La fotografia del nostro paese scattata dall’Istat per il 2024 riconferma ben noti divari territoriali. Le disparità sono economiche ma anche socio-demografiche, legate al calo e all’invecchiamento della popolazione e all’accesso ai servizi essenziali.
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I giovani in Italia hanno poche prospettive. Manca infatti una visione strategica che inquadri il loro sviluppo in quello generale del paese. I governi locali hanno adottato alcune buone pratiche per individuare l’impatto generazionale dei loro interventi.
Le aree interne continuano a perdere abitanti. La ragione è forse nella difficoltà a raggiungere i servizi essenziali. Per distribuirli in modo da favorire processi di rivitalizzazione possono essere d’aiuto le politiche di coesione. I dati sul Piemonte.
Le leggi antidiscriminazione possono apparire come un modo per garantire il diritto al servizio ai disabili nei paesi che non prevedono norme specifiche. Ma non è così. Perché la prova che la discriminazione sia avvenuta è a carico del consumatore.
Sono pochi i disoccupati che partecipano alle attività formative previste dal programma Gol. Perché non è semplice convincere adulti con altre priorità a parteciparvi. La soluzione è studiare politiche attive disegnate sulle caratteristiche degli utenti.
Dopo venticinque anni di attesa, la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti ha visto la luce. Alla fine, il progetto di cambiamento delineato risulta debole. L’approvazione sul piano formale equivale al rinvio sul piano sostanziale.
Senza una riforma dell’indennità di accompagnamento, ogni tentativo di arrivare a un sistema efficace di assistenza agli anziani non autosufficienti è destinato a fallire. Il recente intervento del governo non affronta i nodi centrali della questione.
Nel suo ultimo rapporto sull’economia italiana, l’Ocse dà una valutazione di Adi e Sfl e indica alcuni interventi per migliorarle. Cancellato il Reddito di cittadinanza, l’Italia non ha più infatti una misura universale di contrasto alla povertà.
La legge delega sull’assistenza agli anziani non autosufficienti aveva come obiettivo il riordino complessivo del settore. Le misure previste nel decreto attuativo non danno vita però a un progetto per il welfare del futuro. La questione delle risorse.