Nonostante il diluvio di regole e le richieste di patrimonio, i rischi nel sistema finanziario sono ancora alti. E il tentativo di riformare la gestione delle crisi si è rivelato un boomerang. Perché è stata minata la credibilità delle nuove norme.
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Dieci anni dopo, quali insegnamenti lascia il fallimento di Lehman Brothers? Una conferma che dalle crisi finanziarie si esce solo con l’intervento dello stato. Senza però cadere nel populismo bancario, che confonde i risparmiatori con gli investitori.
La garanzia cartolarizzazione sofferenze è formalmente scaduta il 6 settembre. Il Tesoro ha richiesto un’estensione alla Commissione europea, che l’ha accordata. Ma come va il mercato italiano dei crediti deteriorati? E cosa possiamo aspettarci?
Non è la prima volta che l’Italia vive una fuga dei capitali stranieri. Ma a far suonare il campanello d’allarme è il volume dei flussi in uscita registrato tra maggio e giugno: 76 miliardi. Nella legge di bilancio non c’è perciò spazio per errori.
L’approccio Irb ha incentivato la diffusione tra le banche europee di modelli e pratiche di gestione del rischio più accurati ed efficaci. Giusto quindi non limitarne il ruolo nella regolamentazione prudenziale. Anche se serve qualche aggiustamento.
Una cinquantina di gruppi bancari europei, tra cui quattro italiani, sono nel pieno del processo degli stress test che si concluderà a novembre. Numerose le critiche ai rigorosi criteri stabiliti dall’Eba e interpretati con accondiscendenza. Ma non nei confronti di tutti.
Eba ed Esma ammettono ora che il coinvolgimento dei risparmiatori nel bail-in può creare gravi problemi al sistema. Perciò propongono l’esenzione degli investitori al dettaglio. Il nostro governo dovrebbe fare tesoro del documento per trattare in Europa.
Si discute di Mini-Bot e Ccf (Certificati di credito fiscali), strumenti finanziari per ridurre il debito e creare liquidità. Di fatto sarebbero una moneta alternativa all’euro e altro debito per lo stato. Esperimenti destinati a fallire come nei casi passati.
Della commedia umana nel cinema c’è tutto, anche la finanza. Lo racconta il libro “Prendi i soldi e scappa” (Laterza) di cui pubblichiamo qui un passo. L’ autore organizza dal 2013 la rassegna Cineconomia al Festivaleconomia di Trento che inizia giovedì 31 maggio.
Nell’ultimo anno, lo stato di salute delle banche italiane è migliorato. Ma i punti deboli non mancano: crediti deteriorati, titoli pubblici, redditività. Ce lo dice un rapporto della Banca d’Italia. E anche il confronto internazionale lo conferma.