La riduzione dei divari di genere nel mercato del lavoro passa anche da una maggiore consapevolezza delle imprese. E gli obblighi di comunicazione dei dati sulle retribuzioni e sugli occupati uomini e donne possono essere uno strumento importante.
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Il divario di genere nel tempo dedicato alla famiglia e alla cura è ancora forte in Europa, solo nei paesi del Nord si è raggiunta una parziale parità. C’è necessità di aumentare le possibilità di scelta per uomini e donne, senza imporre un unico modello.
La legge di bilancio 2020 aumenta la quota riservata al genere meno rappresentato da un terzo a due quinti degli organi di amministrazione e controllo delle società quotate. Peccato che per i collegi sindacali la norma sia aritmeticamente inapplicabile.
Fanno riflettere i dati della recente indagine Istat sull’accettabilità sociale della violenza di genere. È evidente la necessità di una strategia più ampia che punti sulla prevenzione, oltre a rafforzare la protezione delle vittime e a punire gli autori.
Nel 2019 due donne sono arrivate al vertice della Commissione e della Bce. Un’altra, molto giovane, è diventata primo ministro in Finlandia. In un paese con una lunga storia di parità di genere dovrà comunque affrontare contraddizioni non ancora risolte.
È positivo che l’occupazione femminile sia tra le priorità del governo. Ma le politiche dei bonus vanno ripensate, anche alla luce delle profonde disparità territoriali. Il rischio è aggravare i conti dello Stato senza centrare gli obiettivi.
La maternità è il momento più critico nella carriera delle donne e l’accademia non fa eccezione. Abbattere il “muro della maternità” è un obiettivo prioritario nella lotta per le pari opportunità. Le università potrebbero dare il buon esempio con quattro azioni.
Il programma di governo M5s-Pd riporta in primo piano il tema delle disuguaglianze di genere, anche attraverso l’introduzione di una legge sulla parità uomo-donna nelle retribuzioni. Sono intenti positivi, purché non rimangano solo sulla carta.
La parità di genere è uno dei principi fondamentali dell’Unione Europea. E il nuovo Parlamento di Strasburgo è il più inclusivo di sempre. Sarà compito suo e della futura Commissione continuare a promuovere la partecipazione delle donne in ogni campo.
Per la prima volta due donne sono state indicate per i vertici di istituzioni chiave della Ue. Ma è proprio in ambito politico che la disuguaglianza tra uomini e donne raggiunge il livello più elevato. Ecco come von der Leyen e Lagarde potranno aiutare l’Europa a ridurla.