Un eccesso di regolazione impedisce in Italia l’accesso a dati essenziali per svolgere attività di ricerca. A esserne penalizzato è anche il dibattito sulle principali questioni economiche e sociali. Gli ostacoli maggiori arrivano dalle norme che salvaguardano la riservatezza delle persone, partendo dal presupposto sbagliato che il ricercatore abbia interesse a violarle. Ora, una nuova proposta di legge intende garantire una maggiore libertà d’azione.
Categoria: Investimenti e innovazione
Lavorare con modelli econometrici serve a formulare previsioni e a valutare le conseguenze di scelte alternative di politica economica. E il premio Nobel per leconomia a Robert Engle e Clive Granger, econometrici e tra i fondatori della scuola di San Diego, è una conferma della sua importanza. Eppure in Italia questa disciplina non trova spazio e dati adeguati mentre le statistiche ufficiali vengono costantemente sfiduciate. Così non si riescono a motivare i giovani ricercatori, mentre creare laboratori di economia applicata appare difficilissimo.
La Legge Gasparri realizza una transizione a metà perché affida il controllo del processo di trasformazione da analogico a digitale ai due duopolisti, Rai e Mediaset, e consente loro di acquisire una posizione dominante nella fase di avvio. Non garantisce la convergenza al piano digitale elaborato dallAuthority, non moltiplica i programmi a disposizione degli utenti, marginalizza i broadcaster analogici nazionali e locali e lascia invariato lo squilibrio nella distribuzione delle frequenze.
Pietro Ichino
recensisce il saggio di Luciano Gallino, La scomparsa dellItalia industriale (Torino, Einaudi, 2003) che documenta in modo vivido e toccante il progressivo smantellamento di importanti settori dellindustria italiana.
Servono centri di eccellenza con più ricercatori e più giovani, finanziati attraverso un sistema di distribuzione dei fondi pubblici sul modello inglese. E il riconoscimento della distinzione tra research e teaching universities. Evitando le relazioni troppo strette con lindustria che impediscono lesplorazione di opportunità radicalmente nuove. Se laccademia fa bene il suo mestiere, sono le imprese stesse che si preoccupano di costruire con i ricercatori legami proficui per entrambi.
La pubblica amministrazione ha difficoltà a utilizzare le tecnologie con efficienza e efficacia. Lo dimostra la limitata diffusione di software open source. Per non aggravare i ritardi già accumulati servono scelte precise e un sistema di incentivi e disincentivi per realizzarle. E si potrebbe così rivitalizzare lindustria italiana del software.
Ancora un trimestre di crescita negativa per il nostro prodotto interno lordo: l’inizio del 2003 può adesso essere definito come una fase di recessione. Soprattutto l’Italia continua a crescere meno della pur stagnante Europa. Riproponiamo ai lettori gli interventi di Rodolfo Helg, Paolo Manasse e Marco Pagano e Fausto Panunzi, in cui si discutono le ragioni del declino economico del nostro Paese.
La relazione dellAutorità garante della concorrenza e del mercato evidenzia come liberalizzazioni insufficienti e rendite oligopolistiche in importanti settori siano un freno alla crescita delleconomia italiana. Perché si trasformano in maggiori costi per le imprese e rappresentano un fattore di svantaggio e di inefficienza nella competizione sui mercati internazionali.