Con il quinto piano anticrisi in sette anni, Deutsche Bank sacrifica la divisione banca di investimento, che ha una struttura di costi ormai insostenibile. Ma ora da dove arriveranno i ricavi? Perché la concorrenza di vecchi e nuovi attori è agguerrita.
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L’educazione finanziaria ci riguarda da vicino, come risparmiatori e come cittadini. L’Italia ha un basso livello di competenze finanziarie e solo da poco ha una strategia nazionale. È un primo passo per recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi.
Una generalizzata punibilità dell’insider di sé stesso sarebbe contraria alla legge e pericolosa per il buon funzionamento dei mercati. Perché operare con la consapevolezza delle proprie decisioni e perseguire strategie di profitto non è vietato.
Per facilitare il definitivo superamento del problema dei crediti deteriorati servono operatori specializzati, che si impegnino in una gestione attiva, senza limitarsi alle sole procedure di recupero. Alcune esperienze europee possono essere d’esempio.
La legge di bilancio 2019 ha modificato gli investimenti ammissibili dei piani individuali di risparmio. L’obiettivo è condivisibile: convogliare il risparmio alle imprese più piccole. Ma i nuovi vincoli non permetteranno di ottenere i risultati sperati.
L’Eba è una autorità europea poco conosciuta, ma che svolge un importante lavoro di armonizzazione delle regole europee in campo bancario. Sarebbe ancora meglio se lavorasse anche alla loro semplificazione. E pure la sua governance andrebbe rivista.
Il governo ha annunciato di aver raggiunto un accordo con le associazioni dei risparmiatori danneggiati dai fallimenti bancari. Non si sa se passerà il vaglio comunitario, né si conosce in dettaglio il suo contenuto. Ma che messaggio dà al mercato?
Recessione e rischio-paese pesano sulle banche italiane, che pagano sempre di più per raccogliere denaro. Non a caso, sono le più dipendenti dai finanziamenti della Bce. La valutazione negativa della borsa non è speculazione, ma riflette problemi veri.
La legge di bilancio 2019 ha istituito il Fondo indennizzo risparmiatori per le vittime dei recenti dissesti bancari. A molti risparmiatori e ad alcuni politici non basta. Ma le erogazioni quasi automatiche rischiano di essere ingiuste e inapplicabili.
L’efficacia dell’educazione finanziaria dipende, tra l’altro, dalla motivazione all’apprendimento dei potenziali destinatari. Nella definizione dei contenuti e dei canali di comunicazione delle iniziative per diffonderla è utile tenerne conto.