Pur con tutti i suoi difetti, la politica europea di coesione è stata preziosa nel finanziare progetti innovativi e contrastare le disparità. Il bilancio 2028-2034 segue un approccio meno regionalizzato di distribuzione delle risorse. Con più di un rischio.
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Le cifre sono altisonanti, ma la dimensione del budget è la stessa. Muta però la distribuzione: sono i governi nazionali a decidere dove vanno le risorse per Pac e coesione. Più soldi per la competitività, l’Ucraina e paesi candidati all’adesione.

La Commissione europea ha ritirato la proposta di direttiva “Green Claims”. Il testo, concepito per contrastare il greenwashing, era stato molto criticato. Ma il ritiro rilancia il tema della regolazione delle affermazioni ambientali nel mercato interno.

Per lungo tempo l’Europa ha usufruito di una difesa collettiva spendendo poco. L’accordo al vertice Nato sul 5 per cento del Pil per la sicurezza è una vittoria politica di Trump. Ma non garantisce lo sviluppo delle capacità militari che sarebbero necessarie.

L’obiettivo del savings and investments account è far crescere la partecipazione dei risparmiatori al mercato dei capitali. Sarà decisiva la proposta della Commissione sul regime di tassazione: la no tax area del modello svedese ha conseguenze sulle entrate.

La Savings and Investments Union contiene indicazioni generiche sulla regolamentazione del post-trading. Si elude la questione centrale: rimuovere gli ostacoli alla certezza giuridica delle operazioni transfrontaliere di compensazione e regolamento.
Per avere più uniformità su diritto societario, procedure concorsuali, diritto del lavoro e disciplina fiscale, la Commissione ha proposto l’istituzione di un nuovo regime societario, in alternativa a quelli nazionali. Rischia di essere controproducente.
Regno Unito e Unione europea si riavvicinano, seppure con trattative tecniche complesse. Ma è un percorso inevitabile perché dal referendum sulla Brexit il mondo è cambiato e tutti i paesi sono chiamati a riconsiderare alleanze e scelte strategiche.
Le politiche per aumentare la competitività dell’Europa dovranno tener conto delle forti differenze territoriali. Bisogna evitare il rischio di concentrare le attività economiche solo in alcune regioni, attraverso meccanismi che rafforzino la coesione.
Servono risorse adeguate per garantire l’enorme mole di investimenti di cui l’Europa ha bisogno per assicurarsi l’indipendenza in molte aree, dalla difesa alla tecnologia. Ma come costruire un mercato unico dei capitali superando le ritrosie degli stati?