Sull’assistenza a domicilio tutte le regioni hanno raggiunto gli obiettivi fissati dal Pnrr. Ma nel sistema oggi conta solo il numero degli assistiti, non i loro reali bisogni. Andrebbero fissati standard di servizio, da monitorare periodicamente.
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Di disuguaglianza si parla molto. Ma non c’è un consenso unanime sulla sua definizione. Particolarmente difficile appare distinguere tra disparità accettabili e inaccettabili. Una difficoltà che pesa sulle scelte che riguardano le politiche distributive.

Tante famiglie italiane non sono in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Avere un lavoro e uno stipendio discreto non è più garanzia di sicurezza. La fragilità finanziaria è un problema serio, anche nei paesi di welfare consolidato.

Non solo tra Nord e Sud, ci sono disuguaglianze economiche anche all’interno del Mezzogiorno continentale. Si possono spiegare con le riforme amministrative napoleoniche, confermando la rilevanza del decentramento amministrativo per lo sviluppo locale.

Crisi dei debiti sovrani e pandemia hanno influito sui divari di reddito e di benessere tra territori, in Italia come in Europa. Le direttrici sono però diverse rispetto al passato. Per esempio, da noi le aree deboli non sono più solo quelle meridionali.Â
La pandemia ha accentuato il senso di solitudine tra gli anziani. Se gli uomini lo hanno ridotto grazie a Internet, non altrettanto è accaduto per le donne. Serve una visione multidimensionale per rendere la rete uno strumento di inclusione sociale.
Chi deve pagare la casa di riposo di un anziano? La risposta, qualunque essa sia, è destinata ad avere profonde conseguenze per le famiglie coinvolte. Ma oggi, in Italia, nessuno sa rispondere. Perché il processo di riforma del settore è bloccato.
Delude il primo decreto attuativo della riforma dell’assistenza alle persone anziane non autosufficienti. Le previsioni sui servizi domiciliari, su quelli residenziali e sulle indennità di accompagnamento non rispecchiano i contenuti della legge delega.
Il Rapporto Istat sulla redistribuzione del reddito dà il quadro della situazione dopo i cambiamenti su imposte, contributi e trasferimenti alle famiglie. Non abbiamo però dati sui trasferimenti sotto forma di servizi, oggi importanti come quelli monetari.
Il monitoraggio sul Piano di potenziamento dei centri per l’impiego permette di tracciare un nuovo identikit della figura dell’operatore Cpi. Emerge la necessità di percorsi di formazione adeguati e di una definizione del ruolo all’interno del Ccnl.