I progetti innovativi necessitano di ingenti capitali. In più, solo alcuni avranno successo. È per questo che la finanza alternativa è fondamentale nella scommessa per favorire l’innovazione, remunerare chi ha avuto intuito e generare impatto sociale.
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Dopo il voto europeo si riapriranno le trattative per completare l’Unione bancaria e per rilanciare l’Unione dei mercati dei capitali, che saranno lunghe e difficili. Il governo italiano parte da una posizione di isolamento, a causa del veto sul Mes.
La Bce non ha ancora definito il quadro operativo che emergerà dalla normalizzazione, come invece hanno fatto altre banche centrali. Nella scelta di un sistema dove l’eccesso di liquidità è creato dalla domanda o dall’offerta, è rimasta in mezzo al guado.
La Bce continua a mantenere una politica monetaria restrittiva. Ma ancheun eventuale calo dei tassi non risolverà i gravi problemi dell’economia europea senza passi avanti nella realizzazione dell’Unione monetaria e dell’Unione del mercato dei capitali.
Abbondante liquidità e tassi alti generano massicci pagamenti di interessi dalla banca centrale alle banche europee. Nell’Eurosistema ciò implica trasferimenti a carico di alcuni paesi e a favore di altri. Il nostro è quello che ci perde di più.
Perché le banche centrali sono così riluttanti a tagliare i tassi d’interesse? Semplicemente perché l’economia tradizionale è incapace di prevedere il futuro in un mondo caratterizzato dal susseguirsi di crisi: dalla pandemia al protezionismo, alle guerre.
L’attenzione ai paradisi fiscali è stata finora legata alle conseguenze per i paesi avanzati. Ma cosa accade in quelli in via di sviluppo, in particolare dopo una crisi finanziaria? Fuga e scarsità di capitali rappresentano forti ostacoli alla crescita.
Il Quantitative easing ha lasciato in eredità un enorme surplus di risorse finanziarie a disposizione delle banche. La Bce dovrebbe chiarire qual è il suo assetto operativo. Per ridurre il trasferimento di interessi, va aumentata la riserva obbligatoria.
Nonostante il calo dell’inflazione, la Bce ha deciso di non ridurre i tassi di interesse. La Banca centrale è ora preoccupata per la dinamica salariale in alcuni paesi e per una nuova possibile fiammata inflazionistica causata dalle crisi geopolitiche.
Inflazione in discesa e taglio dei tassi comporteranno nella prima parte dell’anno un andamento sincrono di mercati azionario e obbligazionario. Nella seconda parte, invece, sarà meglio diversificare gli asset perché il driver sarà la crescita economica.