Nonostante il decreto che fissa un nuovo trattamento fiscale per la loro cessione, è difficile che i crediti deteriorati possano ridursi per iniziativa delle singole banche e nel rispetto delle regole di mercato. In molti casi, la bad bank sembra l’unica soluzione per far ripartire il credito.
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La spesa dell’Italia per il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo è in linea con quella degli altri paesi UE. Anche in situazioni di emergenza come oggi o nel 2011. Anzi la cifra pro-capite per gli ospitati è inferiore rispetto a quanto garantito da Germania e Svezia. I flussi dai Balcani.
Da marzo 2010 a oggi la mappa dei creditori della Grecia è significativamente cambiata. Primo paese che si è disimpegnato dal debito ellenico è la Francia. Tra quelli che hanno aumentato abbondantemente l’esposizione: Germania, Italia e Spagna. Per questo si trovano d’accordo su una linea severa.
Il Fondo europeo per gli investimenti strategici promuove il finanziamento delle piccole imprese e investimenti a lungo termine, soprattutto in infrastrutture. Ma l’obiettivo di generare 315 miliardi di investimenti aggiuntivi sembra difficile da raggiungere.
La “Buona scuola” è legge di stato. Almeno sulla carta, ci sono tutte le premesse per un salto di qualità. I punti salienti sono l’inversione di tendenza sulla spesa, dopo la stagione dei tagli, il rafforzamento delle prerogative dei dirigenti e una maggiore possibilità di progettazione.
Tsipras sostiene che le risorse del primo salvataggio sono andate alle banche di Francia e Germania. Ma i numeri raccontano una storia diversa. Tra 2010 e 2013 banche e governo greci hanno ricevuto un flusso positivo di risorse dall’estero. Un accordo con i creditori l’avrebbe fatto continuare.
Liberalizzato nel 2012, il trasporto su gomma conosce un grande successo in tutta Europa. E sembra ripetersi quanto già accaduto con l’ingresso sul mercato delle compagnie aeree low cost: prezzi più bassi e una straordinaria espansione del servizio. Sussidi e tutela dei consumatori a basso reddito.
Negli ultimi decenni il mercato del vino è significativamente cambiato. L’ingresso di nuovi protagonisti nella produzione e nel consumo ne ha modificato la geografia, aprendo inediti scenari caratterizzati da minacce ma anche opportunità di espansione. Almeno per le aziende che sanno coglierle.
La crisi del debito insegna che è più facile realizzare le riforme strutturali quando la permanenza nell’Eurozona è messa in discussione. Ed è la disponibilità a farle che il governo greco deve dimostrare, mentre torna a chiedere con forza la riduzione del debito dopo la vittoria del “no”.
Le prospettive dell’economia greca, così come quelle di tutta l’area euro, potranno migliorare davvero solo se l’Europa saprà affrontare i problemi che determinano la sua bassa crescita. Perché è la stagnazione che inasprisce tutte le differenze fra paesi.