I fondi pensione hanno un ruolo fondamentale nella strategia di crescita della Comunità europea e sono un motore nello sviluppo del mercato unico dei capitali. Per spingere i lavoratori ad aderirvi arriva il principio della sottoscrizione automatica.
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Se lo stato vuole svolgere il ruolo di attore economico deve farlo investendo risorse proprie, non pilotando attori privati, come invece è accaduto nell’operazione Mps-Mediobanca. Anche in Europa c’è un uso discrezionale delle regole sugli aiuti di stato.
La vicenda UniCredit-Banco Bpm mette in evidenza un pericoloso intreccio di competenze. Solo attraverso semplificazione delle regole interne e convergenza con quelle europee, il sistema potrà conservare la stabilità finanziaria senza rinunciare al mercato.
Attivismo dei governi, regolamentazione rigida, tasse di impronta populista, le banche europee, soprattutto quelle italiane, potrebbero avere la tentazione di spostare altrove le attività . Anche perché Usa e Regno Unito vanno verso la deregolamentazione.
Il governo ha varato una complessa manovra che nel 2026 costerà alle banche svariati miliardi tra nuove tasse e anticipi di liquidità . Ma a preoccupare sono le distorsioni che così si producono tra minori accantonamenti e maggiori costi della raccolta.
La logica industriale dell’operazione Mps-Mediobanca non è ancora chiara, mentre lo è quella di potere. I gruppi Delfin e Caltagirone, soci forti della prima, rafforzano la presa sulla seconda banca e quindi su Generali. Un esito gradito al governo.
La Savings and Investments Union della Commissione europea traccia nuove regole per le cartolarizzazioni. L’obiettivo è conciliare lo sviluppo dei mercati con la stabilità degli intermediari. Il richiamo alla prudenza delle autorità di vigilanza.
Monte dei Paschi di Siena è riuscita a conquistare Mediobanca. Un’operazione importante, ma non sufficiente per farne un gruppo capace di competere con le grandi banche italiane e straniere. Resta poi aperta la questione di Assicurazioni Generali.
Su risanamento e risoluzione delle banche e sistemi di garanzia dei depositi le lancette dell’orologio in Europa restano a dieci anni fa. Obiettivo primo è ridurre il conto per il contribuente, mentre non si fa cenno alla protezione dei risparmiatori.