Una maggiore discrezionalità permette alle amministrazioni di selezionare l’azienda più adeguata per realizzare una opera specifica. Ma non mancano i rischi, come una diminuzione della produttività e della trasparenza. Gli strumenti per evitarli.
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Di per sé la fine annunciata del Quantitative easing non avrà un effetto diretto sugli spread. Perché la moneta unica è irreversibile. A patto però che i paesi non mettano in discussione il disegno politico dell’Unione europea e, anzi, sappiano riformarlo.
Le donne continuano a guadagnare meno degli uomini e a rimanere segregate nelle posizioni più basse della scala gerarchica. Secondo alcuni studi, ciò può dipendere anche da norme sociali che “sconsigliano” di impegnarsi pienamente nel mercato del lavoro.
L’Italia è uno dei paesi in cui le donne partecipano meno allo sviluppo di innovazioni. Si tratta di uno spreco di capitale creativo. Dall’istruzione all’impresa, la promozione delle pari opportunità potrebbe dare benefici anche alla politica industriale.
Le tracce lasciate sulla rete forniscono informazioni molto utili per valutare la rischiosità dei debitori, complementari a quelle socio-economiche usate tradizionalmente dalle società di credito al consumo. Possono così migliorare la qualità del credito e offrire migliori servizi.
Cosa frena lo sviluppo dell’economia italiana? Tra le tante cause, ce n’è una spesso sottovalutata: l’alta evasione fiscale. Il suo effetto principale è sulla dimensione delle aziende. Perché restare piccoli può essere più conveniente che innovare.
Un sistema di selezione dei docenti universitari basato su abilitazione nazionale e concorsi locali non dà la garanzia di scegliere i migliori candidati. Anzi può dare risultati opposti se le singole commissioni perseguono obiettivi diversi dal merito.
Secondo la Lega i 50 miliardi di minor gettito dovuto alla flat tax si potrebbero coprire con i proventi della “pace fiscale”. Ma le cifre realmente recuperabili sono di gran lunga più basse. Basta guardare ai conti della rottamazione delle cartelle.
Mentre la Spagna si dà un governo con undici ministre, l’Italia ne vara uno con solo cinque donne e tredici uomini. Anche nel contratto Lega-M5s le proposte a favore delle donne e delle famiglie sono vaghe, come le coperture per renderle effettive.
Nel contratto-programma di governo ci sono diverse proposte condivisibili su università e ricerca, che però non definiscono un’idea organica dell’istruzione terziaria nel nostro paese. Bene partire da un aumento delle risorse, ma non basta.