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Categoria: Energia e ambiente Pagina 40 di 60

ENERGIA RINNOVABILE: OLTRE IL COSTO DEGLI INCENTIVI

I due decreti che ridefiniscono il sistema degli incentivi alle rinnovabili elettriche sono nati sotto una cattiva stella: bocciati dalla Commissione europea, poi approvati con modifiche dalla Conferenza Stato-Regioni. Vedremo ora cosa succederà in Parlamento. Ma parlare ancora dell’eccessivo costo degli incentivi e dell’onere per le bollette degli italiani significa mettersi in un’ottica molto ristretta. Mentre dovrebbe essere ferma la volontà di rendere il sistema progressivamente meno dipendente dalle fonti fossili e dagli approvvigionamenti dall’estero.

UNA RC-CASA CONTRO LE CALAMITÀ

Da tempo si parla di una riforma delle polizze sui disastri naturali, con annessa introduzione di una copertura assicurativa dei fabbricati. Per superare l’attuale sistema assistenzialista, con risarcimenti solo dello Stato, pressoché illimitati e finanziati da una tassazione straordinaria. Ma non è il decreto varato appena prima del terremoto in Emilia a risolvere la questione. Prevede polizze volontarie, assai poco diffuse in Italia. E non coinvolge le compagnie di assicurazione, che avrebbero competenze specifiche nella previsione del rischio e valutazione dei danni. 

TERREMOTO. E AUMENTA IL CARBURANTE

Per raccogliere i primi 500 milioni da destinare quest’anno alle aree terremotate dell’Emilia il governo ha deciso un incremento dell’accisa sui carburanti, il quinto dal 2000 a oggi. Una scelta adeguata? Intanto, i conti potrebbero non tornare perché i consumi di benzina e gasolio saranno presumibilmente inferiori a quelli dallÂ’anno passato. E forse andrebbe evitato un intervento che tocchi anche il trasporto merci, per non creare inflazione da costi. Parte del carico avrebbe potuto gravare su altri tributi, come quelli su sigarette o lotterie.

IN DIFESA DEGLI INCENTIVI ALL’ENERGIA RINNOVABILE

Da mesi una campagna mediatica mette l’accento, in maniera quasi ossessiva, sui costi eccessivi per la bolletta elettrica degli italiani di sussidi troppo generosi all’energia rinnovabile. Sono tuttavia incentivi non solo opportuni, ma necessari perché finalizzati a sostenere l’introduzione, l’adozione e la diffusione di nuove tecnologie. I benefici che generano per i cittadini, le aziende e la società nel suo complesso superano di gran lunga il costo. E il governo dovrebbe affermare senza ambiguità che l’obiettivo ultimo è sostituire le fonti fossili di energia con quelle rinnovabili.

NON SOLO GAS CONTRO IL FREDDO

Il sistema energetico del gas è un meccanismo complesso da gestire e da governare, assai poco flessibile nell’adattarsi a mutamenti repentini del quadro di riferimento. E dunque per fare fronte alle emergenze freddo bisogna affidarsi a previsioni meteo sempre più precise, che garantiscono al sistema la possibilità di attrezzarsi per tempo, per quanto possibile. Soprattutto però è necessario puntare sulla diversificazione delle fonti energetiche. Perché le emergenze sono tali anche per la dipendenza da una sola fonte e da fornitori dotati di forte potere monopolistico.

LA RISPOSTA AL GRANDE FREDDO? LO STOCCAGGIO

L’emergenza gas ha riportato l’attenzione sulla cronica carenza di infrastrutture di approvvigionamento del nostro paese. In particolare, mancherebbero i rigassificatori. Ma parlare di offerta trascurando le cause determinati della domanda non è il migliore degli approcci. La sicurezza del sistema non dipende solo dalla certezza delle forniture. Un fattore cruciale è la capacità di stoccaggio. E infatti già da molto tempo, l’uomo ha imparato a dotarsi di scorte per far fronte a periodi difficili. Generalmente, l’inverno.

IL GHIACCIO, L’AUTOCRATE E ALTRI DESTINI

Il freddo affligge tutta Europa. Ma in Italia le preoccupazioni sono maggiori a causa della scarsa disponibilità di gas naturale. Per ragioni di politica interna, la Russia ha infatti ridotto le esportazioni. Un guaio per il nostro paese, cronicamente dipendente dall’estero per gli idrocarburi e che utilizza il gas per produrre i due terzi della propria energia elettrica. Torniamo così a parlare dei rigassificatori, spesso con troppa superficialità. Invece servirebbe una Conferenza nazionale sull’energia, per affrontare i diversi temi senza la pressione dell’emergenza.

LE DUE FACCE DELLA GREEN ECONOMY

L’Unione Europea è l’unica area del pianeta dove sono stati presi impegni vincolanti di lotta alle emissioni di gas serra. Ma le politiche dei paesi membri si fondano su incentivi ai consumi di energia verde. Nella produzione di tecnologie e prodotti i protagonisti sono Stati Uniti e Cina. Servirebbe una politica industriale comune che promuova le esportazioni europee, eviti la frammentazione delle iniziative e intraprenda un’azione più decisa sulla tassazione di beni importati da paesi che hanno legislazioni ambientali, e costi, meno stringenti di quella europea.

SMOG: DOV’È L’EMERGENZA

Sono già molte le amministrazioni che hanno preso provvedimenti di limitazione del traffico per sforamento dei limiti di concentrazione delle polveri. Misure che con il passare degli anni divengono via via più inefficienti. E che spesso trascurano il rapporto fra i benefici e i costi. Sarebbe invece opportuno definire limiti di concentrazione degli inquinanti diversificati per le varie zone d’Europa. Altrimenti non ci resta che pagare le sanzioni comminate dall’Unione. Oppure accettare che per alcuni mesi all’anno, il sistema produttivo del Nord Italia venga fermato.

TELERISCALDAMENTO: UN MONOPOLIO DA REGOLARE

Il teleriscaldamento è in decisa espansione. Tra i vantaggi principali ci sono una maggior sicurezza, maggiori benefici ambientali, risparmio energetico e possibilità di ricorrere alle rinnovabili. Significativi sono gli aiuti che arrivano dalla legislazione comunitaria e dagli incentivi nazionali. Si tratta però di un esemplare caso di monopolio naturale esercitato a livello locale. Perché l’utente finale una volta effettuato l’allacciamento non ha di fatto la facoltà di cambiare fornitore. Purtroppo è anche molto poco regolato, almeno in Italia.

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