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Categoria: Investimenti e innovazione Pagina 20 di 31

SE È AUTOMATICO NON È EFFICACE

Lo scorso mese, il Consiglio dei ministri ha discusso il decreto legislativo per la riforma degli incentivi alle imprese. Il massiccio ricorso a provvedimenti automatici, in un contesto di risorse scarse quale quello italiano, desta notevoli perplessità. Meglio sarebbe puntare su strumenti selettivi che, se ben gestiti, segnalano a investitori privati la bontà dei progetti delle imprese finanziate. Recenti studi svolti presso il Politecnico di Milano sulle giovani imprese italiane operanti nei settori ad alta tecnologia confermano questa tesi.

ANNO CHE VIENE, INCENTIVO CHE PORTA

Sull’università uno dei pilastri dell’azione di governo è la distribuzione meritocratica delle risorse. Ma se si guarda all’assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario per il 2010 sorge il sospetto che si sia voluto correggere la distribuzione del 2009, ritenuta troppo sbilanciata a favore delle sedi settentrionali. Eppure, per incoraggiare gli atenei a intraprendere cammini virtuosi secondo direttive ministeriali, servono criteri annunciati in anticipo e stabili per un certo numero di anni. Oggi invece il meccanismo di incentivazione assomiglia a una lotteria.

PAROLE, BIT, PAROLE

A metà dicembre 2010 su Science sono apparsi i primi risultati del progetto di digitalizzazione dei volumi presenti nelle biblioteche pubbliche di vari paesi del mondo, realizzato in collaborazione con Google. L’iniziativa ha molteplici ambiti di applicazione. Permette infatti di studiare i tempi di ingresso e la diffusione nella letteratura di ogni genere di parola. E può fornire interessanti spunti di riflessione e di analisi sulla nostra società. Perché l’uso delle parole rispecchia l’attenzione e l’urgenza che un determinato problema riveste in un dato momento storico.

Quel venture capital che fa crescere le imprese

Per la loro capacità innovativa, le giovani imprese ad alta tecnologia possono giocare un ruolo importante nell’economia europea. Una recente ricerca mostra che con finanziamenti di venture capital la loro produttività aumenta nettamente, soprattutto in confronto a quella registrata da aziende con caratteristiche simili, ma che beneficiano di investimenti di tipo diverso. L’Italia, con i suoi gravi problemi di crescita, dovrebbe avviare azioni che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di venture capital.

 

Wi – fi tra sicurezza e libertà

Richiesta a gran voce, si avvicina l’abolizione del decreto Pisanu che dal 2005 ha messo fuori legge le reti wi-fi ad accesso anonimo. Non per questo avremo in Italia una diffusione più capillare del wi-fi. Perché in altri paesi il successo della tecnologia senza fili è passato per le reti aperte non anonime, che da noi sono invece bloccate da ostacoli che nulla hanno a che fare con i vincoli della legge. Utile dunque snellire le procedure di accesso, ma meglio ancora agire sulle barriere nascoste.

 

La politica industriale brasiliana

La crisi finanziaria ed economica globale ha scalfito molte certezze dantan: per esempio, che la miglior politica industriale non si vede e non si sente, e soprattutto non dispone di azioni. In altre parole, che la golden age delle privatizzazioni abbia sancito la fine definitiva dello Stato azionista. In pratica, come ha sottolineato Fabrizio Onida, il nostro sistema industriale si confronta quotidianamente con concorrenti, in particolare i paesi emergenti, che invece ricevono sostegno dai propri governi. (1) Da ciò limportanza di conoscere meglio la politica industriale in paesi come il Brasile le cui economie sonoconcorrenti, ma anche complementari, alla nostra.

La ricerca nella nebbia

Le vicende del bando Futuro in ricerca per i giovani ricercatori rappresentano l’ennesimo esempio di un sistema che si affida a meccanismi lenti e opachi e dai finanziamenti incerti. Lo scopo di sostenere le eccellenze scientifiche era certamente nobile. Tanto che i progetti presentati sono stati molti. Ma la storia del suo svolgimento sembra suggerire che senza una gestione chiara e trasparente del processo di valutazione e di assegnazione delle risorse, il richiamo ai principi di meritocrazia è solo uno slogan.

PAGERANK SEDUTO SULLE SPALLE DEI GIGANTI

L’algoritmo PageRank ha fatto la fortuna di Google e ha cambiato radicalmente i concetti di qualità e di verità dell’informazione che si trova sul web, allontanandoli dal giudizio erudito degli esperti e associandoli al parere espresso dall’intera comunità. Non mancano però i predecessori illustri, utilizzati in contesti diversi: da un indicatore bibliometrico a un modo per valutare il prestigio delle persone in una rete sociale, fino al metodo usato dall’economista premio Nobel Wassily Leontief per determinare i prezzi dei beni nei sistemi economici.

L’INFORMATICA DOPO LA CRISI

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono svolgere un ruolo centrale nell’uscita dalla crisi. Il settore attraversa però un momento particolarmente negativo nel nostro paese. E si invoca maggiore spesa pubblica. Che è utile solo se ha come obiettivo primario la crescita complessiva del mercato, qualitativa oltre che quantitativa. In particolare, l’intervento pubblico può accelerare la maturazione complessiva del mondo dell’offerta, a patto che utilizzi misure veloci, certe, affidabili nei tempi e nell’entità.

LE POLITICHE INDUSTRIALI MIGLIORI? QUELLE CHE FUNZIONANO *

La Finanziaria ha disposto l’aumento di 400 milioni di euro per il prossimo biennio delle risorse destinate a finanziare il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca. Si tratta di un segnale di attenzione verso una problematica importante. Tuttavia è essenziale che ogni misura di incentivazione si basi su una rigorosa valutazione dell’impatto di analoghi interventi precedenti. Per questo è necessario che si diffonda anche nel nostro paese una nozione standard del concetto di valutazione. E divenga più facile l’accesso ai dati.

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