Nelle proposte della Commissione restano alcuni elementi critici. Ma è apprezzabile il processo di aggiustamento delle finanze pubbliche condiviso con il paese interessato e basato su un percorso di vari anni. Un’opportunità da sfruttare per l’Italia.
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La Commissione europea ha ufficialmente presentato le proposte di revisione del Patto di stabilità e crescita. Si tratta di un passo avanti rispetto al quadro attuale. A ostacolarne l’adozione potrebbe essere la complessa situazione politica in Germania.
Nonostante gli scarsi risultati del passato, con l’avvio del dibattito sulle riforme istituzionali, si torna a parlare di Commissione bicamerale. Ma quali istituti si intendono riformare? E che cosa ci può insegnare l’esperienza degli altri paesi europei?
Per migliorare la difficile situazione delle residenze universitarie il Pnrr prevede un consistente aumento dei posti letti con finanziamenti per 960 milioni complessivi. Anche a causa di scelte discutibili, sarà difficile raggiungere l’obiettivo.
Un pesante fardello di oneri e adempimenti burocratici obbliga i cittadini e le imprese a sostenere ingenti costi per gestire i rapporti con la Pa, stimati fino a 150 miliardi. Tutto ciò ha effetti negativi sul sistema produttivo e sul welfare.
Una sentenza della Corte costituzionale raccomanda al governo di correggere la struttura del Fondo di solidarietà comunale, che oggi prevede trasferimenti vincolati su particolari obiettivi. Due strategie per rispondere ai rilievi e garantire i servizi.
Il Ddl Capitali approvato dal governo contiene semplificazioni ispirate all’idea che uno stato non debba avere regole più rigide di quelle previste dalla Ue. Ma è difficile che possa invertire la tendenza di un mercato azionario sempre meno vivace.
L’esigenza di accelerare la diffusione degli impianti da fonti di energia rinnovabili può scontrarsi con la tutela di paesaggio e terreni agricoli. Ma a chi spetta la decisione? Le dichiarazioni del governatore della Sicilia ripropongono l’interrogativo.
Nel disegno di legge sull’autonomia differenziata manca uno schema di riferimento organico per il finanziamento delle funzioni aggiuntive. Da integrare con un sistema di perequazione appropriato per le materie già ora attribuite alle regioni.
Sono diverse le modifiche introdotte dal governo sul meccanismo di gestione del Pnrr. Rendono più compatta la catena decisionale e più omogenea la gestione di ambiti, deleghe e risorse. Solleva dubbi l’incertezza sui tempi di attuazione di alcune norme.