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La solitudine del sondaggista

Al di là dei problemi che rendono difficile la rilevazione, al sondaggista può capitare di cadere nella trappola dell’opinione dominante. Dubita così dei numeri che ha raccolto e, occhieggiando i risultati dei colleghi, attenua le tendenze che ne emergono. Che poi a urne aperte si rivelano corrette.

Se l’elettore non confessa il voto

I sondaggi non hanno “previsto” il boom del M5S alle ultime elezioni perché era difficile inquadrarlo in uno scenario, proprio per i suoi elementi di peculiarità e novità. Ma probabilmente anche perché gli elettori dell’area di centrosinistra erano riluttanti a dichiarare l’intenzione di votarlo.

Sondaggi: istruzioni per l’uso

Non appaiono così sbagliate le previsioni dei sondaggi nelle ultime elezioni italiane se le si interpeta nella loro accezione corretta, ovvero indicare una tendenza degli elettori. Fin da metà gennaio molti elementi erano chiari, a cominciare dalla forte ascesa dell’M5S. Instant poll e cellulari.

Grillo bagnato, Grillo sfortunato

Non fosse stato per pioggia e neve che imperversavano in buona parte d’Italia, il M5S avrebbe potuto raggiungere il 27,9 per cento dei voti nelle prime elezioni politiche  svoltesi d’inverno. Ecco perché il movimento di Grillo è il più danneggiato dal maltempo, che invece ha avvantaggiato Pd e Pdl.

Ecco come si elegge un Papa 2.0 *

Qual è l’andamento tipico dei voti nel Conclave prima che si raggiunga la maggioranza dei due terzi più uno? In ogni scrutinio le preferenze tendono a convergere sui cardinali che ottengono un numero crescente di voti tra una tornata e l’altra. Gli effetti della “controriforma” di Benedetto XVI.

Perché gli italiani votano per Berlusconi?

Uno studio documenta un effetto significativo dell’esposizione ai canali Mediaset sulla probabilità di votare per Forza Italia. Questo effetto e’ molto persistente e opera principalmente attraverso l’esposizione ad un modello culturale compatibile con la retorica politica berlusconiana.

Dal telecomando all’urna nell’era del digitale

Un’informazione distorta può avere effetti rilevanti sul voto? L’aumento di offerta televisiva dovuto al digitale terrestre ha ridotto la quota di voti del centro-destra di diversi punti nelle elezioni regionali del 2010. Il calo è più rilevante dove la popolazione è più anziana e meno istruita.

Un’Equitalia meno ostile

Spingere gentilmente i cittadini alla collaborazione è molto spesso più efficace di norme cavillose. Perché contribuisce a eliminare quel senso d’inadeguatezza e ostilità quasi sempre provato da chi entra in contatto con organi amministrativi. Suggerimenti per avvicinare Equitalia ai contribuenti.

Pluralismo televisivo: c’è ben altro che La7

La campagna elettorale ha visto un’assenza totale di proposte sul riassetto del sistema televisivo che rimane il mezzo più importante nella formazione dell’opinione pubblica. Preservando così una regolamentazione inefficace, basata sulle posizioni conquistate in passato da ciascuna rete.

Quanti voti rendono gli annunci shock

Oggi è l’abolizione dell’Imu, ma nel 2006 Berlusconi aveva già lanciato un’altra “proposta shock”, la cancellazione dell’Ici. Servì ad aumentare il consenso per Forza Italia? L’analisi dell’andamento delle intenzioni di voto sembra mostrare un effetto più limitato di quanto comunemente si pensi.

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