Il processo di digitalizzazione della giustizia civile fa sperare in processi più veloci e trasparenti. Ed è anche un percorso irreversibile. Nessun timore dunque per la recente norma che ripristina anche le copie cartacee di atti e documenti. È il tentativo di disciplinare una realtà di fatto.
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Risolto il problema delle coperture finanziare, e mentre la Commissione Giustizia del Senato si appresta ad iniziare a votare, al centro del dibattito sulle unioni civili resta il loro rapporto con il matrimonio e la reversibilità della pensione.
La sempre più sentita domanda di legalità coesiste con la percezione che il rispetto della legge sia un ostacolo alle attività di cittadini e imprese. Evidentemente, la trasparenza, prevista dalla legge per i procedimenti normativi e amministrativi, non funziona come “antidoto alla corruzione”.
Se le condizioni della giustizia civile sono un ostacolo agli investimenti stranieri in Italia, l’arbitrato può essere una soluzione. Necessario però riformare alcuni punti cruciali delle norme in vigore, ispirandosi alla legge modello predisposta dall’Uncitral. Il caso dei contratti pubblici.
La prevenzione della corruzione non può essere lasciata solo ai segretari comunali, come prevede la legge attuale. L’inchiesta Mafia Capitale ne è la conferma. Meglio creare nuclei alle dipendenze funzionali dell’Autorità anticorruzione, anche per rafforzare le sue funzioni di prevenzione.
Nella nuova formulazione del reato di falso in bilancio è stato eliminato ogni riferimento alle voci oggetto di valutazione, che sono quasi tutte quelle che compongono un bilancio. Necessario farle rientrare fra le fattispecie che costituiscono reato, purché la valutazione alterata sia fraudolenta.
La legge prevede che se durante un’indagine emergono reati tributari, si raddoppiano i termini per l’accertamento. L’amministrazione ha però fatto un uso improprio della norma. Il governo è pronto a varare alcune precisazioni sul tema. Con effetti positivi anche sulla voluntary disclosure.
La Camera ha appena approvato la class action all’italiana. Il provvedimento ha luci e ombre. Ma su un punto il Senato dovrà intervenire: decisioni fondamentali per il contenzioso non possono essere appannaggio solo di chi ha promosso per primo il giudizio. Il rischio “corsa al tribunale”.
I media enfatizzano in questo periodo una crescente esposizione delle donne nelle organizzazioni mafiose. Ma i dati su denunce e condanne raccontano una realtà molto diversa. Pregiudizi radicati, cambiamenti di contesto e un’indagine scientifica sul ruolo e la presenza delle donne nella mafia.
La sentenza della Consulta sulla rivalutazione delle pensioni si richiama a principi che impediscono la discriminazione fra cittadini. Principi che però sembrano valere solo per i pensionati di oggi. Difficile poi garantire qualsiasi tipo di diritto acquisito se lo Stato fallisce.