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Categoria: Unione europea Pagina 52 di 98

Quelle bilance da riequilibrare

Quando è stato introdotto l’euro gli squilibri delle bilance dei pagamenti correnti erano molto contenuti e non strutturali. Ma nei sette anni successivi il surplus corrente della Germania è esploso ed è ormai il più alto al mondo, superiore persino a quello della Cina. Parallelamente, sono anche cresciuti enormemente i disavanzi dei cinque paesi dell’area mediterranea. È una situazione insostenibile, ma le soluzioni “classiche” sono di difficile applicazione perché inaccettabili dalla Germania o efficaci solo nel lungo periodo. L’ipotesi di agire sull’Iva.

La resa dei conti

Il panico di questi giorni sui mercati raccoglie un po’ tutti i timori e gli errori fatti da quando la crisi dell’area euro ha fatto irruzione nelle nostre vite. E’ un segnale forte. Questa volta non basterà neanche ristrutturare delle zombie banks. Non si può avere un sistema bancario stabile senza finanze pubbliche sotto controllo, almeno fin quando gran parte di queste finanze pubbliche non entreranno a far parte di un progetto di unione politica europeo.

Mai più salvataggi

Un pacchetto di salvataggio che impedisca il crollo dell’euro non può prescindere da trasferimenti di solidarietà dai paesi a tripla A verso i paesi con zero A. Ma ciò richiede anche un cambiamento nella divisione dei compiti all’interno dell’Eurozona. Alle autorità sovranazionali devono essere attribuiti tutti quei poteri di controllo che rendono credibile il principio del “mai più salvataggi”. Ovvero, ciò che permette il fallimento di un singolo Stato senza per questo coinvolgere le sorti dell’intera area: dall’unione bancaria all’Iva, dal reddito minimo alla politica sull’immigrazione.

La Spagna come la Grecia?

L’accordo raggiunto tra i ministri dell’Eurogruppo venerdì 20 luglio è stato salutato dai mercati finanziari con un tonfo delle borse e un aumento degli spread. La ragione è che il destino della Spagna sta scivolando pericolosamente verso quello della Grecia: aiuti europei insufficienti in cambio di condizioni che rischiano di sprofondare il paese in una recessione sempre peggiore e socialmente insostenibile.

La federazione necessaria

Il problema vero dell’area euro, e forse di tutta l’Unione, è la mancanza di una sovranità europea condivisa e sovraordinata rispetto a quella degli Stati. Ciò impedisce di prendere decisioni comuni e di accompagnare le politiche di solidarietà al controllo sui comportamenti. E certo non si possono avere strumenti di debito comuni, se dietro di essi non c’è una responsabilità comune. È allora il momento di discutere come costruire una vera e propria federazione europea, a cui affidare la gestione delle risorse. E con un presidente eletto direttamente dai cittadini.

Come far ripartire i prestiti fra paesi europei

La Bce in questo momento accoglie una gran quantità di depositi dalle banche della cosiddetta “grande Germania” che poi utilizza per fare prestiti alle banche dell’Europa meridionale. È una situazione insostenibile e destinata a peggiorare. È necessario creare meccanismi che incentivino le banche del Nord Europa a prestare direttamente ai paesi periferici dell’area euro. Una soluzione potrebbe essere quella di rendere negativi i tassi di deposito presso la Banca centrale.

Quelle riforme strutturali che aiutano la convergenza

Una delle cause principali della crisi nell’Eurozona è la differenza di reddito e produttività fra i paesi, con il ritardo di quelli più periferici. L’evidenza empirica suggerisce che le riforme strutturali sono un ottimo strumento per aiutare lo sviluppo delle regioni più arretrate di un paese. Dunque potrebbero essere utili anche nell’accelerare la convergenza all’interno di un’unione monetaria. E potrebbe essere tanto più vero per quei paesi europei dove si riscontrano le maggiori diseguaglianze interregionali.

Debito sovrano e sistema bancario

I grafici presentati dal professor Angelo Baglioni al Convegno de Lavoce.info, il 4 luglio 2012. Scarica il pdf in allegato.

I problemi reali dell’unione monetaria in Europa

Le slides della presentazione che il Professor Daveri ha tenuto il 4 luglio 2012 all’Università Cattolica, in occasione del Convegno per il decennale de Lavoce.info. Scarica il pdf in allegato.

La stabilità è ancora un miraggio

Al summit europeo della scorsa settimana sono state prese alcune decisioni utili e importanti sull’unione bancaria e sulla ricapitalizzazione delle banche. Resta però aperta la domanda se le nuove misure riusciranno a rendere più stabili i mercati dei titoli di stato. Non è certo l’Esm, con 500 miliardi a disposizione, che può assicurare la stabilità. Il suo intervento rischia anzi di destabilizzare ulteriormente i mercati. Solo la Bce può garantire con successo un obiettivo simile, mettendo a disposizione le sue risorse illimitate.

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