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Malati di precarietà

Uno studio su un campione di lavoratori tra i 15 e i 30 anni mostra come il lavoro a tempo determinato riduca il loro benessere psicologico e la loro felicità. Specialmente se sono uomini e non ricevono assistenza economica dalla famiglia.

Quando corruzione e illegalità sono di massa

Una truffa all’Inps in Calabria è un valido esempio di come le leggi sulla corruzione possono diventare efficaci solo in contesti etici senza zone grigie. E nei quali si hanno controlli rapidi sull’erogazione di denaro pubblico.

Politiche del lavoro

La riforma del mercato del lavoro è la grande incompiuta del governo Monti. Sulla carta è una legge molto ambiziosa, ma diverse misure sono destinate a dimostrarsi inefficaci e ad aumentare il grado di incertezza. Il tavolo sulla produttività è un’occasione persa per un nuovo patto sociale.

Il nuovo articolo 18 alla prova del tribunale

La prima pronuncia sul nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa presagire una stagione giurisprudenziale piena di incertezze. Se, come ha osservato il tribunale di Bologna, la reintegrazione si applica non solo quando il fatto materiale non sussiste, ma anche quando il giudice lo ritenga non idoneo a giustificare il licenziamento, resta sostanzialmente esclusa la possibilità di applicare la sanzione economica. Un risultato paradossale per una riforma che si proponeva di semplificare l’apparato sanzionatorio del licenziamento e di renderne i costi certi ex ante.

Un call center per trovare lavoro

Sono soprattutto le attività burocratiche che impediscono ai Centri per l’impiego di erogare servizi efficienti alle imprese. Perché i pochi operatori si dedicano a queste, tralasciando i compiti di intermediazione. Per ovviare al problema si dovrebbe arrivare a una informatizzazione avanzata dei servizi pubblici. Oppure potrebbero essere esternalizzate le attività di primo contatto e tutta la parte di back-office amministrativo. Ciò permetterebbe di utilizzare meglio il portale Cliclavoro. La “migliore azione” per rispondere alle esigenze di chi si rivolge al servizio.

Due crediti d’imposta per il lavoro delle donne

Favorire l’occupazione femminile è senz’altro una necessità in Italia. Ma anche la riforma del mercato del lavoro del governo Monti non contiene misure adeguate. L’eliminazione degli assegni familiari, sostituiti da due crediti d’imposta, potrebbe avere effetti positivi sull’offerta di lavoro e sulla redistribuzione, senza aggravi per le casse dello Stato. L’Earning Income Tax Credit è più efficace nel promuovere l’occupazione delle donne, mentre il Working Tax Credit è uno strumento migliore per contrastare la povertà. Bonus per le famiglie con due percettori di reddito.

Aiuto ai precari? No, regalo alle imprese

Il Governo ha introdotto nuovi sussidi alle imprese per stabilizzare i precari, con 235 milioni di stanziamento. Esperienze passate fanno temere che molte aziende vi facciano ricorso per assumere a tempo indeterminato lavoratori che avrebbero stabilizzato comunque. Anzi, potrebbe crearsi un effetto perverso per cui questa politica finisce per favorire il precariato, invece di combatterlo. Un semplice meccanismo consentirebbe di valutare se i soldi stanziati per la misura sono ben spesi o se si tratta di regali alle imprese. Serve solo un po’ di coraggio per applicarlo.

Solo buone intenzioni per le partite Iva

Il governo Monti ha modificato in profondità il quadro regolativo entro cui opera il lavoro autonomo. Manca però una riflessione generale sulle condizioni reali di questi lavoratori. Il rischio è che gli effetti positivi desiderati siano così vanificati e divenga difficile includere le partite Iva in un nuovo contratto sociale. Perché aumenterà la loro estraneità nei confronti di uno Stato che chiede sempre di più, li espone a maggiore competizione e incertezza, in cambio della vaga promessa di una pensione. A cui gran parte di loro non aspira.

La disoccupazione giovanile in tempo di grande crisi

Dal 2007 al 2011 il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è passato dal 24 al 32 per cento, con un ulteriore balzo al 39,3 per cento nel primo trimestre 2012. Nello stesso periodo è cresciuta anche la disoccupazione tra gli adulti, ma molto meno. La crisi è stata più pericolosa del solito per i più giovani, perché sono loro i principali utilizzatori dei contratti di lavoro temporaneo. In miglioramento la condizione delle donne. Particolarmente colpiti i giovani con livelli di istruzione bassi. Mentre il tasso di disoccupazione si è ridotto per i laureati.

Tagli ai sussidi alle imprese: quale evidenza?

Credo sia arduo trovare un esperto di politiche industriali che non sia d’accordo sul fatto che, in Italia, il sistema di incentivi alle imprese vada riformato e, relativamente ad alcune tematiche, sicuramente ridimensionato. Seppur in quantità limitata, visto che da tempo non sono ammesse dalle linee guida della UE, vi sono ancora forme di sussidio che riguardano tipologie di investimento che poco hanno a che fare con fallimenti del mercato.

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