Nei suoi primi cento giorni l’amministrazione Trump dovrà prendere decisioni importanti: proposta di budget per il 2018, agenda sul commercio internazionale e riforma fiscale. Le scelte potrebbero portare a un rapido cambiamento d’umore dei mercati finanziari, sinora benevoli con il nuovo presidente.
Autore: Rony Hamaui Pagina 11 di 16
Rony Hamaui laureato all'Università Commerciale L. Bocconi e Master of Science alla London School of Economics. È professore a contratto presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente di Intesa Sanpaolo ForValue. È consigliere del CDEC e del LSE-Alumni. E’ stato direttore Generale di Mediocredito e AD di Mediofactoring. Ha ricoperto numerosi incarichi presso il gruppo Intesa Sanpaolo; e’ stato responsabile del Servizio studi della Banca Commerciale Italiana nonché professore a contratto presso l' Università di Bergamo e l' Università Bocconi. Ha lavorato presso l'Istituto per la Ricerca Sociale. È autore di numerosi articoli scientifici e ha scritto e curato diversi libri riguardanti gli intermediari e i mercati finanziari internazionali nonché la finanza islamica.
La probabilità che il prossimo anno un grande paese dell’Unione Europea sia governato da una formazione euroscettica o che vi si svolga un referendum sull’euro è significativa. I cittadini continuano ad apprezzare la moneta unica, ma le istituzioni europee vanno riformate in senso democratico.
Cosa accadrà sui mercati finanziari dopo le presidenziali americane? Una vittoria repubblicana potrebbe comportare una forte caduta delle borse, non solo negli Stati Uniti. L’elezione della candidata democratica potrebbe portare a un aumento dei tassi d’interesse e a una riduzione della volatilità.
Dopo aver islamizzato la Turchia costruendo migliaia di moschee e scuole islamiche, oltreché prigioni, Erdogan ha assunto un ruolo assai attivo e ambiguo sullo scacchiere internazionale. Tuttavia la vera sfida rimane quella di dimostrare che il paese può ricominciare a crescere a tassi sostenuti.
La battaglia di Aleppo è decisiva dal punto di vista militare e politico per Assad, anche se non potrà riconquistare l’intero territorio nazionale. Un quadro complicato dai cambi di strategie dei ribelli, dalle aspirazioni dei curdi e dall’intervento turco. Mentre gli Usa tentano una quadratura del cerchio.
I fondi di investimento italiani sono i più cari in Europa. Le commissioni applicate sono le più alte e sono cresciute nell’ultimo triennio, al contrario di quanto avvenuto negli altri paesi. Quelle più insidiose sono le commissioni di incentivo. Sede legale all’estero per aggirare le regole.
Le politiche monetarie non convenzionali hanno permesso di stabilizzare le principali variabili finanziarie e gestire le crisi del debito sovrano. Ma dopo otto anni, crescono le preoccupazioni del mondo bancario e assicurativo. E c’è chi vuole usare la politica fiscale per stimolare la domanda.
La Turchia resta un alleato cruciale per il mondo occidentale. Così nonostante le epurazioni seguite al tentato colpo di stato, nessuno chiede una sua uscita dalla Nato. Ma anche Ankara non può fare a meno dell’Occidente. Erdogan lo sa bene e dopo i proclami riprenderà le normali relazioni.
La creazione del fondo Atlante ha certamente scongiurato la possibilità di una crisi del sistema bancario italiano. Ma per rafforzarlo davvero servono altri interventi, come sgravi fiscali e velocizzazione del recupero dei crediti in sofferenza. Punire i responsabili dei disastri attuali.
Sospendere temporaneamente l’applicazione del bail-in o istituire un meccanismo europeo di garanzia dei depositi non risolve il problema della fragilità del sistema bancario. Il nodo è la mancanza di fiducia reciproca tra gli Stati, che toglie qualsiasi discrezionalità alla ricerca di soluzioni.