Come previsto, il provvedimento della multa con lo sconto non ha dato i risultati sperati. Anzi, gli introiti dei comuni sono calati, mentre è rimasto stabile il contenzioso. La norma di legge non è stata preceduta da una sperimentazione che avrebbe permesso di capire dove e come intervenire.
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Perché in Italia la corruzione è più alta rispetto agli altri paesi occidentali? Oltre alla malavita organizzata, le cause sono da ricercare in altri fattori, altrettanto importanti. Più che una battaglia specifica ne serve una generale, per un più alto livello di efficienza e di etica nello Stato.
Leggi ad personam, burocrazia, meccanismi di reclutamento della classe dirigente e l’enorme peso della criminalità organizzata hanno reso il nostro paese la patria della tangente e della corruzione. Ma il fenomeno è difficile da quantificare.
Non sarà la soluzione di tutti i problemi di sovraffollamento, ma nel decreto svuota-carceri ci sono alcune novità positive. Dalla selezione dei detenuti meno pericolosi e meno propensi a essere recidivi al più ampio utilizzo del braccialetto elettronico. Come superare l’approccio emergenziale.
La lentezza della giustizia civile produce distorsioni e costi nell’economia. Per esempio, si allungano i ritardi nella realizzazione dei lavori pubblici. Perché le aziende sanno di poter sfruttare a proprio vantaggio la lunghezza dei processi. A subirne le conseguenze sono sempre i cittadini.
Dal 2000 a oggi c’è stato in Italia uno sviluppo esponenziale del gioco d’azzardo, che oggi garantisce allo Stato entrate per 8 miliardi. Ma i costi economici e sociali derivanti dalla crescita delle ludopatie saranno ben superiori. Necessaria una rigida regolamentazione di slot machine e affini.
In America si discute sulla possibile riduzione di un anno dei corsi di giurisprudenza. Perché per preparare i futuri avvocati sembra più efficace un periodo di tirocinio. E da noi? Cinque anni solo per la laurea e tanto studio mnemonico. Barriere all’entrata e apertura a laureati in altre materie.
Sta per arrivare un decreto per ridurre il sovraffollamento degli istituti di detenzione. Lo farà attraverso la modifica dei flussi in entrata e di quelli in uscita. Dovrebbe però tenere fermo il principio della selezione dei criminali meno pericolosi e meno propensi a essere recidivi.
Nei fallimenti il fisco gode di un privilegio: i crediti che vanta verso l’imprenditore insolvente devono essere pagati prima di molti altri. Perché altrimenti il fallito eviterebbe di pagare le tasse, scaricandone il costo sulla collettività. Ma tutto ciò pone problemi di equità e giustizia.