Il Pnrr prevede la costruzione di grandi opere senza effettuare nessuna valutazione costi-benefici. Ne derivano decisioni che sollevano forti perplessità, prima di tutto sotto il profilo ambientale. Ma per alcuni potrebbero essere scelte razionali.
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Gli attacchi cyber mettono a nudo le interconnessioni tra i soggetti della società moderna. Prevenirli e governarli richiede la collaborazione di pubblico e privato, ma ci sono ancora temi da sciogliere per una partnership efficace.
Più stretti i legami familiari e più alto il tasso di contagio del coronavirus in tutto il mondo. Vaccino a parte, la diffusione del Covid-19 può essere contrastata solo con misure di distanziamento sociale. Come già avvenuto in passato.
La Commissione europea si fa promotrice di un intervento coordinato dei paesi membri che consente di utilizzare la leva fiscale per immettere rapidamente liquidità nelle Pmi. Lo strumento è il meccanismo di riporto “all’indietro” delle perdite fiscali.
Rivedere le classi di laurea per renderle più flessibili e ampliare l’offerta formativa in base a criteri multidisciplinari può finalmente contribuire a superare l’atavica parcellizzazione dei saperi. Anche perché ci sono 430 milioni di finanziamenti.
Sono le donne straniere le più colpite dalla crisi dovuta al Covid-19. Lo confermano i dati sugli occupati nel 2020. Perché sono più spesso occupate in lavori precari. Così blocco dei licenziamenti e cassa integrazione sono stati di ben poco aiuto.
Il Green Deal europeo ha avuto un effetto traino su paesi e grandi imprese. Il rischio è che agli annunci non seguano fatti. Ora il rapporto Nze dell’Agenzia internazionale dell’energia ha il merito di mettere tutti davanti alle proprie responsabilità.
I comuni dovranno gestire ingenti risorse del Pnrr. L’analisi dei progetti finanziati dal Fondo sociale europeo rivela che quelli troppo piccoli e quelli grandi, specie al Sud, hanno difficoltà a spendere i fondi. Servirebbe una struttura di sostegno.
Le riforme della regolamentazione delle professioni dovrebbero seguire principi specifici per ogni mercato. Ma tutte dovrebbero abbandonare il presupposto dell’auto-regolamentazione, in particolare nella definizione delle norme di pratica professionale.