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Perché il Trattato è un successo

In cinquant’anni i paesi europei hanno costruito una struttura istituzionale che consente, tramite una normativa vincolante, di gestire in modo unitario i rapporti tra gli Stati membri, sotto il profilo economico, sociale, giuridico e anche politico, erodendo gradatamente e progressivamente la singole sovranità. Perché allora tante valutazioni critiche sulla Costituzione europea appena firmata? Resta delusa l’aspettativa di una gestione comune della politica estera. Alla quale arriveremo perché è una soluzione ragionevole che va nel senso della storia.

La fine delle illusioni

Il quadro dei conti pubblici è preoccupante. In base alle stesse valutazioni della Relazione trimestrale di cassa il disavanzo tendenziale è intorno al 4 per cento e il fabbisogno del settore pubblico viaggia verso il 6 per cento. La spesa corrente è sostanzialmente fuori controllo. E’ uno scenario che suscita allarme sulla sostenibilità di medio-lungo periodo del debito pubblico italiano. Occorrono perciò interventi correttivi che, oltre a coprire il costo degli eventuali sgravi fiscali promessi dal Governo, abbiano anche effetti di riduzione netta del disavanzo.

Quanto costa aspettare Godot

La politica di bilancio degli ultimi anni è stata all’insegna dell’acquistare tempo, affidandosi a condoni e cartolarizzazioni, in attesa di una ripresa del ciclo. Ma già si vedono gli effetti negativi della scarsa credibilità di una politica fatta di una tantum. Ora si pensa anche di “guadagnare spazio” nel bilancio pubblico con misure di copertura del taglio delle imposte che gli operatori economici non percepiranno come durature. Se tutto ciò si ripercuoterà sui tassi di interesse, il costo potrà essere molto salato.

Alessandro Volta e la privatizzazione di Terna

La campagna pubblicitaria per la sottoscrizione di azioni di imprese in via di “privatizzazione” dovrebbe durare al massimo sessanta giorni, secondo i dettami di Testo unico della finanza e regolamento Consob. Per evitare che una comunicazione pubblicitaria troppo prolungata possa ripercuotersi sullÂ’autonomia delle scelte dÂ’investimento dei potenziali sottoscrittori. Ma è una norma troppo spesso aggirata, senza nessun intervento censorio di chi è chiamato a controllare. Ed è discutibile anche lÂ’utilizzo dello stesso temine “privatizzazione”.

Tra maggioritario e proporzionale

E’ sbagliato trarre indicazioni meccaniche sui comportamenti elettorali alle politiche dalle consultazioni europee, dove si vota con un sistema diverso. E tornare al proporzionale, come alcuni auspicano, sarebbe un grave errore per la politica economica. Non si può negare però che il maggioritario all’italiana non ha risolto la questione dellÂ’influenza dei piccoli partiti e del potere di veto che questi esercitano allÂ’interno delle coalizioni. Ma forse tutto dipende dal fatto che non di maggioritario puro si tratta.

Come rilanciare l’Europa dei cittadini

Euroscetticismo e astensionismo derivano anche dall’incapacità dell’Unione europea di realizzare politiche che accrescano il benessere dei cittadini. Troppo spesso infatti le decisioni sono influenzate da lobby settoriali ben organizzate e finanziate. A contrapporsi ai gruppi di pressione per difendere gli interessi generali potrebbero essere le associazioni dei consumatori, soprattutto se sapranno svolgere un monitoraggio permanente delle principali politiche comunitarie di settore per verificare la loro compatibilità con gli interessi di tutti.

L’istruzione di Zu’ Vice’

Più che infrastrutture e tecnologia avanzata al Sud serve una scuola migliore. Nonostante una scolarizzazione diffusa, infatti, i dati empirici mostrano che i ragazzi e gli adulti del Meridione hanno in media competenze inferiori rispetto ai coetanei del Nord. Uno sforzo per sollevare il livello culturale nelle regioni meridionali è dunque necessario, anche se si tratta di un processo lungo, che forse non farà crescere il Pil. Ma renderà il Sud un posto migliore.

Doppio vuoto di democrazia

Al deficit democratico di istituzioni europee che non rendono conto del proprio operato di fronte agli elettori si aggiunge una campagna elettorale che ha sistematicamente ignorato le vere questioni al centro di queste elezioni e il fatto stesso che molte scelte oggi possano essere compiute solo a livello europeo. Peccato perché diverse forze politiche propongono un diverso modo di stare in Europa. Su molti temi le posizioni sono molto distanti e non ricalcano necessariamente la divisione fra centro-destra e centro-sinistra. Come dimostrano le risposte al questionario che lavoce.info ha inviato alle diverse formazioni.

Costituzione europea

 

 

Costituzione Europea

Cliccando sulle risposte sintetiche si potrà accedere al testo completo delle risposte

 
Alleanza Nazionale
 
Lista Bonino

Forza Italia 
 
Italia dei valori
 
Patto Segni-Scognamiglio
 

Uniti nell’Ulivo

Siete favorevoli a ratificare la Costituzione Europea così com’è ? No, la bozza di “Trattato costituzionale”approvato dalla Convenzione è un testo insufficiente anche se ha elementi che vanno nella direzione giusta. Si. Testo presentato alla conferenza intergovernativa a Napoli poteva essere un buon compromesso No, le istanze sollevate da Spagna e Polonia sono ragionevoli e dovrebbero essere considerateSi al testo previsto da Giscard e presentato a SaloniccoSi al testo presentato a Napoli. Importante che non siano moltiplicati gli ostacoli al passaggio presente e futuro al voto a maggioranza.
Sareste favoreli ad un referendum consultivo in Italia per approvare la Costituzione Europea? Si, ci vorrebbe però un referendum europeo, il cui esito dipende cioè dalla maggioranza degli elettori europei Sì, i referendum appaiono necessari. I paesi in cui il referendum da esito positivo dovrebbero adottare la Costituzione Europea, anche in presenza di risultati negativi in altri paesi.Si. Stesso referendum in tutti i Paesi nello stesso momento in modo da evitare che i diversi referendum vengano usati dai vari paesi come arma negozialeSi, dovrebbe però servire una legge costituzionale ad hoc che lo preveda
Vorreste che a dicembre fossero avviati i negoziati con la Turchia in vista di
un possibile ingresso nell’Unione Europea?
 Si. La Commissione Europea nel suo recente rapporto relativo alla Turchia rende atto degli accresciuti sforzi da parte delle autorità turche nel perseguimento degli obiettivi stabiliti dai criteri di Copenhagen SiSi, ovviamente con negoziatori all’altezza.Assolutamente no. Riteniamo che sia paradossale parlare di una possibile adesione all’UE per uno stato dove i diritti dell’uomo sono violati giornalmente.Sì all’impegno preso di definire la data di apertura dei negoziati a dicembre , ma non è
essenziale che a dicembre questi debbano iniziare. L’importante è che si proceda nella prospettiva di una conclusione positiva.

Politiche dell’ambiente

Politiche dell’Ambiente

Cliccando sulle risposte sintetiche si potrà accedere al testo completo delle risposte

 
Alleanza Nazionale

 

Lista Bonino

 

Forza Italia

 

Italia dei valori

 

Patto Segni

 

Uniti nell’Ulivo

L’Europa deve procedere all’attuazione del protocollo di Kyoto? No. E’ importante adottare misure contro l’effetto serra ma il Protocollo di Kyoto appare discutibile per l’incertezza dei suoi costiSi. L’Italia ha ratificato il protocollo di Kyoto.  Si richiede però l’utilizzo di strumenti meno costosi e più efficienti, altrimenti si abbassa la competitività dell’Europa nei confronti dei Paesi che non ratificano il protocollo. No Il problema inquinamento e’ ” il Problema ” del Terzo Millennio perche’ plafona lo sviluppo. Rispetto a ciò, il protocollo di Kyoto è un paravento ingannevole per gli equilibri mondiali. Occorre ripartire urgentemente da zero nell’approccio alla soluzione del problema inquinamento. Si L’Eu dovrebbe negoziare affinché tutti i paesi accettino il protocollo, usando anche ritorsioni commerciali. Si. Se la Russia non ratificherà il trattato certo l’impatto sulle emissioni non sarà risolutivo, ma nemmeno trascurabile, per questo è importante che l’Europa proceda all’attuazione
Siete favorevoli alla tassazione ambientale i cui proventi possano essere destinati al funzionamento di tecnologie alternative? No. Certamente l’Ue deve farsi carico di promuovere la ricerca in tecnologie alternative nelle fonti rinnovabili anche se l’armonizzazione fiscale ambientali a livello europeo non è auspicabileNo a nuove tassazioni, i combustibili fossili sono già molto tassati in Europa. No. I combustibili fossili vanno eliminati. Il problema non va però impostato sotto l’aspetto economico. Non ci devono essere limiti di spesa alla ricerca energetica.Si. La tassazione può essere un passo avanti. Le imprese devono essere tra le prime ad investire in ricerca per nuove fonti di energia rinnovabili. Si alle tassazioni a livello europeo, finalizzate a dare risorse per la ricerca nell’ambito delle energie e rinnovabili
Siete favorevoli all’armonizzazione delle politiche dei trasporti e ad un pagamento di pedaggi all’ingresso delle città? No all’armonizzazione delle politiche.

Si al pedaggio d’ingresso.

No all’armonizzazione delle politiche nel settore dei trasporti.

No al pedaggio a pagamento perché non funziona al fine di ridurre la circolazione

No. Il tema trasporti come fonte d’inquinamento è artificioso come tutto il problema energetico.

No. I pedaggi all’ingresso delle citta’, il cui risvolto ambientale trova mille altre soluzioni. Sono un’idea da Medioevo. La.soluzione del problema è solo un fatto di volontà, non di risorse finanziarie. Il problema va condotto a livello locale.

Si. all’omogeneizzazione del settore dei trasporti.

Si al pedaggio di entrata nelle città purché escluda i residenti e metta comunque a disposizione degli utenti un servizio efficiente per entrare nelle città.

Si a standards comuni europei. L’Europa è l’unità di misura con cui progettare e costruire il futuro dei trasporti.

Si ai pedaggi , se accompagnati da più servizi pubblici per chi vuole entrare nelle città.

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