Il decentramento non è il principale responsabile dei problemi sorti durante la crisi sanitaria: ci sono gli strumenti per accentrare il potere durante un’emergenza. Buona anche la risposta europea, ma in prospettiva poteri e risorse Ue vanno rafforzati.
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Grazie a due riforme che intervengono sulla governance societaria, nei Cda delle società a controllo pubblico è aumentata la quota di donne e diminuita quella dei politici. E anche i risultati aziendali ne hanno tratto beneficio.
La novità più importante della riforma del pubblico impiego è l’introduzione della “progressione verticale” per l’accesso alla qualifica dirigenziale. Ma una procedura guidata e riservata al personale già dipendente si presta a condizionamenti.
I servizi pubblici “costano” in Italia il 20 per cento del Pil. Misurarne l’efficacia è perciò importante, ma non facile. I divari di qualità ed efficienza tra diverse aree sono ampi. Però un loro miglioramento offre vantaggi potenzialmente rilevanti.
Gli attacchi cyber mettono a nudo le interconnessioni tra i soggetti della società moderna. Prevenirli e governarli richiede la collaborazione di pubblico e privato, ma ci sono ancora temi da sciogliere per una partnership efficace.
Sistemi di approvvigionamento pubblico deboli possono portare a una riduzione delle risorse per altre spese fondamentali. Uno studio indica che talvolta la risposta appropriata a inefficienza e corruzione può essere minore, e non maggiore, supervisione.
Come si può arrivare a decisioni rapide e flessibili sugli appalti pubblici? È necessario ridurre il numero dei centri decisionali. E ripensare la cornice normativa, intervenendo su Codice degli appalti, ruolo dell’Anac e commissioni di gara.
In molti comuni il principio di trasparenza non è esercitabile. Sui siti web mancano le informazioni necessarie per presentare la richiesta di accesso oppure le istanze non ricevono risposta. Le misure organizzative da adottare per renderlo effettivo.
Ci si chiede se le amministrazioni comunali sapranno gestire gli ingenti fondi del Pnrr. Ma c’è anche un altro aspetto della questione: le decisioni di spesa dei comuni, specialmente sugli investimenti, sono spesso influenzate da interessi elettorali.