Il decreto legislativo fiscale di fine anno è stato ritirato. Ma le problematiche si ripresenteranno. Utile quindi ragionare sulla ratio del provvedimento e sulle possibili conseguenze economiche e di reputazione per il paese. La questione dell’abuso del diritto e le altre misure discutibili.
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Due senatrici del Pd hanno inserito nella Legge di stabilità un emendamento che avvicina l’aliquota Iva dell’origano a quella di altre erbe aromatiche, come salvia e basilico. Al di là delle facili ironie, la vicenda conferma ancora una volta che al nostro fisco manca soprattutto la semplicità.
Con l’approvazione dell’agenda della semplificazione, il Governo cerca di dare organicità alle misure che dovrebbero rendere più efficienti e celeri le procedure amministrative. E aiutare la ripresa. Peccato che i risultati si vedranno tra due anni: forse il crono-programma è da rivedere.
La pubblicazione della proposta di flat tax della Lega Nord consente di precisare i calcoli sugli effetti di una sua eventuale introduzione. Resta il fatto che il calo delle entrate sarebbe elevato. Il possibile rientro di capitali è una fonte di gettito incerta e in ogni caso una tantum.
Forza Italia e Lega ripropongono l’introduzione della flat tax. Sarebbe una frustata semplificatoria all’ingarbugliato sistema fiscale italiano. Il problema è che le entrate fiscali scenderebbero in modo consistente. Imponendo tagli di spesa o un aumento del deficit.
Un articolo della legge di Stabilità modifica in maniera radicale il regime di tassazione di molti degli enti del terzo settore. Le conseguenze si faranno sentire soprattutto sulle donazioni delle fondazioni. Mettendo così a rischio alcune esperienze di politiche sociali valutate rigorosamente.
Combattere l’evasione fiscale significa anche ridurre quella parte che prevede un avallo da parte del compratore. A un ampio insieme di deduzioni e detrazioni fiscali andrebbe perciò affiancata una imposta sui prelievi da conto corrente. Una redistribuzione dagli evasori agli onesti.
Una ricerca del Fondo monetario si propone di definire le politiche fiscali più adeguate per le fonti di energia da fossili, concentrandosi sui trasporti. L’Italia con le sue accise sulla benzina è senz’altro tra le nazioni più virtuose. Il futuro nelle scelte di motorizzazione dei paesi emergenti.
Il bonus di 80 euro varato alla vigilia delle Europee ha influito sul voto? Gli elettori l’hanno giudicato come politica pensata nell’interesse generale o personale? Nel primo caso, risulterebbe limitato l’incentivo a usare i soldi di tutti per ottenere consensi.
Il nuovo regime opzionale garantisce un’esenzione parziale da imposte dirette e Irap del reddito delle imprese derivante dalla concessione o dall’utilizzo diretto di opere d’ingegno, marchi e brevetti. Non è un incentivo alla ricerca, ma una mossa difensiva in un contesto di competizione fiscale.