Trasparenza sempre in secondo piano, prima vengono riservatezza e rispetto formalistico delle regole: è il quadro che emerge dalle audizioni della Commissione sul sistema bancario. Sarebbe ora di passare a una protezione sostanziale del risparmiatore.
Categoria: Banche e finanza Pagina 21 di 116
Dal 2010 gli intermediari godono di una sorta di priorità nel rimborso su prestiti erogati a imprese in crisi. I benefici per l’offerta di credito sono stati evidenti. Restavano alcuni aspetti critici, affrontati ora dalla riforma della legge fallimentare.
La mancanza di basilari nozioni finanziarie non ha riflessi solo sulle scelte individuali, ha importanti ripercussioni anche nella sfera sociale di un paese. Una maggiore consapevolezza economica diventa così indispensabile per crescere e innovare.
Le Bce ha proposto nuove rigide regole sui crediti deteriorati. All’inizio i costi per le banche italiane saranno alti. Ma il provvedimento potrebbe essere l’occasione per adeguare gli istituti di credito e il sistema paese ai migliori standard europei.
Sulla carta, l’entrata in vigore della Mifid2 dovrebbe aumentare la tutela del risparmio. Molto dipenderà dal comportamento degli intermediari finanziari e soprattutto delle autorità di vigilanza. Ma il legislatore avrebbero potuto avere più coraggio.
In Cina il regolatore bancario ha chiesto agli intermediari finanziari di videoregistrare le vendite di prodotti d’investimento. Se la tutela del risparmio non sembra interessare l’America di Trump, Europa e Italia potrebbero seguire l’esempio cinese.
L’Italia non ha recepito la direttiva europea sugli abusi di mercato. Il problema è la difficoltà di distinguere tra illeciti penali e amministrativi, che porta alla sovrapposizione di pene e sanzioni. E se si prendesse esempio dalle norme antiriciclaggio?
Salvataggi e ristrutturazioni cambiano il nostro sistema bancario e le condizioni di offerta del credito. Tra piccoli istituti catturati da interessi locali e grandi gruppi con centri decisionali lontani dai territori, c’è forse spazio per una terza via.
A gennaio 2019 entrano in vigore due nuovi requisiti patrimoniali per le banche. Il loro soddisfacimento non deve portare a un falso senso di sicurezza, pensando che gli istituti siano ora in grado di far fronte con le proprie forze a eventuali crisi.
I vincoli sugli aiuti di stato, il “burden sharing” e l’intervento dei privati sono tra i punti cardine della disciplina comunitaria sull’insolvenza bancaria. L’apparente rigore delle norme lascia però ai governi un apprezzabile grado di flessibilità.