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Occupazione in ripresa. Però di bassa qualità

L’occupazione torna a crescere in Italia. Ma non sale il livello di qualificazione professionale. Le cause? Le ridotte dimensioni delle imprese, certo. Ma anche la scarsa domanda di lavoro da parte di tre settori chiave, dove prevale il pubblico.

Occupazione: crisi alle spalle, ma pesa il dato sui precari

Dagli ultimi dati emerge un mercato del lavoro in continua e lenta ripresa. L’occupazione torna ai livelli pre-crisi, diminuiscono le persone inattive e ci sono prospettive di miglioramento anche per i più giovani. Aumenta però il tempo determinato.

Per trovare lavoro servono centri per l’impiego 4.0

I centri per l’impiego sono oggi strutture amministrative del tutto inadeguate a trovare lavoro ai disoccupati. Andrebbero perciò riformati. Sono quattro i punti chiave da seguire, puntando sulle tecnologie e sulla riqualificazione del personale.

Dipendenti delle partecipate tra pubblico e privato

Un nuovo decreto chiarisce alcune regole del Testo unico sulle società a partecipazione pubblica e detta regole più precise per quanto riguarda la gestione del personale e la reinternalizzazione dei servizi. Ma alcuni snodi rimangono problematici.

A volte ritornano: la decontribuzione sui giovani 2.0

Una nuova forma di decontribuzione è allo studio del governo per la legge di bilancio 2018. Si tratterebbe di sgravi fiscali per le imprese che assumono giovani a tempo indeterminato. La misura è già rodata e per questo è fondamentale non ripetere gli errori del passato.

Bonus da 80 euro: l’abbiamo speso o no?


Il bonus da 80 euro è riuscito a raggiungere il suo obiettivo principale, che era quello di far crescere i consumi privati nel 2014? Gli studi finora realizzati ottengono risultati contrastanti. Dunque l’efficacia della misura non sembra ancora provata.

Jobs act: incentivi finiti e giovani ancora precari

Tra gli obiettivi del Jobs act c’era quello di ridurre la profonda segmentazione per tipologie contrattuali del mercato del lavoro, con i più giovani spesso assunti a tempo determinato. I dati sembrano indicare che i risultati non sono ancora arrivati.

Relazioni industriali, migliorarle per superare la crisi*

Il sistema delle relazioni industriali in Italia è percepito come eccessivamente conflittuale. Mentre invece il coinvolgimento delle parti sociali nelle decisioni più importanti può contribuire ad aumentare la consapevolezza di sfide e obiettivi comuni.

Chi si rivede, la lotta sindacati-imprenditori*

In Italia sindacati e associazioni datoriali sono ancora relativamente forti, almeno rispetto al declino generalizzato nella maggior parte degli altri paesi. Secondo i dati Ocse, la quota di lavoratori coperti da contratti collettivi è tra le più elevate.

Minimi salariali all’italiana: alti, ma non rispettati*

La contrattazione collettiva offre minimi elevati, ma un’ampia fetta di lavoratori dipendenti ne è esclusa, in particolare al Sud e nelle piccole imprese. Non servono pene più severe: la soluzione passa per un sistema più semplice e più informazione.

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