L’epidemia di Covid-19 impone nuove sfide al sistema della gestione e risoluzione delle crisi d’impresa. In Italia gli strumenti di ristrutturazione sono vari, ma hanno dimostrato alcune criticità, non del tutto risolte dal nuovo Codice della crisi.
Autore: Tommaso Orlando
Tommaso Orlando è Esperto presso il Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia. Laureato in Economia delle imprese e dei mercati all’Università Cattolica di Milano e in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi, ha conseguito il dottorato in Economia presso la stessa università. Si occupa prevalentemente di economia pubblica e crisi d’impresa.
A settembre entrerà in vigore il nuovo Codice della crisi di impresa. Prevede l’introduzione delle cosiddette procedure di allerta. Ma forse è meglio rinviare. Con la crisi da Covid-19 rischiano di esservi sottoposte molte società ancora vitali.
Una maggiore discrezionalità permette alle amministrazioni di selezionare l’azienda più adeguata per realizzare una opera specifica. Ma non mancano i rischi, come una diminuzione della produttività e della trasparenza. Gli strumenti per evitarli.