I virus si diffondono attraverso reti sociali. Studiando questi processi possiamo mettere a punto strumenti di contrasto al contagio complementari a quelli sanitari. Per esempio una app che sia una sorta di radar delle infezioni.
Autore: Stefano Tasselli Pagina 1 di 2
Stefano Tasselli (PhD University of Cambridge) è Professore Associato presso Erasmus University Rotterdam e Direttore dell’Erasmus Centre for Innovation. La sua attività di ricerca si focalizza sullo studio dei social networks interpersonali e inter-organizzativi e sulle conseguenze per gli individui e le comunità, con enfasi su ambito pubblico e sanitario. E’ stato nominato da Poets & Quants come uno dei migliori 40 business professors under 40 al mondo. E’ stato premiato da ASFOR come il migliore business professor italiano under 40.
L’Italia spende meno degli altri paesi per il welfare, in più creando rilevanti problemi di equità intergenerazionale. Mentre i dati di spesa e servizi per la non autosufficienza e la disabilità mostrano un’apparente incongruenza. Perché si privilegiano i benefit monetari rispetto ai servizi.
Circola la tesi che la magra figura della Nazionale ai Mondiali sudafricani sarebbe dovuta alla presenza di molti giocatori stranieri nelle squadre italiane. Ma se si guarda ai dati dell’ultimo campionato si vede che i club più eterogenei in termini di nazionalità dei calciatori tendono a segnare più goal rispetto a quelli più omogenei. Insomma, se adeguatamente gestita, la diversità offre opportunità di interazione e complementarietà di approcci, culture e sensibilità diverse, con effetti virtuosi su creatività e risultati. E non solo nel calcio.
La sanità italiana ha un milione di addetti, rappresenta una quota importante del Pil e si segnala per livelli di complessità organizzativa e innovazione tecnologica ben superiori ad altri settori economici. Eppure di rado è vista come volano di sviluppo dell’economia. Perché deve risolvere alcune questioni fondamentali: frammentarietà del sistema di welfare socio-sanitario, federalismo, ambiti di autonomia del management. Sono temi che chiamano in causa in particolare i decisori politici regionali.
Da vent’anni la riforma del welfare socio-sanitario italiano è costantemente al centro dell’attenzione. Ciò non significa, però, che si abbia una chiara rappresentazione del sistema. Se lo si analizza meglio, si scopre un quadro della spesa frammentato tra una molteplicità di attori, famiglie comprese, che gestiscono quote diverse di risorse. E’ arrivato il momento di decidere il livello di governo del settore, di offrire un’interfaccia unica agli utenti e di coordinare l’attività assistenziale direttamente acquistata dalle famiglie con quella pubblica.
Il territorio svolge un ruolo sempre più importante nel sistema sanitario nazionale. L’assistenza territoriale, oggi, impiega infatti più del 50 per cento delle risorse finanziarie destinate alla sanità, e supera perciò l’ospedale. Ma la spesa territoriale non deve più essere considerata come un insieme indistinto. Va invece decodificata nei suoi principali ambiti di attività, valutando il contributo di ciascuno in termini di costi e di appropriatezza delle cure. I risultati del Laboratorio sul governo del territorio.
Anche in vacanza si pu?riflettere sul futuro dell’Unione europea, che sembra aver bisogno del protagonismo attivo e paziente dei suoi cittadini come dei suoi Stati per continuare a essere catalizzatore del progresso economico e sociale e divenire un soggetto politico autorevole sullo scenario mondiale. Oppure si pu?capire meglio perch?nel calcio italiano ?scoppiato lo “scandalo per eccellenza”, leggendo un ritratto impietoso del sistema negli ultimi ventiquattro anni. Due letture estive proposte da Pierangelo Donatello Martinelli e Stefano Tasselli.
Gli sviluppi economici e sociali della crisi della classe media e la nascita di una massa di “neoconsumatori low cost”. Un affresco delle caratteristiche economiche e politiche dellAfrica subsahariana, delineato attraverso i comuni retaggi storici e culturali e le dinamiche economiche e sociali dei singoli paesi. Un pamphlet lucido e ironico a favore del libero commercio, ma soprattutto contro i suoi detrattori. Tre libri e tre recensioni a cura di Jacopo Allegrini, Pierangelo Martinelli e Stefano Tasselli.
Le politiche di creazione e consolidamento di un nuovo welfare nella difficile transizione verso una società pluriattiva e post-fordista. Oppure le dinamiche profonde dell’economia statunitense degli anni Novanta, dove si rintracciano le cause del boom economico e gli elementi di debolezza che hanno originato gli scandali finanziari. Ma anche il mondo del calcio e uno dei primi testi di carattere economico che lo affronta con rigore, anche tramite l’ausilio di analisi econometriche. Tre libri recensiti da Jacopo Allegrini, Pierangelo Donatello Martinelli e Stefano Tasselli
Si parla molto di loro, ma chi sono realmente i neoconservatori? Un punto chiave della loro dottrina è “esportare” la democrazia. Che è un valore universale, ma non necessariamente deve avere le forme occidentali. Piuttosto, occorre far leva sulle peculiarità di ogni paese e sui germi della libera discussione politica sparsi in ogni continente. Il caso Enron: più degli imbrogli finanziari, sono state decisive le responsabilità di una gestione e di scelte strategiche errate. Tre letture pasquali proposte da Jacopo Allegrini, Pierangelo D. Martinelli e Stefano Tasselli.