Le scelte fiscali di Francia e Italia portano a un parallelo indebolimento del sistema produttivo. La produzione e l’occupazione industriale sono le prime vittime di un sistema fiscale che si concentra sul lavoro salariato. Ma le riforme sono possibili.
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Quando si parla di riforma del fisco, ci si sofferma molto sugli aspetti economici e poco sui profili organizzativi e giurisdizionali. Ma il buon funzionamento dell’amministrazione finanziaria resta una questione centrale in qualsiasi sistema.
La riforma del fisco è una questione urgente ma complessa, specie per una maggioranza di governo eterogenea. Due i temi principali: la scelta tra manutenzione dell’Irpef o revisione di tutto il sistema e il ridisegno della struttura stessa dell’Irpef.
Sono vari gli argomenti a favore e contro una patrimoniale personale. La via di uscita potrebbe essere l’introduzione di un’imposta complementare con base imponibile costituita dalla somma di quelle di Imu e imposta di bollo sulle attività finanziarie.
Una patrimoniale ben concepita sarebbe non solo un innegabile progresso sul piano dell’equità generale, ma anche un grande miglioramento rispetto alle irrazionalità del sistema. Serve un progetto a medio termine per realizzare valori di lungo periodo.
Dagli anni Settanta a oggi, le agevolazioni fiscali hanno acquistato un peso sempre maggiore nella spesa per le politiche abitative e per quelle a favore delle famiglie con figli. Ma i due tipi di vantaggi hanno effetti redistributivi opposti.
Dal punto di vista teorico, la tassa sul patrimonio ha indiscutibili vantaggi. E infatti in Italia esiste già l’Imu. Una nuova imposta dovrebbe quindi tassare ricchezze diverse dal patrimonio immobiliare. Ma sorgono gravi difficoltà di accertamento.
Un emendamento alla legge di bilancio propone di sostituire Imu e imposta di bollo con una patrimoniale di tipo personale. Le entrate dello stato si ridurrebbero di diversi miliardi, anche senza tener conto di possibili evasioni ed elusioni.
Il cashback di stato avvantaggerà soprattutto le famiglie a reddito medio-alto, residenti al Nord e nelle grandi città. Cioè quelle che già utilizzano carte e bancomat. Plafond più alto e procedure affidate ai gestori avrebbero dato risultati migliori.
Dal 2021 parte la lotteria degli scontrini. È una buona idea contro l’evasione fiscale? Studi scientifici ed esperienze di altri paesi propongono risultati contrastanti. Senza dati affidabili, possiamo per ora far tesoro delle disavventure altrui.