La definizione agevolata delle somme iscritte a ruolo non sembra essere altro che un condono fiscale. Elimina infatti sanzioni e interessi di mora per tributi non pagati. In più crea disuguaglianze tra contribuenti e non risponde agli obiettivi del governo. Un provvedimento per fare cassa.
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La Commissione europea ripropone una direttiva sulla base imponibile comune per le imprese europee. A partire dal 2019, sarà un criterio unico obbligatorio a stabilirla, mentre l’aliquota applicabile resta quella del paese di sede. Per la base imponibile consolidata comune bisogna ancora aspettare.
Nel decreto fiscale non ci sono solo misure una tantum. Ce ne sono altre, come quelle sulla trasmissione dei dati fra soggetti Iva, che dovrebbero aumentare strutturalmente il rispetto degli obblighi. E rappresentano una quota importante delle maggiori risorse per finanziare la manovra.
Nella campagna referendaria si discute molto di velocità di approvazione delle leggi. Il confronto con altri paesi mostra che in media il nostro parlamento non impiega più tempo per varare una legge. Ma c’è una grande differenza tra decreti del governo e norme di iniziativa parlamentare.
A Torino si indaga sul bilancio del comune e di due aziende partecipate di trasporto pubblico. Al di là del fatto specifico, l’esigibilità del credito di una società controllata nei confronti del sindaco amico è altissima. Ma rischia di ridimensionarsi se il comune-debitore cambia guida politica.
Il Ceta ha rischiato di arenarsi sul “no” della Vallonia, che rappresenta meno dell’1 per cento della popolazione europea. Tema del contendere la clausola di risoluzione delle dispute. Che però è già presente in molti accordi internazionali. E spesso dà ragione agli stati, non alle multinazionali.
Dopo aver islamizzato la Turchia costruendo migliaia di moschee e scuole islamiche, oltreché prigioni, Erdogan ha assunto un ruolo assai attivo e ambiguo sullo scacchiere internazionale. Tuttavia la vera sfida rimane quella di dimostrare che il paese può ricominciare a crescere a tassi sostenuti.
Le poche ricerche empiriche che mettono a confronto compensi e qualità della classe politica sembrano indicare che se l’indennità è più alta, migliorano i risultati ottenuti dalle amministrazioni. Vale però per i governi locali. Più difficile valutare i deputati. Soprattutto se sono “nominati”.
I crediti inesigibili dell’appena abolita Equitalia raggiungono cifre astronomiche. Anche perché negli ultimi dieci anni i suoi poteri coercitivi si sono ridotti mentre si sono allungati i tempi di riscossione. Pagare dopo conviene e si rischia poco. La riforma dovrebbe occuparsi del problema.
La legge di bilancio dà più soldi al piano vaccini. Ma prima di tutto vanno combattute le informazioni scorrette, chiarendo i benefici delle vaccinazioni. La prevenzione non può essere imposta, deve nascere da consapevolezza basata su dati scientifici e condivisione di valori e responsabilità.