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CONSOB: PER NON PERDERE ALTRI SETTE ANNI

Con il presidente Lamberto Cardia in scadenza (dopo 13 anni in Commissione, di cui sette come numero uno) e un commissario appena dimesso, la Consob è alla vigilia di un rinnovo al vertice. In questi ultimi anni si è affermata come crocevia notarile nelle grandi operazioni finanziarie, non come paladino degli investitori. Importante che la scelta cada su persone in grado di garantire all’autorità del mercato mobiliare una vera indipendenza dalla politica e dagli interessi di parte.

DE MINIMIS

Il 29 marzo mattina ho dato un’occhiata on line ai movimenti recenti del mio conto corrente bancario (Banca Intesa San Paolo). Ho subito notato una piccola serie di annotazioni curiose: un assegno compare come versato e in entrata, quattro giorni dopo ricompare in uscita (“impagato”) e di nuovo in entrata, ma accompagnato da una commissione di 7 euro (“in Ct segnalati impagati”). Dovendo comunque passare per l’agenzia, decido di chiedere delucidazioni al direttore, che conosco come persona gentile e competente. Il direttore controlla subito l’assegno incriminato e mi comunica che il doppio giro non era nato da mancanza di copertura sul conto da cui l’assegno era stato tratto, ma solo da problemi di gestione dei codici ABI della Banca Regionale Europea (BRE). Questa è entrata a far parte del gruppo UBI già nell’aprile 2007, ma dichiara: “il 25-26 gennaio 2010 si è concluso con successo il piano di ottimizzazione territoriale a seguito del quale Banca Regionale Europea conta ora 225 filiali distribuite sul territorio di riferimento”. Evidentemente, l’ottimizzazione non deve essere del tutto riuscita. Ma il problema non è questo. Chiedo al direttore della mia agenzia perché debba essere il cliente di Banca Intesa San Paolo (cioè io) a pagare per la mancata ottimizzazione di BRE. Mi viene spiegato che un assegno “impagato” di piccolo taglio deve essere inviato materialmente alla banca da cui è tratto (se è di taglio superiore ai 3000 euro viene inviato comunque e non si paga nulla!). Questa attività, affidata a un service provider esterno, ha un costo, da cui l’addebito di 7 euro sul mio conto. Mi viene anche detto che posso chiedere io stesso il rimborso dei 7 euro a chi mi ha dato l’assegno (peraltro, incolpevole e ignaro di tutto) o alla BRE. Faccio presente che mi sarei aspettato una mossa della mia banca a tutela del suo cliente. Un sorriso imbarazzato del direttore mi fa capire quanto sono ingenuo. Dovrei sapere che banca non morde banca! È così facile rifarsi sui propri clienti: c’è anche il caso che non se ne accorgano. Ma l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ne sa nulla?

BANCHE CROSS-BORDER: LA VIGILANZA IN TEMPO DI CRISI

L’attività di vigilanza sui grandi gruppi bancari europei dovrebbe essere svolta da una sola autorità. Le proposte di regolamento all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo già prevedono un potere di mediazione affidato a una nuova Autorità bancaria europea, se c’è disaccordo tra le autorità nazionali. Necessario però un passo ulteriore, che ne faccia il centro del sistema europeo di vigilanza sui gruppi bancari cross-border. Poteri e compiti dell’Autorità nell’ultimo dei quattro interventi (1, 2, 3) di sintesi del Rapporto Ceps-Asssonime.

CRISI BANCARIE: CI VUOLE UNA PROCEDURA CONDIVISA

L’Unione Europea dovrebbe prevedere un’unica procedura di risoluzione delle crisi bancarie, in modo da rendere possibile la prevenzione e la gestione della crisi in modo unitario e sotto la responsabilità di un’unica autorità amministrativa. Si svolgerebbe secondo il diritto del paese in cui ha sede la società capogruppo e sotto la responsabilità dell’autorità di vigilanza competente, ma sotto il controllo di un collegio dei supervisori rafforzato. Ecco le sue caratteristiche principali nel terzo dei quattro interventi (1, 2) di sintesi del Rapporto Ceps-Asssonime.

UN NUOVO SISTEMA DI GARANZIA DEI DEPOSITI

L’assicurazione dei depositi è efficace nella prevenzione del panico bancario, ma indebolisce la disciplina di mercato su management e azionisti e crea azzardo morale. Necessario dunque un nuovo schema europeo di garanzia dei depositi per i gruppi bancari cross-border. Se ne analizzano i principi nel secondo dei quattro interventi di sintesi del Rapporto Ceps-Assonime: garanzia limitata ai soli depositi retail, fondo finanziato con contributi basati sul rischio intrinseco delle banche e meccanismi non discrezionali di intervento delle autorità di vigilanza se il gruppo non è adeguatamente capitalizzato.

UN NUOVO SISTEMA DI REGOLE PER LE BANCHE CROSS-BORDER

Come garantire la stabilità del sistema finanziario senza rinunciare ai benefici dell’innovazione e alla dimensione globale e multifunzionale delle istituzioni? Cerca di rispondere a questa domanda un rapporto di Ceps-Assonime. Ne pubblichiamo una sintesi, suddivisa in quattro interventi. Iniziamo dalla nuova architettura regolamentare dei gruppi bancari cross-border, fondata sul contenimento dell’azzardo morale per i banchieri e sull’effettiva possibilità di fallimento per tutte le istituzioni finanziarie. Nei prossimi numeri de lavoce.info proporremo gli altri tre articoli che completano l’analisi.

COME TENERE A BADA I CONFLITTI D’INTERESSE IN SOCIETÀ

La Consob ha emanato il nuovo Regolamento sulle operazioni con parti correlate, che introduce una disciplina radicalmente innovativa delle operazioni compiute dalla società con controparti legate da rapporti particolari, operazioni particolarmente adatte a estrarre dalla società “benefici privati”, ovverosia non condivisi con gli azionisti di minoranza. Una buona notizia per la borsa e per l’economia nazionale.

QUANTI RISCHI NELLE TAPPE INTERMEDIE

Come nei viaggi aerei, anche nella finanza i rischi aumentano con il numero di tappe intermedie previste, ovvero i livelli contrattuali che si frappongono fra un titolo e l’attività economica che ne è alla base. Al rating di uno strumento finanziario dovrebbe perciò affiancarsi un indice di vulnerabilità sistemica. Perché, come ci ha insegnato la recente crisi, le tempeste finanziarie possono diventare molto velocemente sistemiche. E i risparmiatori devono sapere se hanno scelto un “mezzo di investimento” pericoloso in caso di turbolenze.

LACRIME E SANGUE PER LA GRECIA. MA NON BASTA

Anche ammesso che il governo Papandreu riesca a ridurre la spesa complessiva al ritmo di 2,5 punti di Pil all’anno, la Grecia dovrà rimanere a lungo sotto la tutela dell’Europa, non basteranno le misure tampone. Per questo è positivo che si pensi alla creazione di un Fondo monetario europeo. Ma la vera questione posta dalla vicenda greca è che se l’Europa non saprà esprimere adeguate istituzioni e strumenti, difficilmente l’euro sopravvivrà alle prossime crisi.

E SE GIOCASSIMO A BASKET IN BANCA?

La discussione sulle nuove regole per il sistema bancario è in un’impasse. Ma la crisi non è stata solo una conseguenza degli eccessivi rischi assunti dalle banche. E’ anche il risultato della quantità di denaro impiegata in questi rischi. Invece di mettere limiti alle attività delle banche, si può prendere esempio dalla Nba. Dove le squadre che superano il monte salari per i giocatori pagano una cifra corrispondente all’Associazione. Lo stesso principio si potrebbe applicare al rapporto tra debiti e asset degli istituti bancari.

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