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Categoria: Banche e finanza Pagina 61 di 116

LA CONTABILITÀ DELLA FINANZA GLOBALIZZATA

Le regole della contabilità appaiono ai più come una tecnica noiosa, da lasciare agli addetti ai lavori. Ma le potenziali conseguenze finanziarie delle scelte in materia sono enormi. In Europa e in un numero crescente di paesi si utilizzano oggi gli International Financial Reporting Standards. Una sfida senza precedenti perché si tratta di regole stabilite a livello globale. E che non può prescindere da un ripensamento delle istituzioni finanziare internazionali, che dia maggiore rappresentanza alle economie emergenti.

BCE: COME DIVENTARE UNA BANCA CENTRALE CREDIBILE

Ritorniamo sulla proposta di un programma di “Quantitative easing”. La Banca centrale europea dovrebbe adottarlo per affrontare la crisi del debito sovrano in Europa. Acquistando sul mercato secondario in modo sistematico titoli degli stati in sofferenza con un piano pre-annunciato con trasparenza, ampio, e non rivolto selettivamente a un solo membro dell’Unione monetaria. Ecco perché, nonostante varie critiche a questo strumento, la Bce guadagnerebbe credibilità.

BANCHE SOTTO STRESS TEST

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QUELLA TASSA SUI CITTADINI EUROPEI*

L’impegno dei contribuenti europei per il salvataggio della Grecia ammonta ormai a più di 200 miliardi. Ben più modesto il contributo dei privati, ovvero delle banche, che pure sono le responsabili maggiori della pessima allocazione del credito. I governanti europei si sono fatti condizionare dalla potente lobby bancaria e hanno raggiunto un accordo che è un gigantesco trasferimento di ricchezza verso i più ricchi, a danno del contribuente. E allora a minacciare davvero l’euro è una possibile rivolta dei contribuenti contro l’élite finanziaria.

SHOCK, PAURA E RECESSIONE*

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SE NEMMENO IL GOVERNO CI CREDE

Per cambiare le aspettative dei mercati servono due cose: mettere i conti in sicurezza e fare ripartire la crescita. Sul secondo punto il Governo sconta l’aver negato il problema fino a pochi giorni fa. Manca una strategia organica e i provvedimenti annunciati ne sono una dimostrazione. Sbagliato anche puntare tutto sulla concertazione.   

UNA RICETTA PER L’EUROPA: IL QUANTITATIVE EASING

Per affrontare la crisi del debito sovrano in Europa, la Bce dovrebbe adottare un programma di “Quantitative easing”, simile a quello compiuto in due fasi dalla Fed durante la crisi finanziaria, ma – diversamente da quello – incentrato solo sullÂ’acquisto dei titoli di stato. Il programma dovrebbe essere pre-annunciato, ampio, e non rivolto selettivamente a un solo paese dellÂ’Unione monetaria europea.

IL RISCHIO DELLA CRISI DI LIQUIDITÀ

Il mercato monetario dell’area euro mostra oggi i sintomi di una crisi di liquidità, come quella che ebbe inizio nell’agosto 2007. Questa volta però le banche italiane sono molto più esposte alla bufera, perché i titoli pubblici italiani hanno preso il posto dei famosi asset tossici che causarono la crisi di allora. Se questi primi sintomi dovessero aggravarsi, la stabilità del nostro sistema bancario poggerebbe sullÂ’assistenza della Bce.

L’IMPENNATA DELLO SPREAD

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L’ARITMETICA DELLO SPREAD E DEL DEBITO A VALANGA

Lo spread tra Btp e Bund è alle stelle anche perché i mercati temono l’effetto valanga, ossia l’aumento della spesa per interessi e del debito causato dell’aumento dei tassi. L’effetto valanga non è inevitabile, però, e potrà essere bilanciato dal buon andamento del deficit 2011. Se lo spread dovesse rimanere alto anche in futuro, il sentiero del rigore fiscale necessario a rassicurare i mercati diventerà più stretto nel corso del tempo. Meglio agire prima di allora, anticipando al 2012 i tagli di spesa previsti dalla manovra per il 2013-14.

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