La regolarizzazione degli immigrati irregolari è oggi necessaria per ragioni di salute e di ordine pubblico. E va attuata rapidamente per riprendere il controllo del territorio. La bozza di decreto legge governativo è insufficiente su entrambi i fronti.
Autore: Sergio Briguglio Pagina 1 di 4
Fisico, ricercatore dell'ENEA. Lavora presso il centro Ricerche di Frascati, nel campo della fusione termonucleare controllata. E' un esperto di politica dell'immigrazione. Il suo archivio (www.stranieriinitalia.com/briguglio) raccoglie gran parte della documentazione prodotta in Italia sull'argomento dal 1992. E' membro del Comitato scientifico della Fondazione Di Liegro.
C’è un modo semplice per limitare i contagi tra persona sana e persona infetta: indossare la mascherina. Renderle obbligatorie permette di salvare vite. E potrebbe permettere anche di riprendere le normali attività. Aumentarne la produzione è possibile.
L’unico modo accettabile per ridurre la diffusione del coronavirus è limitare il numero di incontri tra gli individui. È possibile farlo attraverso misure drastiche. Ma perché abbiano successo serve un coordinamento mondiale. E la Cina può fare da guida.
Il governo prepara un decreto per restringere ancora il riconoscimento del diritto d’asilo. Avrà ben pochi effetti. E in ogni caso, l’Italia ha interesse all’arrivo di migranti, perché li richiede il mercato del lavoro e per motivi demografici.
Un eventuale nuovo governo M5s-Pd ha due strade in fatto di immigrazione: può presentare in Parlamento un’ampia riforma su migranti economici e cittadinanza. O può limitarsi ad adottare misure amministrative. Con risultati positivi in entrambi i casi.
Ha ragione Salvini quando dice che gli altri stati Ue non fanno la loro parte nell’accoglienza dei rifugiati? Non proprio: se le domande d’asilo fossero ripartite in base al Pil, l’Italia dovrebbe accettarne più di quanto non abbia fatto finora.
Per non affossare definitivamente la riforma della cittadinanza occorre trovare un compromesso che ne salvi la sostanza e sia accettabile per Alternativa popolare. Il punto di convergenza potrebbe essere lo ius culturae, rinunciando allo ius soli.
Nel mese di agosto il flusso di migranti approdati in Italia è notevolmente diminuito. Risultato che è riconosciuto all’azione del governo. Ma la riduzione non è selettiva e si rimanda indietro anche chi avrebbe davvero bisogno di trovare rifugio.
L’Unione europea benedice un altro accordo per bloccare il flusso di profughi e migranti dai paesi di transito. Eppure si dice paladina del loro diritto all’accoglienza. Comunque, anche in una fase di crisi economica, avrebbe tutto l’interesse ad attrarre persone giovani e desiderose di inserirsi.
L’Italia ha presentato una proposta per gestire la crisi dei migranti, sulla falsariga dell’accordo firmato tra Ue e Turchia. Se l’obiettivo è fermare l’immigrazione illegale, bisogna affrontare in modo serio la migrazione economica. E il modello non può essere la fallimentare legge italiana.