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Categoria: Concorrenza e mercati Pagina 81 di 82

La quattordicesima nota

Appare nel bilancio consolidato 2002 di General Motors e rivela un deficit patrimoniale dei fondi pensione intorno agli 80 miliardi di dollari, quattro volte la capitalizzazione di Borsa della società. Per coprirlo la casa automobilistica ha emesso obbligazioni, molto ben accolte dal mercato. Ma il caso Gm non è isolato: anche per i fondi previdenziali americani si affaccia un problema di insostenibilità?

Il tempo delle scelte

La riforma della legge fallimentare non può più essere rimandata. Di fronte all’impasse della commissione Trevisanato, serve quindi una chiara direttiva politica sulle priorità e gli obiettivi da perseguire. Che devono riguardare in particolare la prevenzione della crisi, il ruolo del mercato e del giudice, la revocatoria e le insolvenze dei privati. E forse qualche suggerimento può arrivare dalle soluzioni prospettate nella passata legislatura.

Il gigante d’argilla

Canale 5 diventa il primo canale televisivo nel prime time, mentre la Rai è penalizzata da una strategia di programmazione più preoccupata dei costi che della qualità dei programmi. E avvantaggia le reti private “regalando” spettatori, e contratti pubblicitari più vantaggiosi, ma anche la possibilità di contenere le spese. I ravvicinati cambi e la litigiosità dei vertici aziendali hanno paralizzato decisioni importanti e portato a casi di concorrenza interna al limite dell’autolesionismo.

Gli scambi di energia vanno all’asta

Il recente regolamento europeo prevede che la gestione degli scambi di energia elettrica sia effettuata attraverso meccanismi di mercato. Una soluzione che non piace ai grandi consumatori italiani perché li priva del sussidio implicito garantito finora dal razionamento delle quantità. Ma per l’Italia potrebbe essere l’occasione per uscire dalla condizione di Paese meno competitivo in Europa in questo settore.

I veri nemici del capitalismo

Sono i capitalisti che hanno più da perdere dall’espandersi del libero mercato. Per questo esercitano la loro influenza per impedire l’adozione di regole e leggi che ne permettano lo sviluppo corretto e per ottenere sussidi e protezioni dai Governi. Contrastare gli interessi costituiti, “Salvare il capitalismo dai capitalisti”, significa perciò rafforzare la consapevolezza che il mercato è il mezzo migliore per promuovere la crescita e ridurre la povertà.

Scintille nella piramide elettrica

Le baruffe sui nomi per il rinnovo dei vertici delle tre società nate per gestire la liberalizzazione del settore elettrico rendono evidente un conflitto tra diritto di proprietà (del ministero dell’Economia) e potere di indirizzo strategico (del ministero delle Attività produttive). Da qui un’impasse che invece di essere risolta con una ridistribuzione dei pacchetti azionari, è affrontata come ai tempi delle partecipazioni statali, con il regime di prorogatio.

Riforma della PAC e quote latte: i problemi di fondo

A Bruxelles si discute l’ennesima riforma della politica agricola comune. Come da copione, l’Italia chiede nuovi sussidi. Ma ancora una volta il dibattito elude il punto cruciale: l’eccessiva protezione accordata all’agricoltura fin dalla istituzione del Mercato Comune. Prezzi dei prodotti alimentari più alti e una struttura produttiva inefficiente sono i risultati. Che finiscono per penalizzare gran parte degli agricoltori italiani.

Un Codice non troppo nuovo

Il Codice delle comunicazioni deve essere approvato in fretta per non incorrere in procedure di infrazione. Le nuove norme muteranno quindi più la forma che la sostanza del sistema delle comunicazioni elettroniche. Restano aperti tutti i problemi legati allo sviluppo della concorrenza, a partire dalle frequenze radio per finire all’accesso e interconnessione fra reti. E il ministero sembra volere mantenere competenze di controllo che l’Europa assegna a autorità più decentrate.

Il valore dell’informazione

L’informazione articolata è un bene pubblico da tutelare, anche per il buon funzionamento dell’economia. In Italia, la ristrettezza del mercato e gli intrecci di interesse giustificano i dubbi di ingerenze della politica e degli affari sul mondo dei mass media. Ma una cultura dell’autonomia e dell’indipendenza può nascere solo dalla volontà dei protagonisti: politici, editori e giornalisti.

Il costo delle liberalizzazioni incompiute

La relazione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato evidenzia come liberalizzazioni insufficienti e rendite oligopolistiche in importanti settori siano un freno alla crescita dell’economia italiana. Perché si trasformano in maggiori costi per le imprese e rappresentano un fattore di svantaggio e di inefficienza nella competizione sui mercati internazionali.

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