Un candidato competente può permettere a un partito di vincere un’elezione incerta. Ma può anche rivelarsi più indipendente dalle logiche di partito. Quanto contano nella selezione remunerazione e rappresentatività. Il comportamento degli elettori verso i candidati con guai giudiziari.
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Un disegno di legge mira a regolare lo svolgimento delle primarie. Sono diversi gli aspetti che suscitano dubbi. A partire dal fatto che si tengano per l’elezione di sindaci e presidenti di regione, ma non per scegliere il candidato presidente del Consiglio. Multe a chi non rispetta il risultato.
Il sindaco di Livorno, per fare chiarezza sul collasso della municipalizzata dei rifiuti, decide di portare i libri in tribunale. Poco dopo anche per lui scatta l’avviso di garanzia. Eppure qual è il compito dell’amministratore pubblico se non provare a risolvere i problemi della collettività?
Il parlamento discute alcune proposte che accelerano il passaggio al sistema contributivo per il calcolo dei vitalizi di onorevoli, senatori e consiglieri regionali. Il risparmio di risorse sarebbe notevole. E porterebbe a una razionalizzazione del sistema previdenziale della classe politica.
Con programmi elettorali che tendono sempre più a convergere diventa inevitabile che gli schieramenti politici utilizzino i valori per differenziarsi dagli avversari. Perché attacchi personali e accuse reciproche di incompetenza o disonestà rischiano di delegittimare l’intero sistema politico.
Se una forza politica organizzata invita a non andare a votare, viola di fatto il diritto alla segretezza del voto. Perché si mette nella condizione di poter verificare chi sono i suoi avversari. Più grave ancora l’astensione proposta da chi ha responsabilità di governo. Le regole sui referendum.
Dall’Unione Europea arrivano vincoli crescenti che non riguardano solo la politica economica o fiscale. I margini di manovra dei governi nazionali, regionali o locali si riducono di conseguenza. Ma così si restringe lo spazio per il pluralismo delle scelte. E diminuisce il ruolo della politica.
Con il nuovo Senato non è tanto la mancanza di legittimità democratica o di contrappesi a rappresentare un rischio, quanto le ambiguità sui rapporti fra governi e i possibili riflessi sulla tenuta dei conti pubblici. Il superamento del bicameralismo perfetto e il sistema di formazione delle leggi.
I decreti legge sono diventati lo strumento usato dai governi per attuare il programma. Ne deriva una produzione legislativa poco coerente. Per rimediarvi si pensa ora di elevare a rango costituzionale principi di buona regolazione già previsti dalla legge ordinaria e mai applicati. Funzionerà?
Ridimensionate drasticamente le province, la legge Delrio ha assegnato alle città metropolitane funzioni fondamentali che intersecano l’azione delle regioni. È mancato però un progetto strategico di governo delle aree metropolitane. Così come non sono state previste risorse finanziarie specifiche.