prima è diventata più rigorosa e restrittiva. In barba alle promesse fatte da Zuckerberg.
L’utilizzo pervasivo dei dati sul comportamento online inizia con una scelta dell’utente: la rinuncia alla privacy per ottenere un servizio personalizzato. E forse non dobbiamo preoccuparci tanto della persuasione politica, quanto di quella commerciale.
Gli Usa hanno abbandonato il principio di neutralità di Internet. Il tema è ostico perché contrappone il principio della democrazia sulla rete con quello della libertà di scelta imprenditoriale di chi la fornisce. La soluzione è nella sperimentazione.
I risultati dei giganti del web nel terzo trimestre del 2017 sono stati ottimi. E la crescita esponenziale dei loro fatturati non è una novità, ma un fattore strutturale da un decennio. Chi fermerà l’espansione di queste imprese con sede negli Usa?
L’aumento dei bitcoin in circolazione è disciplinato da una regola matematicamente precisa e vigilato in modo decentralizzato. Le sue quotazioni, invece, sono estremamente volatili. Il picco del 2017 potrebbe indicare una prossima situazione di monopolio.