L’automazione sta già cambiando la natura del lavoro: elimina alcune mansioni e richiede nuove competenze, in un processo destinato ad accentuarsi. Investire in educazione potrebbe non bastare. Perciò la ricerca di nuove soluzioni va iniziata adesso.
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Il decreto fiscale annulla i debiti col fisco sotto i mille euro del periodo 2000-2010. Servirà forse a ridurre in via transitoria il carico delle agenzie di riscossione. Ma non risolve il problema generale della scarsa efficienza del sistema.
Mario Draghi ha ribadito che non è imminente un rialzo dei tassi e che il Qe continuerà . Ma il programma di acquisto dei titoli non è uno strumento per contenere gli spread. È perciò nell’interesse dell’Italia cercare un compromesso con la Commissione.
Nel corso della crisi molte banche europee hanno registrato improvvise cadute di redditività , che ben poche sono riuscite a recuperare. L’analisi dei fattori macroeconomici e aziendali che le hanno determinate non è incoraggiante per quelle italiane.
Tante prove di spending review, ma una vera analisi e revisione della spesa non è stata ancora realizzata. Eppure, è un processo da riavviare per aumentare l’efficienza del settore pubblico. Qui alcune proposte per non ripetere gli errori del passato.
La manovra di bilancio destina poche risorse al grande piano di rilancio della pubblica amministrazione annunciato dal governo Conte. Peraltro, il progetto si concentra sulle assunzioni e non prevede investimenti in formazione, programmazione e valutazione.
Una ricerca dedicata alle start up innovative nel territorio nazionale e lombardo ne fotografa le caratteristiche. Contiene anche suggerimenti utili su come aumentare la loro presenza in tutta Italia, a partire dal ruolo di università e incubatori.
Preservare fonti di informazione che ricerchino una rigorosa ricostruzione dei fatti resta l’unico argine alle fake news. Per questo i contributi pubblici ai giornali vanno mantenuti. Anche per evitare sospetti di censura da parte del governo.
Dopo anni di torpore, è tornato a salire lo spread. Ma i movimenti degli ultimi mesi hanno qualcosa in comune con quanto avvenuto nel 2011 e 2012, gli anni della crisi del debito sovrano? Oggi c’è il Qe ed è diverso il contesto politico ed economico.
Nella crisi del 2012-2013 erano i vari paesi europei a rischio contagio in caso di peggioramento della situazione. Da qui gli interventi della Bce. Oggi, la situazione è diversa. E il potere contrattuale del nostro governo potrebbe essere molto limitato.