Si continua a discutere di come ridurre i contratti a termine. Ma eventuali nuove norme restrittive non riuscirebbero comunque a eliminarli del tutto. Perché la parte maggioritaria del fenomeno si spiega con posti di lavoro effettivamente temporanei.
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La normativa sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali va certo rivista. I disegni di legge presentati nella legislatura appena chiusa cercavano di limitare i soggetti legittimati a proclamarli. Ma bisogna anche garantire l’efficienza dei servizi.
Il calo del numero di scuole paritarie in Italia non è dovuto a una diminuzione delle risorse statali destinate al settore. Conta invece il posizionamento del privato ai due estremi nella distribuzione degli studenti per livelli di abilità degli studenti.
In un vero sistema contributivo non esiste un’età di pensionamento. Ma in Italia alle ragioni di finanza pubblica si somma una questione demografica che potrebbe rendere insostenibile il sistema. E sulle deroghe per i lavori usuranti serve trasparenza.
Con la campagna elettorale si torna a parlare di salario minimo. Vale la pena allora discutere alcune obiezioni che vengono spesso sollevate contro la misura. Dal rischio di cancellare la contrattazione collettiva al livello ideale al quale fissarlo.
Dopo le misure del 2015, dal gennaio di quest’anno è in vigore una nuova forma di sgravio contributivo per favorire l’assunzione stabile dei giovani lavoratori. Ma a quanto ammonta in Italia la spesa per incentivi al lavoro? Come valutarne l’efficacia?
I dati più recenti indicano che tra le piccole e medie imprese italiane la ripresa si rafforza. Non si sono ancora recuperati i livelli di redditività pre-crisi, ma la crescita vede un rilancio degli investimenti che fa ben sperare per i prossimi anni.
Lufthansa, il principale candidato all’acquisto, chiede che Alitalia sia ristrutturata prima di essere venduta. L’esatto contrario di quanto si proponeva il nostro governo. La confusione nasce anche da norme spesso adattate alle esigenze della politica.
Quanto costa il reddito di cittadinanza? 14,9 miliardi come dice il M5s o 29 miliardi? Il criterio Eurostat indicato come riferimento dal disegno di legge per la stima della povertà relativa non comprende gli affitti imputati. Ed è un dettaglio importante.
La campagna elettorale già ci regala promesse più o meno realistiche visto lo stato dei conti pubblici, ma sarebbe meglio discutere delle clausole di salvaguardia che dovrebbero scattare nel 2019. Si potrebbero così trovare le soluzioni più adeguate.